La certificazione ISO 2012 per la "gestione ed organizzazione di eventi sportivi calcistici" - che attesta la loro sostenibilità economica, sociale, educativa, ambientale e tecnica - verrà consegnata domenica mattina alla società del direttore generale Piercesare Uras (che su questo argomento discuterà la tesi del corso di "Management del calcio”, organizzato FIGC e SDA Bocconi)
Il calcio pane e salame, quello dei presidenti spendaccioni e delle gestioni familiari, non esiste più, o almeno esiste sempre di meno ed è destinato a scomparire. Le società che funzionano al giorno d’oggi sono quelle gestite come aziende: bilanci che tornano, tutto (o quasi) in chiaro, anche perché l’Agenzia delle Entrate controlla, le amministrazioni hanno stretto i cordoni della borsa, sponsor ce ne sono sempre meno. Ma, di contro, l’offerta sportiva, sia dal punto di vista organizzativo che da quello tecnico, deve puntare al modello del professionismo, perché fruitori e pubblico sono sempre più esigenti.
Gestire una società di calcio oggi, senza giri di parole, è un bel casino. Lo sa bene Piercesare Uras, direttore generale del Gassinosanraffaele, tra i promotori del nuovo modo di gestione “stile azienda”. Aiutato dalla sua esperienza professionale, Uras ha fatto un ulteriore passo avanti e domenica mattina (appuntamento alle 12.30 all’impianto sportivo Bertolini) alla sua società verrà consegnata la Certificazione ISO 20121 per la “gestione ed organizzazione di eventi sportivi calcistici”.
Ma che cos’è la Certificazione ISO 20121? È una norma internazionale che definisce i requisiti di un sistema di gestione della sostenibilità degli eventi, la cui prima applicazione è avvenuta in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012. Certificarsi secondo la ISO 20121 permette di dimostrare che tutti gli aspetti finanziari, economici, sociali e ambientali sono stati tenuti in considerazione durante l’organizzazione di un determinato evento. Nel caso specifico, l’ente gestore è la società del Gassinosanraffaele e gli eventi sono identificati nelle stagioni sportive delle singole squadre: un ente terzo (TUV Italia) ne ha certificato la sostenibilità - appunto - economica, sociale, educativa, ambientale e - tassello in più - anche tecnica.
Da dove nasce il percorso che ha portato il Gassinosanraffaele ad essere la prima società piemontese certificata ISO 20121? “L’applicazione e la certificazione della ISO 20121 a una società di calcio” è il tema della tesi che Piercesare Uras discuterà a Coverciano il prossimo 21 ottobre, a conclusione del percorso didattico “Management del calcio”, organizzato dal Settore Tecnico della FIGC in partnership con SDA Bocconi School of Management. Abbiamo letto la tesi in anteprima. Si parte dall’analisi del contesto, ovvero la società del Gassinosanraffaele con tutte le sue componenti strutturali e sportive, si passa al piano strategico dei risultati (non solo di campo, ovviamente) e si arriva alla declinazione degli obiettivi rispetto all’evento.
Per capirci, per quanto riguarda la Prima squadra, gli obiettivi sono salire di categoria ma anche creare un modello per i giovani, visto che la rosa ha il 64% dei giocatori provenienti dal vivaio (impatto tecnico); bisogna rispettare il budget, definito fin nei piccoli dettagli (impatto economico); c’è uno studio delle trasferte per ridurre l’impatto ambientale, così come saranno bandite le bottigliette di plastica e verranno utilizzate borracce di alluminio personalizzate (impatto ambientale); le categorie a rischio del territorio saranno coinvolte gratuitamente negli eventi sportivi (impatto sociale) e gli atleti più esperti parteciperanno agli allenamenti della Scuola calcio (impatto educativo). Nel giro di tre anni, lo stesso modello sarà applicato a tutte le squadre delle giovanili e dell’attività di base.
Servirà tempo, serviranno risorse, non sarà facile far capire a tutti l’importanza di questo progetto; d’altro canto, servirà a migliorare l’organizzazione e fissare obiettivi e processi operativi misurati e controllabili, oltre a radicare la società sul territorio e renderla più appetibile agli sponsor.
Per saperne di più, l’appuntamento è domenica a Gassino all’ora di pranzo. Potrebbe essere un modello di sviluppo interessante per tutte le società e per l’intero movimento calcistico regionale.
SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO - Prime convocazioni stagionali per l’attività dei Centri Federali Territoriali, con gli allenamenti fissati per lunedì 11 ottobre. Ricordiamo i responsabili tecnici, coordinati da Diego Salvamano: Stefano Bonelli ad Alba, Simone Ferrari a Carmagnola, Filippo Pichetto Fratin a Gassino e Marco Fasana a Oleggio.
