Aria nuova al Gassinosanraffaele, seppur con qualche difficoltà. “Abbiamo programmato e stiamo gestendo un cambio generazionale – spiega Massimo Battistello –, purtroppo non nel migliore dei modi perché, come spesso capita in Italia, la saggezza dei vecchi non riesce ad accompagnarsi all’entusiasmo dei giovani. Alcune persone che erano qui da tanti anni hanno dato le dimissioni, ci siamo trovati a dover gestire la società. Ma dopo qualche difficoltà iniziale, ne stiamo venendo fuori nel migliore dei modi”.
Massimo Battistello – che a Gassino è di casa, visto che ci ha giocato e allenato – è, da un mese e mezzo, il direttore sportivo della società. È uno dei “simboli” del nuovo corso del Gassinosanraffaele, orfano di personaggi storici come Giancarlo Bertolini, l’ex direttore generale che ha lasciato già nell’ottobre scorso, e del segretario Beppe Novarina, dimessosi ad aprile perché il suo ruolo è incompatibile con il lavoro in Federazione. È cambiato anche il presidente, ma Flavio Squassabia è rimasto nel direttivo: al suo posto è subentrato il vicepresidente Luciano Bongiorni, uno dei personaggi storici che invece sono rimasti. Le altre cariche: il direttore generale è Piercesare Uras, in società dal 2013, il direttore sportivo – come detto - Massimo Battistello, il direttore tecnico Sebastiano Filardo, presidente dell’Aiac di Torino, volto nuovo perché fino alla stagione appena conclusa era al Victoria Ivest.
Definito anche il quadro tecnico. In Eccellenza c’è l’esperto Pino Cristiano, per la Juniores regionale è tornato Antonio Amodeo, nell’ultima stagione a San Mauro; Amodeo prende il posto di Jimmy Morisi, che andrà a fare il secondo nella prima squadra del Lumezzane, in Lega Pro. Nelle giovanili, tante conferme: Simone Piconieri agli Allievi ’99, Bruno Nervo agli Allievi fascia B 2000, Vincenzo Giannini ai Giovanissimi 2001. L’unica novità sulla panchina dei Giovanissimi fascia B 2002, affidati a Marco Musto, in arrivo dalla Terza categoria del San Benigno.
Obiettivo? “Prima di tutto fare bene al Grande Slam – risponde Battistello -, poi piazzare almeno una squadra nei regionali, ma se ne qualifichiamo di più… ben venga. Un gradino per volta, senza fretta, vogliamo crescere”.
