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Lunedì, 11 Febbraio 2019 16:32

Il sogno di Samuele è diventato realtà: è il primo ragazzo autistico a giocare in Figc

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Samuele Marongiu e Fabio Cristiano Samuele Marongiu e Fabio Cristiano

LA STORIA - Giocava negli InsuperAbili, ora è stato tesserato dal San Gallo Settimo e domenica ha giocato un tempo con l’Under 16


Ha esordito ieri con la squadra Under 16 del San Gallo Settimo Samuele Marongiu, ragazzo autistico che finora aveva giocato con gli InsuperAbili, la società presieduta da Giorgio Chiellini che porta su un campo di calcio i ragazzi con disabilità sia fisica che mentale. Il secondo tempo a correre su e giù per la fascia, e poco importa se, alla fine, la sua squadra ha perso contro il Barcanova. Il risultato, nelle giovanili, non dovrebbe essere il primo dei pensieri, e soprattutto in una giornata come quella di ieri non contava davvero niente. Samuele ha coronato il suo sogno, giocare a calcio con ragazzi come lui: ieri hanno vinto tutti.

FABIO CRISTIANO: "PER NOI I VALORI VENGONO PRIMA DEI RISULTATI"

L’esordio di un ragazzo autistico in una partita ufficiale di Federazione è una splendida notizia per tutti: prima di tutto per Samuele, che ha visto nel calcio la possibilità di uscire dal guscio dell’autismo, e per la sua famiglia, che con grande coraggio lo ha appoggiato. Poi la società del San Gallo Settimo e il suo presidente Fabio Cristiano, da sempre impegnati nel sociale e ancora una volta capaci di dimostrare che il loro sforzo di integrazione non si limita alle parole: “Siamo davvero felici e abbiamo accolto a braccia aperte Samuele. Non voglio dire che per noi sia normale, ma di sicuro al San Gallo i valori educativi, la formazione e l’impegno sociale arrivano prima di qualsiasi risultato sportivo. Avevo visto Samuele in una partita con gli InsuperAbili, si vedeva che è capace di giocare a pallone e ha grande voglia, non smette mai di correre. E nella stessa occasione lui ha conosciuto ed evidentemente apprezzato la nostra realtà. Per tutto l’inverno è venuto a vedere le partite, si allena con noi da tre settimane e negli scorsi giorni, visto che si è integrato bene nel gruppo e nello spogliatoio, lo abbiamo tesserato. Speriamo che sia solo un inizio”.

È una bella notizia anche il mondo del calcio dilettantistico nel suo complesso, che spesso sale agli onori della cronaca quando ci sono le risse o gli episodi di esasperazione, e invece stavolta si fa esempio di sportività, umanità, integrazione.

MAMMA ELISABETH: “SAMUELE è DETERMINATO E TENACE, QUESTO ERA IL SUO SOGNO”

La mamma di Samuele, Elisabeth Fedele, ha parlato al sito www.torinosportiva.it, che ha lanciato in anteprima questa notizia poi ripresa da tanti media: "Samuele è un ragazzo autistico, giocare a 11 con i normodotati è il suo sogno. Il calcio per lui è tutto e dobbiamo ringraziare il San Gallo per l'opportunità, perché è assolutamente rara una cosa del genere... Purtroppo nel mondo del pallone contano tanto i risultati e non c'è quasi mai spazio in squadre di Figc per ragazzi come Samuele. Lui tifa Toro, segue tutte le partite e arriva dagli Insuperabili di Torino, una Onlus che permette a centinaia di ragazzi disabili in Italia di giocare a calcio”.

“Samuele - continua la signora Elisabeth - studia Economia Aziendale ed è un ragazzo determinatissimo. Si vede e si sente normale, come tutti gli altri. I suoi disturbi naturalmente sono legati al comportamento ma non sono fisici, per questo gioca con grande grinta e corre tantissimo fin da piccolo. Lasciare gli InsuperAbili, dove militava nella Primavera, è stato un momento di svolta da lui fortemente voluto. Samuele ad un certo punto è andato su Internet e ha cercato con enorme tenacia una squadra dove potesse giocare tra i normodotati. È quello che voleva, anche se sa di essere un po' indietro dal punto di vista tecnico. È pronto a lavorarci su allenandosi con impegno. Il calcio, per noi genitori, è stata sempre una scommessa da vincere, perché Samuele si deve accettare per quello che è in mezzo agli altri e perché la possibilità di restare deluso, abbassando ulteriormente la sua autostima, è sempre stata alta considerando i vari ambienti di questo mondo sportivo. Siamo sicuri, invece, che al San Gallo Settimo si troverà benissimo. Gli Allievi sono ultimi in classifica, non hanno l'ossessione del risultato ma lavorano su ben altro...”

Mamma Elizabeth non usa giri di parole: “È inutile nasconderlo, praticamente tutte le società inserite nei vari campionati di Figc non prendono ragazzi autistici in rosa, neanche nei campionati giovanili, per diversi motivi. Il livello della loro integrazione nel calcio dei normodotati è ancora a zero. Per questo quello che è successo è qualcosa di unico. Bisogna andare oltre i pregiudizi. Noi genitori gli abbiamo detto di continuare a impegnarsi perché è la sua occasione. Intanto viene sempre seguito nel suo percorso di crescita da educatori e psicologo. Ha tanto da dare..."

ANGELO FAIELLA DI ANFFAS: “BELLISSIMA NOTIZIA, UN ESEMPIO PER TUTTI”

Abbiamo chiesto un’opinione ad Angelo Faiella, consigliere Anffas (associazione che si occupa delle famiglie dei ragazzi con disabilità) e papà di un ragazzo autistico: “È una bellissima notizia, il risultato eccezionale del lavoro fatto da tutte le parti in causa, famiglia e società sportiva, per far comprendere ragazzo le dinamiche del gioco del calcio, che fanno a pugni con autismo. Il calcio è intuizione, ci sono gli avversari che ti portano via la palla, fare o subire una finta, ovvero simulare di andare da una parte e invece andare dall’altra, è un atteggiamento che per definizione non è proprio di un ragazzo autistico, che ha difficoltà a capire ciò che non è standard o lineare, anzi segue regole e abitudini precise. Di solito infatti gli sport in cui si impegnano gli autistici sono la corsa, il nuoto, o il canottaggio in cui si aggiunge una componente di interazione con gli altri, che nel calcio ovviamente viene ingigantita all’ennesima potenza. Ci sono però da sottolineare due aspetti importanti: l’autismo ha uno spettro molto ampio, ogni caso è diverso dall’altro, in questo caso parliamo di autismo ad “alto funzionamento”, nessuno deve illudersi che questo sia un obiettivo alla portata di tutti. Ma deve essere uno stimolo per tutti, questo sì: lavorando in maniera corretta e approfondita, si posso raggiungere grandi risultati, e per grande risultato intendo anche una conquista apparentemente piccola, dipende sempre dal punto di partenza”.

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