Venerdì, 04 Luglio 2025
Martedì, 17 Giugno 2025 10:20

Cosa succede ad Alessandria? Tra titolo sportivo, stadio e cordate, il futuro è ancora grigio

Scritto da Alessandro Trisoglio

LA STORIA - Dopo il fallimento dell’Alessandria Calcio 1912, la neonata Forza e Coraggio Alessandria ha salvato il calcio cittadino (grazie anche al sacrificio dell’Asca) e acquisito il vecchio titolo sportivo, ma il futuro è ancora tutto da scrivere. Anche a livello di settore giovanile


Se lo chiedeva anni fa Vasco Rossi: ‘Cosa succede in città?’ E se lo chiedono oggi gli alessandrini, condannati a vivere un’altra estate di incertezze, dubbi e tensioni, come quella 2024, sfociata nel fallimento dell’Alessandria Calcio 1912.

Dodici mesi fa la ‘baracca’ fu salvata, almeno in parte, per non essere costretti a ripartire proprio da zero, dal sacrificio dell’Asca che, neopromossa in Promozione, ha ceduto il proprio titolo sportivo alla neonata Forza e Coraggio Alessandria, in una corsa contro il tempo che ha poi costretto la FC a scattare dai blocchi della nuova stagione con una rosa costruita per una tranquilla salvezza nel campionato superiore, tenuta a galla, nei primi mesi, dalla saggezza tecnica di mister Mattia Greco e dal cuore di una manciata di ‘enfants du pays’, capaci di gettare il cuore ben oltre l’ostacolo. Il mercato invernale, corroborato da nuove disponibilità, ha poi garantito altri interpreti e il primo posto finale è arrivato. Gioia immensa. E ora?

Pare che la società sia arrivata sul nastro del traguardo col fiato corto, in difficoltà nel coprire alcuni impegni economici con fornitori, personale, calciatori, allenatori. Pur garantendo ‘urbi et orbi’ un pronto intervento riparatorio. Intanto, all’orizzonte si prospettavano importanti scadenze.

La prima, quella dell’acquisizione del titolo sportivo, con “interferenze” torinesi a rendere il tutto più complicato. Due le proposte pervenute all’ufficiale giudiziario predisposto al caso: quella della FC Alessandria e quella del gruppo che fa capo a Marco Palmiere, presidente della Luese Cristo Alessandria, società che svolge la propria attività tra Torino e Chieri e che con il territorio alessandrino ha legami unicamente attraverso un nome acquisito anni fa. Un gioco delle parti che ha fatto lievitare il prezzo: ha vinto la FC e marchio, cimeli, trofei, attrezzature… tornano a casa. Ma a caro prezzo. L’Alessandria resta agli alessandrini è l’urlo che si alza in città, con piena soddisfazione di una piazza che non avrebbe sopportato lo sfratto. A breve, però, ci sarà la scadenza prevista per depositare la cifra che ufficializzi il fatto compiuto.

Il secondo step: la disponibilità del Moccagatta. Il Comune ha avanzato la propria richiesta, ritenuta esageratamente alta dalle tre potenziali realtà che, almeno in un primo momento sembravano interessate (pare fossero l’Alessandria Femminile, la solita Luese Cristo e, ovviamente la FC), che hanno lasciato andare deserta l’asta. Prossimo incontro al ribasso, ma vedremo chi si presenterà e se questo ribasso potrà essere tale da incoraggiare una proposta credibile. E la somma da inserire a bilancio nell’affrontare la nuova stagione sale.

Occorrerà poi, ancora, dare soluzione alle pendenze pregresse, procedere all’iscrizione, fare la squadra: dettagli di una certa importanza e per nulla insignificanti. In tutto questo contesto non mancano incertezze su quello che possa essere l’assetto dirigenziale futuro, con voci che si susseguono con preoccupante ripetitività di addii, rimpasti, new entry. In parallelo, si registra anche l’ormai quotidiano inseguirsi di possibili accordi per rilevare titoli di altre società (l’ultima opzione è la NovaRomentin), tutto in un tourbillon di incertezze che rendono l’estate calda non solo dal punto di vista climatico.

Infine, a livello giovanile questa nuova esperienza potrebbe partire con un riposizionamento di tutto il settore: stop a un atteggiamento ‘quantitativo’ come quello portato avanti nella passata stagione, con un numero di giovani calciatori sovradimensionato in ogni categoria, sia dell’attività di base che dell’agonistica, a vantaggio di una maggiore qualità, con una sola formazione per ogni annata. Anche alla base della piramide non mancano le difficoltà.

Letto 3627 volte Ultima modifica il Martedì, 17 Giugno 2025 14:01

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