CFT ALBA
Alessandro Cagno, Pietro Ferrari, Edoardo Raimondo, Dario Riccone (Acqui), Nicolas Fiore, Matteo Ratazzo (Albese), Enrico Incastrone, Nicolò Manera, Ardian Tonuzi (Area Calcio Alba Roero), Massimo Di Giacomo, Thomas Giordano, Michele Sacchetto (Caraglio), Loris Marangoni (Castagnole), Alessandro Ometto (Cheraschese), Francesco Civalleri, Pietro Dutto, Gioele Vespier (Cuneo Olmo), Francesco Graffino, Jacopo Sacco, Vincenzo Scavone (Fossano), Andrea Angaramo, Alessandro Franco, Christian Strumia (Roretese), Giorgio Pasero, Alessandro Rosso (San Benigno).
CFT CARMAGNOLA
Riccardo Campisi, Luigi Sorbone, Andrea Rossi (Bacigalupo), Edoardo Sala (Barracuda), Francesco Albertino, Riccardo Peiretti (Carmagnola), Riccardo Acconciaioco, Robert Osipov, Lorenzo Spinelli (Cbs), Fabio Giambertone, Riccardo Arcudi, Alessandro Scarangella (Chisola), Nicolas Sciarra, Pietro Giachino (Cumiana Calcio Real), Denis Mastrazzo, Stefano Saraco, Francesco Griggio (Mirafiori), Davide Pansa, Gioele Cosenza (Morevilla), Lorenzo Coco, Samuele Scognamiglio (Nichelino Hesperia), Edoardo Di Fazio, Pietro Barbero, Alessandro Sasso (Pinerolo), Riccardo Marinelli, Francesco Metello (San Giacomo Chieri).
CFT GASSINO
Nicolò Donadio, Simone Sumin, Matteo Fioccardi, Giuseppe Traversi (Alpignano), Gabriele Fruianu, Davide Catania (Borgaro Nobis), Daniele Bertoncin, Stefano Palumbo, Andrea Camino (Chieri), Riccardo Pettinari (Gassinosanraffale), Tommaso Castaldi, Filippo Caputi, Matteo Tudisco (Lascaris), Riccardo Sgroi, Luca Morlano (Lucento), George Crudu (Olympic Collegno), Francesco Carnevale, Luca Calabrese (Pozzomaina), Alessandro Lorusso (Pro Eureka), Jacopo Vettorello (Rosta), Cristian Caffo (Union BB Vallesusa), Davide Tripodi (Vanchiglia), Patrik Capobianco (Venaria), Alex Odello, Edoardo Reci (Volpiano).
CFT OLEGGIO
Pietro Bellato, Mauro Bevilacqua, Samuele Maina (Biellese), Daniele Faraone, Mattia Modetti (Borgosesia), Antonio Brian Callipari, Christian Campari (Bulè Bellinzago), Filippo Bellingheri, Matteo Cattaneo, Giulio Romerio Bonazzi (Città di Baveno), Francesco Rocca, Gabriele Sola (Città di Cossato), Thomas Ajmone, Alex Orru (Diavoletti Calcio), Edoardo Covetta, Matteo Falcioni (Juventus Domo), Riccardo Nicolini (Oleggio), Bianchi Nicolò, Andrea Scolari, Simone Vacca, Gabriele Valente (Sparta Novara), Filippo Giovenzani, Alessandro Iussa, Fabio Trisconi (Verbania).
COMUNICATO STAMPA - Il comitato organizzatore della manifestazione sposta il week end finale del torneo per evitare sovrapposizioni con la prima giornata di campionato, "una data che è stata ufficializzata dal Comitato di Torino della LND successivamente alla calendarizzazione del Trofeo Sporting Rosta, che risale al mese di maggio". Pubblichiamo la comunicazione ufficiale
La fase nazionale e internazionale del Trofeo Sporting Rosta non verrà giocata nel prossimo week end, come da programma, ma sarà rinviata all'11 e 12 dicembre p.v.
Il cambio di programma, concordato con la Federazione e con le società partecipanti, è dovuto alla contemporaneità con la prima giornata dei campionati dell'attività di base, una data che è stata ufficializzata dal Comitato di Torino della LND successivamente alla calendarizzazione del Trofeo Sporting Rosta, che risale al mese di maggio.
