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Martedì, 28 Marzo 2017 16:07

Gianluca Turchio: “Sogno il professionismo, gli obbiettivi si raggiungono dopo il duro lavoro”

Scritto da redazione

INTERVISTA - Il portiere classe 2000, ora al Victoria Ivest dopo aver iniziato la stagione con il Borgaro, si racconta: “Il mio punto di forza è l’uno contro uno con l’attaccante avversario, devo migliorare negli atteggiamenti. L’allenatore più importante Antonio Filoni, il mio migliore amico nel calcio Roberto Perta, il giocatore più forte della mia categoria Vincenzo Millico”

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi, la tua carriera.
“Gianluca Turchio, nato a Torino il 4 marzo 2000. Attualmente milito nel Victoria Ivest. La mia carriera è partita dal Borgaro, paese in cui abito . Dopo Borgaro ho fatto un anno alla Juventus per poi passare a Venaria, Caselle, Pozzomaina. Dopo Pozzomaina sono ritornato a Borgaro per fare la categoria degli Allievi fascia B. Sempre a Borgaro ho iniziato gli Allievi ma a gennaio sono passato al Victoria Ivest”.

In che ruolo giochi?
“Sono un portiere”.

Quante parate decisive hai già fatto in questa stagione?
“Ho fatto bene al torneo 'Caduti di Superga' con qualche bella parata. Ma la partita in cui sono riuscito a dare il meglio di me è stata sicuramente quella con il Saint-Vincent Chatillon con ben 7 parate decisive”.

La tua squadra del cuore?
“Tifo Milan fin da bambino”.

Il giocatore a cui ti ispiri?
“Oliver Kahn”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
“L'uno contro uno con l'attaccante a tu per tu”.

In cosa, invece, devi migliorare?
“Nell'atteggiamento, sono una testa calda, sempre il primo a protestare su ogni cosa per il semplice motivo che do tutto ogni partita, devo migliorare perché sono cose che non si fanno. Bisogna essere educati dentro e fuori dal campo”.

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Rinvio: 7
Passaggio: 7
Presa alta: 7.5
Presa bassa: 8
Posizionamento fra i pali: 7.5
Senso della parata: 7
Velocità: 2
Gioco con i piedi: 7
Forza: 6.5
Acrobazia: 3

Qual è stata la miglior partita della tua carriera?
“La miglior partita della mia carriera è stata quella contro il Cenisia quando giocavo nel Borgaro. sono riuscito a tenere la squadra sul risultato a favore nostro ma soprattutto a parare un rigore all'ultimo minuto e portare la mia squadra in finale”.

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera?
“Peggior partita contro il Venaria quando giocavo nel Pozzomaina. Ho sbagliato l'approccio alla gara, ho sbagliato fin da subito anche nelle piccole cose, per poi fare una prestazione insufficiente”.

L'allenatore a cui sei più legato?
“Antonio Filoni”.

Perché? Cosa ti ha insegnato?
“Mi ha insegnato le emozioni che ti può dare questo sport, mi ha insegnato a vivere in una squadra e soprattutto l'importanza del gruppo, fino a farmi emozionare al suo addio”.

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
“Roberto Perta, il mio migliore amico, mi tirava sempre su il morale se paravo male, o se facevo una bella parata mi veniva ad abbracciare e mi gasava tantissimo”.

Il giocatore più forte con/contro cui hai giocato (riferito alla tua categoria)?
“Vincenzo Millico”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
“Secondo me gli obbiettivi si raggiungono dopo il duro lavoro, il sogno di tutti i dilettanti sarebbe quello di arrivare ovviamente nel calcio professionistico, ma sono sicuro che con i sacrifici qualche sassolino dalla scarpa riuscirò a togliermelo”.

Se parassi un rigore nella finale, a chi lo dedicheresti?
“A tutta la mia famiglia e alla mia ragazza”.

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Ping-Pong, tennis, musica e tanto altro ancora”.

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
“Lavorare con mio padre nel suo concessionario e magari un domani gestirlo con mio fratello e mia sorella, proprio come ha fatto lui”.

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