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Giovedì, 09 Febbraio 2017 09:34

Giovanissimi regionali - Carignano, parla Raffaele Serra: “Vogliamo fare uno scherzetto ad una grande”

Scritto da Francesco Casalis

L'INTERVISTA / GIRONE E - Abbiamo intervistato l’allenatore dei Giovanissimi che quest’anno, contro ogni pronostico, hanno abbattuto il muro provinciale per presentarsi al campionato regionale, dove la squadra biancorossa sta facendo una bella figura rimanendo al centro della classifica

 

Raffaele Serra, tecnico del Carignano 2002, racconta il suo modo di insegnare calcio ai giovani: i valori sono al centro del suo progetto.

Buongiorno mister, partiamo subito dal suo modus operandi. Le cose più importanti che cerca di trasmettere a livello calcistico e non?
“Sicuramente partiamo dall’educazione e dal rispetto dei ruoli sia in campo per l’arbitro e fuori dal campo per il mister. Dal punto di vista calcistico voglio ordine di gioco sia di posizione che di squadra, una collaborazione ed ovviamente la qualità”.

La cosa più difficile del mestiere di allenatore?
“Penso che dipenda molto dalla categoria che alleni, i ragazzi hanno diverse prerogative e interessi diversi a seconda della loro età quindi le cose più difficili sono sempre la creazione del gruppo e anche l’aspetto extra calcistico sarebbe bene creare sintonie con il gruppo di genitori e con la società, è molto importante. I più piccoli in testa hanno solo il pallone mentre quelli più grandi hanno poi anche altri interessi e bisogna cercare di capire che in campo si lavora e solo dopo il lavoro si può anche ridere”.

Mi ha lanciato un assist, parliamo del rapporto con i genitori…
“E’ sempre una cosa complicata, sarebbe bello avere un’organizzazione societaria che pensa a queste cose mentre l’allenatore dovrebbe di più pensare al campo. Credo che dipenda molto dall’educazione che hanno le persone; direi che in linea di massima ci dovrebbe essere un rapporto collaborativo, ma non sempre è così”.

Su quali aspetti punta negli allenamenti?
“Dipende sempre molto dalla categoria: con i più piccolini si fa un po’ più tecnica mentre per quelli più grandi anche la parte fisica, per esempio per il gruppo che alleno quest’anno ho deciso di fare tre allenamenti a settimana: due volte forza e resistenza poi velocità mentre il venerdì si curano i particolari, pensiamo alla partita e alle varie situazioni di gioco”.

A proposito del gruppo di quest’anno, i Regionali se li aspettava?
“Avevamo organizzato la squadra per cercare di centrare l’obiettivo poi non si sapeva se lo si raggiungeva o meno, ci credevamo. Ci abbiamo provato e ci siamo riusciti! Abbiamo centrato la qualificazione con lo spareggio fra le terze ad Olmo e siamo rimasti molto felici”.

Quindi in classifica a quale posto ambite?
“Siamo partiti con nessuna aspettativa, nel senso che la qualificazione era un obiettivo ed è stato raggiunto e da li si doveva soltanto pensare a crescere e giocare certe partite che sono difficili da immaginare avendo fatto sempre i provinciali. Adesso - che siamo quasi al giro di boa ed abbiamo una classifica che ci dice che siamo quinti dietro a quattro corazzate - ci crediamo perché abbiamo visto che possiamo fare punti contro le squadre come noi e magari uno scherzetto a una grande non sarebbe male”.

Voto da dare alla squadra fin qui?
“Il voto fin qui è altissimo, per me almeno un 7, perché ragazzi che non hanno mai giocato a questi livelli stanno dimostrando di poterci stare e quindi ora cercheremo di capire chi è in grado di alzare il proprio livello, ma per il momento molto bene”. 

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