Il pieno rispetto delle normative federali, che ha sempre caratterizzato il Comitato organizzatore presieduto da Giuseppe Mirisola e Luca Pirronti, è alla base del rinvio delle ultime due giornate di partite. Le priorità come sempre sono la salute dei bambini, che viene garantita con il rinvio della fase nazionale e internazionale, e il loro divertimento, che è solo "rinviato" a dicembre, quando i giovani calciatori delle società dilettantistiche piemontesi avranno la possibilità - conquistata sul campo da gioco - di incrociare i tacchetti con i pari età delle società professionistiche.
Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.
Cordiali saluti
Giuseppe Mirisola e Luca Pirronti
PROGRAMMA - Tantissime squadre in arrivo da Lombardia e Liguria per una giornata di calcio e divertimento per le annate 2009, 2010, 2011 e 2012. Le qualificate andranno alla fase internazionale dove incroceranno i tacchetti con Juventus, Torino, Milan, Lazio, Bologna, Sampdoria, Spezia, Genoa e Venezia, più gli sloveni del Domzale e gli svizzeri del Lugano
ESORDIENTI 2009
L’ultima qualificata della prima fase è il Busca, che nel girone D ha avuto la meglio su Pianezza e Virtus Calcio nei recuperi giocati in settimana. Domani mattina si giocano i primi quattro triangolari della fase interregionale, utili a comporre - in base al piazzamento - i nuovi triangolari del pomeriggio. Passano in quattro, che dalle 17 in poi si giocheranno i tre posti nella fase internazionale del prossimo week end. Sabato 9 ottobre spazio ai gironi a 5 squadre in cui entrano Juve, Toro, Genoa, Lazio, Bologna e gli sloveni del Domzale; solo le prime due andranno avanti fino ai triangolari di domenica, che porteranno fino alla finalissima delle ore 17.
FASE INTERREGIONALE
Girone H: Baggio Secondo, Beiborg, Moncalieri
Girone L: Polis Genova, Vigor Milano, Pianezza
Girone M: Biassono, Internazionale Genova, GassinosanraffaeleGirone N: Pol. Vogherese, Settimo, Accademia Torino
FASE INTERNAZIONALE
Girone Arancio: Genoa, Lazio, 1° classificata interregionale, Pinerolo, Lucento
Girone Blu: Bologna, Juventus, Lascaris Bianco, Busca, 2° classificata interregionale
Girone Verde: Domzale, Torino, Sisport, Lascaris Nero, 3° classificata interregionale
ESORDIENTI 2010
La fase interregionale dei 2010 parte con tre triangolari e un quadrangolare, in campo domenica mattina: anche in questo caso le prime partite servono a comporre i gironi della seconda fase in base ai risultati ottenuti. Passano solo le prime, che nel tardo pomeriggio saranno impegnate in due finali: i posti utili per la fase nazionale del prossimo week end sono infatti soltanto due. Milan, Sampdoria, Juventus, Spezia, Genoa e Torino sono le professioniste che scenderanno da sabato 9 ottobre, in tre gironi da cinque squadre che promettono spettacolo. Le prime due passano alla seconda fase, in programma domenica, con due triangolari che porteranno alla finalissima delle ore 17.30.
FASE INTERREGIONALE
Girone H: Polis Genova, Olimpic Pra, Grand Paradis
Girone L: Biassono, Chinze Zena, Cheraschese
Girone M: Cedratese, Pol. Vogherese, Busca
Girone M: Vallacrosia Academy, Vigor Milano, Mirafiori, Lascaris Nero
FASE NAZIONALE
Girone Arancio: Milan, Sampdoria, Charvensod, Pinerolo, Pro Eureka
Girone Blu: Juventus, Spezia, Sisport, Beiborg, Vincente finale A interregionale
Girone Verde: Genoa, Torino, Lascaris Bianco, Virtus Mercadante, Vincente finale B interregionale
PULCINI 2011
Sempre domenica mattina si giocherà la fase interregionale del Pulcini 2011. Anche in questo caso, si parte con tre triangolari che serviranno a definire la composizione del secondo “giro” di triangolari; le finali tra le due vincenti sono in programma alle 18. Nel week end successivo parte la fase internazionale, che esce dai confini italiani grazie alla presenza degli svizzeri del Lugano; le altre professioniste sono Juventus, Torino, Genoa, Bologna e Venezia. Lo schema è quello delle altre categorie: prima fase con tre gironi da 5 squadre, seconda fase con due triangolari, finalissima domenica 10 ottobre alle 17.35.
FASE INTERREGIONALE
Girone H: Boffalora, Polis Genova, Busca
Girone L: Vigor Milano, Bsr Grugliasco, GiavenoCoazze
Girone M: Genova Polisoccer, Pinerolo, Chisola
Girone N: Pol. M8M, River Plaine, Sporting Orbassano
FASE INTERNAZIONALE
Girone Arancione: Bologna, Venazia, Bisalta, Sisport, Lascaris Bianco
Girone Blu: Genoa, Juventus, Pozzomaina, Pro Collegno, Vincente finale A interregionale
Girone Verde: Lugano, Torino, Charvensod, Lascaris Nero, Vincente finale B interregionale
PULCINI 2012
Domenica 3 ottobre in campo anche i triangolari della fase interregionale dei Pulcini 2012, i cui risultati determineranno la composizione dei triangolari della seconda fase. Niente finali in questo caso, perché alla fase nazionale passano tutte e quattro le prime classificate, che si troveranno a incrociare i tacchetti con Milan, Venezia, Sampdoria, Juventus, Bologna e Torino. La formula è sempre la stessa: si parte sabato 9 ottobre con tre gironi eliminatori a 5 squadre, poi due triangolari e la finalissima, in programma domenica prossima alle 17.20.
FASE INTERREGIONALE
Girone H: Città Giardino Arancio, Vallecrosia Academy, Cheraschese
Girone L: Città Giardino Neri, Polis Genova, L84
Girone M: Vigor Milano, Charvensod, Accademia Torino
Girone N: Almese, Grand Paradis, Sporting Orbassano
FASE NAZIONALE
Girone Arancio: Milan, Venezia, Pinerolo, Lascaris Bianco, Vincente girone 3 interregionale
Girone Blu: Sampdoria, Juventus, Chisola, Diavoletti Vercelli, Vincente girone 1 interregionale
Girone Verde: Bologna, Torino, Sisport, Vincente girone 4 interregionale, Vincente girone 2 interregionale
PRIMI CALCI 2013 / PRIMI CALCI 2014
Niente fase interregionale per i Primi calci 2013 e 2014, si va direttamente alla fase nazionale di sabato 9 e domenica 10 ottobre. Per quanto riguarda i 2013, in calendario ci sono tre gironi da 5 squadre, con le prime due classificate ammesse ai due triangolari della seconda fase e finalissima tra le vincenti, alle 17.10. Due gironi da 6 squadre, invece, per i 2014, con le prime tre che passano ai triangolari e finalissima alle 16.40.
FASE NAZIONALE 2013
Girone Arancio: Atalanta, Bologna, Polis Genova, Lascaris, Pianezza
Girone Blu: Monza, Juventus, Bisalta, Sisport, Vallecrosia Academy
Girone Verde: Sampdoria, Torino, Cheraschese, Caselette, Vigor Milano
FASE NAZIONALE 2014
Girone Blu: Juventus, Cbs, Sisport, Onnisport, L84, Caprie
Girone Verde: Monza, Vigor Milano, Lascaris, Piobesi, Bsr Grugliasco, Cheraschese
INTERVISTA ESCLUSIVA - Orgoglio e amarezza nelle parole dell’ex direttore tecnico del PSG, 140 gol nella sua carriera da professionista: “A bocce ferme, sto riflettendo sugli ultimi anni: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti. Ma ci sono troppe cose che non mi piacciono nel sottobosco del calcio dilettantistico”
70 reti in 283 presenze in serie B, la categoria in cui ha giocato di più, in una carriera con due sole presenze in serie A ma altre decine di gol (140 in totale) in tutte le categorie. È cresciuto nel settore giovanile della Juventus, dove a fine carriera è tornato come allenatore, sempre nelle giovanili. Nelle ultime sette stagioni è stato il direttore tecnico e l’anima del Pino Torinese, nel frattempo diventato PSG, oltre che formatore per la FIGC. Stiamo parlando ovviamente di Stefano Guidoni, che ci ha concesso un’intervista esclusiva.
Stefano, questa estate, senza troppo clamore, hai detto basta. È tempo di fare una prima valutazione?
“Sono stati sette anni meravigliosi. Ora che l’esperienza è finita, devo avere la lucidità per guardarla da fuori, anche se non è facile perché la parte emotiva è ancora viva: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti”.
In cosa era differente il PSG da tutte le altre società?
“Era l’ambiente, la vera differenza a Pino, almeno nella Scuola calcio. Era l’aria che si respirava tra bambini, genitori e istruttori nel modo di interpretare il lavoro, se vogliamo chiamarlo lavoro. All’inizio è stato difficile da far capire e accettare: tutti mi chiedevano, perché i ragazzi non hanno un ruolo e cambiano sempre? Perché il portiere la deve sempre giocare con i piedi? Si perdevano le partite senza che fosse un problema, contavano di più le regole, l’etica, il rispetto degli avversari. La parte pedagogica affiancava sempre quella tecnica, divertimento e passione venivano prima di tutto. In sette anni, questo modo di interpretare il calcio da difetto, se non addirittura colpa, è diventato un punto di forza. Abbiamo capito che si poteva giocare in modo diverso, vincevamo e perdevamo in modo diverso perché giocavamo in modo diverso”.
Nella Scuola calcio, dicevi. E nel Settore giovanile?
“Nel settore giovanile si fa più fatica a legare le persone a un progetto, soprattutto così diverso dagli altri. Conta vincere, conta partecipare ai campionati regionali, le persone vanno e vengono in base alla categoria in cui giochi. Complici i due anni di Covid, questo tipo di esperienza non ha dato, nel Settore giovanile, il senso di appagamento che aveva nella Scuola calcio”.
C’è un po’ di autocritica nelle tue parole?
“Non so, forse sì. Ma sono sicuro che, se fossi andato avanti, con i 2008 che hanno fatto tutto il percorso con noi sarebbe stato diverso. Potevamo avere nel Settore giovanile gli stessi risultati della Scuola calcio, con il passare degli anni sarebbero arrivati gruppi già formati, educati, non avremmo più dovuto prendere giocatori da fuori. Vedi, noi abbiamo vinto i campionati provinciali con 2002, 2003, 2005, ma queste vittorie portavano sempre le categorie regionali alle annate successive. E quando fai i regionali i giocatori vengono, quando non li fai vanno via”.
La domanda è d’obbligo: perché ti sei dimesso proprio ora?
“Ho lasciato perché avevo bisogno di staccare. E poi si era rotto qualcosa, se non ho autonomia completa, o meglio se non ce l’ho più, faccio fatica. I rapporti si sono incrinati, in una situazione che non era semplice per nessuno. A bocce ferme rimane quello che c’è stato, bellissimo, su cui sto riflettendo profondamente”.
Eri d’accordo con la scelta del PSG di rinunciare ai regionali?
“Non ho condiviso la scelta del nostro presidente, penso che abbia penalizzato ulteriormente il movimento che avevamo creato. I presupposti e le analisi sono sacrosanti, per esempio ripeto che la squadra che vince nei provinciali deve salire nei regionali, mentre il discorso delle categorie favorisce solo le grandi società. Non mi piace il sottobosco del calcio dilettantistico, che la Federazione non riesce a controllare e sanzionare. Ma non sono d’accordo con la conseguenza, ovvero rinunciare ai regionali. Facciamoci portatori di un cambiamento, va bene, ma le regole sono quelle e vanno rispettate. E nessuno, né io né noi del PSG, può fare il santo, anche se prova a comportarsi in modo diverso”.
Cosa intendi per sottobosco del calcio dilettantistico?
“Non mi piace il mercato dei giocatori, che vanno e vengono in base ai regionali, non mi piace chi intorta ragazzi e genitori con promesse mirabolanti, non mi piace chi pensa di avere il figlio fenomeno, quando i giocatori veri sono tutt’altra cosa, non mi piace dover vincere ad ogni costo. Vai in campi dove fanno durare quanto vogliono le partite della Scuola calcio e non fanno i cosiddetti “giochini” perché non gli piacciono. Vedi società che postano foto di giocatori con la maglia vecchia, vedi allenatori che a maggio o giugno sono già nella nuova società, vedi istruttori che bestemmiano e insultano bambini di 8 anni e nessuno dice niente, anzi magari gli fanno i complimenti perché forma il carattere. Non bastano gli incontri formativi, servirebbero maggior controllo e sanzioni vere. O tutti rispettano le regole, o è far west. Questa è la mia vera amarezza, constatare che dopo 7 anni non è cambiato niente”.
A Pino potevate essere un modello.
“Sei un modello se qualcuno ti segue… se non ti segue nessuno, che modello sei?”
Guardiamo al futuro allora. Cosa farai domani?
“Non lo so ancora. Ho avuto due o tre proposte, ma magari mi toglierò il giusto di andare un anno ad allenare gli adulti, per capire se è ancora possibile incidere e soprattutto per divertirmi”.
Un anno nei dilettanti e tornerai di corsa nelle giovanili, scommettiamo?
“È probabile, ma le eccezioni ci sono. A Pino la prima squadra era fantastica, giocavano ragazzi che allenavano anche in società, la stessa filosofia dai Pulcini alla Prima squadra. Ma non basta allenarli per farli diventare giocatori di serie D, così come non basta allenare i ragazzi per farli diventare professionisti”.
Cosa serve?
“Servono doti atletiche e fisiche, servono doti tecniche, ma soprattutto serve il carattere, questo è il più grande dono che una persona si possa regalare. Senza voglia non vai da nessuna parte”.
SOCIETA’ - Per quest’anno rimangono due matricole distinte, il Moderna (con Adriana Giarrusso presidente e Riccardo De Maglianis vice) con Prima squadra e Settore giovanile e l’Atletico Mirafiori del presidente Luciano Ferramosca con la Scuola calcio. Organici quasi al completo e tante vittorie nella prima giornata
C’era MO.De.R.Na Bacigalupo, la società fondata dall’ex presidente del Vianney Riccardo De Maglianis insieme al fedelissimo Natale Moncada. E c’era l’Atletico Mirafiori, rinato l’anno scorso per volere di Luciano Ferramosca, con la mano operativa di Pasquale Blandi. Queste due realtà hanno deciso di intraprendere un cammino comune: l’accordo è stato ratificato questa estate, dallo scorso week end finalmente il campo è tornato a parlare, dando risposte molto positive con tre vittorie e una sola sconfitta nelle quattro annate delle giovanili.
Non è stata - o meglio non ancora - una vera e propria fusione, perché le due matricole restano distinte. Il Moderna (senza puntini e maiuscole) ha la Prima squadra e il Settore giovanile al completo, con tutte le squadre nei campionati provinciali di Torino, mentre come Atletico Mirafiori ci sono le squadre della Scuola calcio. “Iniziamo così - spiega il direttore generale Pasquale Blandi - con l’obiettivo di arrivare a una società unica nella prossima stagione. C’è tanto entusiasmo, abbiamo una dirigenza forte e siamo riusciti a costruire tante squadre: è il nostro anno zero dopo le ultime due difficilissime stagioni, ci sono tutti i presupposti per ricostruire una grande società”.
Ecco dunque le cariche e gli uomini operativi. Presidente del Moderna Mirafiori è Adriana Giarrusso, mentre il marito Riccardo De Maglianis è vicepresidente. Pasquale Blandi, come detto, è il direttore generale: con lui lavorano il direttore sportivo dei dilettanti Mauro Buzzacchino, il direttore sportivo di settore giovanile e scuola calcio Paolo Tomaino e il direttore tecnico Natale Moncada. Luciano Ferramosca rimane presidente dell’Atletico Mirafiori, con la prospettiva di essere il numero uno anche della futura società unica, mentre il responsabile della scuola calcio è Claudio Ivaldi e quello dell’Attività di Base è il giovane Luca Blandi.
Lo staff tecnico annovera Mario Bonomo in Prima squadra, Ezio Razzetto in Under 19, Francesco Di Monda in Under 17, Jonathan Pintus in Under 16, Claudio Ivaldi in Under 15, Marco Russo in Under 14 e Francesco Faggio con gli Esordienti 2009, che fanno ancora parte del Moderna Mirafiori. Nella scuola calcio sono stati iscritti almeno tre gruppi: una mista di Pulcini 2011/2012, i Primi calci 2013/2014 e i Piccoli amici 2015/2016, ovvero la base della futura società.
CLASSIFICA FINALE - La società del presidente José Surace trionfa grazie ai successi in Under 17, Under 15 e Pulcini 2011, oltre ai piazzamenti in tutte le altre categorie. Gli altri allori: Nichelino Hesperia in Under 16 ed Esordienti 2009, Pro Collegno in Under 14, Carmagnola in Esordienti 2010 e Pulcini 2012
Doppietta Rivarolese: la società del presidente José Surace ha bissato il successo della scorsa stagione e si è portata a casa anche quest’anno la coppa del Grande Slam, con un netto vantaggio del Nichelino Hesperia secondo classificato e sul CSF Carmagnola terzo.
Fondamentali i successi ottenuti con il Settore giovanile (il cui responsabile è l’inossidabile Fabrizio Gallo), in particolare con l’Under 17 di Massimo Scalone e con l’Under 15 di Walter Madaschi, sempre in finale contro l’Accademia Pertusa; in Under 16 aveva vinto il Nichelino Hesperia, mentre in Under 14 si era imposta la Pro Collegno.
Nel week end invece si sono conclusi i gironi finali delle categorie della Scuola calcio. Negli Esordienti 2009 ha vinto il Nichelino Hesperia, ai calci di rigore nella finale proprio con la Rivarolese: decisive le parate del portierino Federico Sgueglia. È il Carmagnola a trionfare nella finale degli Esordienti fascia B, ancora con la Rivarolese, ma stavolta con un 2-0 firmato da Popa e Geretto.
La Rivarolese (allenata da Michael Adamo, che è anche responsabile della Scuola calcio) si è imposta nel girone dei Pulcini 2011: decisivo il successo nello scontro diretto con la Pro Collegno, visto che entrambe le squadre hanno chiuso a 6 punti, davanti a Carmagnola e Beiborg. Nei Pulcini 2012 soddisfazione per il Carmagnola, che ha capitalizzato le vittorie su Rivarolese e San Giacomo Chieri; secondo il Nichelino Hesperia nonostante la vittoria dello scontro diretto, visti i due pareggi nelle altre sfide del girone.
LA classifica finale del 18° Torneo Coppa Grande Slam.
1. Rivarolese 27.4
2. Nichelino Hesperia 20.6
3. CSF Carmagnola 17.175
4. Rosta 15.675
5. Beiborg 11.5
6. Pro Collegno 11.150
7. Accademia Pertusa Torino 10.75
8. San Giacomo Chieri 7.95
9. Pecetto 2.75
10. Caselle 2.5
11. Lesna Gold 1.725
12. Virtus Mercadante 0
MERCATO - Le bianche casacche rinforzano la Juniores nazionale e l’Under 17. Il presidente oronero Sante Squillace: “Una grande notizia per noi e per tutto il movimento dilettantistico”
Il mercato non si ferma mai e regala ad altri due ragazzi l’opportunità di misurarsi con il calcio professionistico. La Pro Vercelli ha infatti preso in prestito dalla Torinese Mattia Asteriti per la Juniores nazionale e l’attaccante Emanuele Taurisano per la squadra Under 17.
I due ragazzi avevano già provato a gennaio con le bianche casacche, mentre nel mese di marzo erano stati testati dalla Reggina: ora finalmente è arrivata l’ufficialità della loro nuova avventura nei campionati nazionali. “Una grande notizia per noi della Torinese - commenta il presidente Sante Squillace - e per tutto il movimento dilettantistico: Asteriti lo abbiamo preso dall’oratorio, vuol dire che con il giusto impegno tutti i ragazzi hanno la speranza di farcela”.
VERSO I CAMPIONATI PROVINCIALI - Rosa tutta nuova per i 2007 di Marco Mezzapesa, ben 15 volti nuovi anche nei 2008 di Giampiero Muroni. Arrivi in blocco da Venaria, Collegno Paradiso e Caselle, ci sono anche gli ex Sisport Andrea Tronu (2007), Matteo Roca e Matteo Tagliareni (2008)
Ai nastri di partenza dei campionati provinciali ci saranno, per la prima volta, anche due squadre della Virtus, quella “fatta in casa” dei 2008, saliti dagli Esordienti all’Under 14, e quella tutta nuova dei 2007, pronta ad affrontare l’Under 15 con grandi ambizioni. “Il gruppo 2007 - spiega il presidente Marco Scognamiglio, che è anche direttore sportivo della società - è da primi posti nei regionali. Ringrazio personalmente i ragazzi e le famiglie per aver scelto la Virtus nonostante i provinciali, a dimostrazione che i progetti e la qualità contano più dei campionati. Non ci nascondiamo: l’obbiettivo è vincere il girone e puntare anche al titolo piemontese. Anche il gruppo dei 2008 è molto forte, una squadra profondamente rinnovata con giocatori di qualità, anche loro hanno tutte le carte in regola per raggiungere i regionali”.
UNDER 15 - DAL LUCENTO SONO ARRIVATI ALESSIO CHECA E GIANLUCA GUERRA
La rosa dei 2007, dicevamo, è tutta nuova, composta da 19 giocatori che nella scorsa stagione giocavano nei regionali: all’allenatore Marco Mezzapesa il compito di trasformali in una squadra coesa. Il blocco principale arriva dai “vicini” del Venaria, ne fanno parte il portiere Andrea Scardigno, il difensore Gabriele Argiri, i centrocampisti Cristian Dabbene, Antonio Garzaniti e Christian Marchetto e l’attaccante Paolo Zuccolella. L’altro gruppo, che proviene dal Collegno Paradiso, conta il portiere Matteo Artusio, il difensore Angelo Ghervan, i centrocampisti Denis Corbo, Thomas Attardo e Mattia Bertolino, gli attaccanti Mattia Schiavone e Nicolò Passaro. A questi si aggiungono, nel pacchetto arretrato, Diego Rosso dall’Alpignano e Alessio Checa dal Lucento; nella zona nevralgica del campo, Matteo Alessandrini dal Pianezza; là davanti i colpacci Andrea Tronu dalla Sisport, Gianluca Guerra dal Lucento e Luca Palladino dal Volpiano.
UNDER 14 - FEDERICO MASCOLO GUIDA LA TRUPPA DEGLI EX CERVOTTI
Sono ben 15 i volti nuovi della squadra Under 14, affidata a Giampiero Muroni, che già allenava i 2008 nella scorsa stagione. Il nucleo principale arriva anche in questo caso da Venaria: il portiere Gabriele Pia, i difensori Daniele Calandra, Federico Sanfratello e Federico Mascolo, il centrocampista Matteo Gangale, gli attaccanti Alessio Cadeddu e Loris Bruttomesso. Altri cinque giocatori provengono dal Caselle: l’altro numero uno Davide Samuel Gemito, il difensore Giulio Marcias, i centrocampisti Filippo Lavista, Cristian Simone e Mauro Mangione. Nel reparto offensivo ci sono anche due colpi dalla Sisport, Matteo Roca e Matteo Tagliareni, e un altro dall’Accademy Torino, ovvero Nicolò Pace
FINALE - Pallino del gioco in mano alla squadra di Massimo Ricardo, ma l’occasione più limpida capita al capitano biancoazzurro Guzman, che supera anche il portiere ma viene fermato dal clamoroso recupero di Naso. Reti bianche alla fine dei regolamentari, la coppa si decide ai rigori: Allegretti para due volte, il Lascaris festeggia
ALPIGNANO-LASCARIS 2-4 dcr (0-0 dtr)
ALPIGNANO: Colucci, Baschirotto, Algarotti, Pomero, Solavagione, Gioannini, Guzman, Carnevale, Alhijjawi (st 6’ Leccese), Rotolo (st 18’ Centinaro), Bitto. A disp. Lerusce, Sciarrotta, Rizzato, Garnone, Guidi, Sturiale, Malco. All. Alessandro Campasso.
LASCARIS: Allegretti, Friso, Italiano, Nabih, Favilla, Naso, Simonetti (st 3' De Luca), Kingidila (st 18' Malavasi), Peinetti (st 21' Bernardinis), Ponzano (st 9’ Sconfienza), Bisi. A disp. Lavina, Scarlatelli, Adamo, Rubini, Caputo. All. Massimo Ricardo.
SEQUENZA RIGORI: Favilla (L) gol, Solavagione (A) gol, Naso (L) gol, Bitto (A) parato, De Luca (L) gol, Algarotti (A) gol, Sconfienza (L) parato, Carnevale (A) parato, Bisi (L) gol.
Anche la finale Under 16 del SuperOscar viene decisa ai calci di rigore: trionfa il Lascaris, con il portierone Samuele Allegretti nominato man of the match; recrimina ancora l’Alpignano, che aveva già perso dal dischetto con l’Under 14 in una serata davvero sfortunata per i colori biancoazzurri.
La partita è stata complicata da decifrare per le pettorine che l’Alpignano ha dovuto indossare per distinguersi da un Lascaris in inedita maglia blu, ma chiarissima nella sua impostazione tattica. Manovriera e sempre all’attacco la squadra di Massimo Ricardo, disegnata con un 4-1 e fantasia: Favilla metodista, davanti a lui Kingidila e Ponzano liberi di svariare, Simonetti e Bisi ad attaccare sulle corsie esterne con i terzini sempre a rimorchio, là davanti Peinetti, il meno efficace della truppa. Più coperto e pronto a ripartire l’Alpignano, con la mediana Pomero-Carnevale-Rotolo capace di abbinare grinta e qualità, e le folate offensive affidate a Bitto e soprattutto Guzman, il più pericoloso dei suoi.
Con il pallino del gioco quasi sempre in mano lascarina, il primo tempo scivola via senza particolari sussulti, se non un paio di mischie in cui Kingidila non trova il tempo giusto. Ben più scoppiettante la ripresa, in cui i bianconeri continuano a manovrare, ma l’occasione più limpida è tutta dell’Alpignano: minuto 11, Guzman super anche il portiere con un colpo sotto, ma è clamoroso il salvataggio sulla linea di Naso, che toglie il pallone dalla porta in scivolata. Lo stesso numero 6, pochi minuti dopo, si mette in proprio, scarta un paio di avversari e scarica un sinistro da distanza siderale che sfiora la traversa. Complice le infinite risorse della panchina, il Lascaris esce nel finale, con Sconfienza (21’) che ha la palla buona dentro l’area, ma il suo destro a colpo sicuro finisce alto sulla traversa, e Bernardinis (24’) anticipato dal portiere alpignanese sul più bello. Era destino che anche questa finale finisse ai rigori, con la festa del Lascaris e la delusione dell’Alpignano.