INTERVISTA -Fresco di esordio, condito da una doppietta, in prima squadra, Federico Socco è il protagonista principale dello splendido inizio di stagione del Moncalieri. Fin qui ha contribuito a raggiungere la vetta della classifica nel girone E con 9 goal e 6 assist in sole sei partite, e non ha intenzione di rallentare la corsa
Quali sono le tue caratteristiche tecniche?
Sono una seconda punta, è il ruolo in cui sto giocando al Moncalieri, ma posso giocare anche da esterno sia a destra e a sinistra, come è capitato in Rappresentativa, mi trovo bene in entrambe le posizioni. Credo che i miei punti di forza principali siano gli inserimenti, ma mi riconosco anche grande grinta, freddezza sotto porta e una buona velocità, mentre penso di dover crescere ancora tanto nella fisicità.
Com'è stata fino ad ora la tua carriera?
La mia carriera è iniziata nella squadra del mio paese, ovvero La Loggia Calcio, poi mi sono trasferito un anno al Chisola dopo il quale sono rimasto per 7 anni al CBS fino alla scorsa stagione, quando sono approdato al Moncalieri. Ci sono allenatori che ho avuto nel corso di questi anni che ricordo con particolare gioia: dal mio primo allenatore del settore giovanile Loris Fasiello, passando per Ribechini, Faghino, Federico Gianò che è stato fondamentale nel mio passaggio dal Chisola al CBS, fino ad arrivare al mio allenatore attuale, Beppe Pandiscia, che è il migliore in assoluto perché mi ha insegnato tantissime cose come nuovi ruoli e movimenti importantissimi. Ovviamente ci sono stati anche allenatori con cui ho avuto meno feeling, ma sono stati comunque importanti per capire come resistere ed uscire dai momenti di difficoltà che capitano sicuramente nel corso di una carriera.
Hai esordito alla grande in prima squadra, cosa ha significato per te?
Io ho visto quest'opportunità come un premio per tutto ciò che ho fatto fin qui, credo di averla sfruttata al meglio pensando esclusivamente a divertirmi come in tutte le altre partite. Sono in un periodo magico da più di un anno perché l'anno scorso sono riuscito a superare il mio record di gol segnandone 18 in 20 partite, quest'anno l'obiettivo era farne almeno 20 e sono praticamente a metà dell'opera, inoltre mi piace anche molto fare assist, è sempre bello contribuire alle gioie dei compagni, sono già a quota sei in questa stagione quindi posso ritenermi abbastanza soddisfatto.
In campionato con l'Under 17 state andando benissimo, qual è il vostro vero obiettivo?
Ovviamente puntiamo al massimo, ovvero il primo posto, però l'obiettivo principale sono di playoff e vorremmo migliorare i quarti di finale delle fasi finali raggiunti l'anno scorso, vogliamo arrivare almeno in semifinale; la nostra squadra è fantastica, l'unione del gruppo è la nostra forza e se il mio rendimento è così alto è anche grazie al resto della squadra: dai portieri che parano e inizano l'azione fino ad arrivare ai miei compagni di reparto che sono meravigliosi e anche simpatici.
Chi è il tuo compagno di squadra più forte e quale avversario ti ha dato più filo da torcere?
Difficile scegliere il più forte, ma il nostro portiere Luca Santoro e il centrocampista Ettore Malberti sono incredibili, dall'esterno non ci vedono come una squadra così forte, ma in realtà credo che ci sottovalutino un po', secondo me siamo fortissimi. Il difensore avversario che mi ha messo più in difficoltà è stato Ricci del Derthona perché ha fatto delle chiusure meravigliose e si vede che è proprio sicuro dei mezzi che ha.
Ti rivedi in qualche calciatore per caratteristiche?
Nonostante io sia un tifoso granata mi rivedo un po' in Dybala per la tecnica, per la velocità mi ispiro a Vinicius, mentre per gli inserimenti e la capacità di essere sempre nel posto giusto nel momento giusto mi ritrovo in Pippo Inzaghi. Spostandomi su un altro sport prendo molta ispirazione dallo spirito di Djokovic che, nonostante abbia vinto tutto, continua a giocare con la stessa grinta e determinazione. Mio fratello è un altro grande punto di riferimento per la forte dedizione che mette nel suo sport che è il nuoto.
Hai hobby al di fuori del campo?
Amo viaggiare ed è sicuramente il mio hobby preferito, gioco anche alla playstation e ovviamente mi piace fare sport, quando riesco organizzo partite di padel o tennis con i miei amici e anche con la mia famiglia.
Ci sono dei rituali che segui prima di entrare in campo?
Sì ne ho parecchi, riassumo tutte le azioni in quello che chiamo "rito di attivazione": l'anno scorso giocavamo di pomeriggio e il giorno della partita volevo sempre mangiare la stessa pasta al sugo, questa stagione è più complicato giocando il mattino sarei troppo appesantito. Prima di partire da casa ho un rito per controllare di non aver dimenticato nulla e, al momento dell'ingresso in campo, devo essere sempre in mezzo agli stessi due compagni e l'ultimo a dire "dai raga" per caricarci; infine ho una posa per il momento dei saluti e faccio sempre almeno tre salti prima che l'arbitro fischi l'inizio, sono tanti ma ormai è un'abitudine.
Il professionismo è più un sogno o un obiettivo?
In realtà il mio sogno sarebbe quello di partecipare al Torneo delle Regioni, poi ovviamente come ogni ragazzo che fa questo sport sogno di diventare un calciatore, ma se non dovessi riuscirci ho già il piano di riserva: mi piacerebbe diventare un telecronista sportivo. La mia ispirazione nel settore è Maurizio Compagnoni, con cui sono diventato anche amico casualmente dopo avergli scritto su Instagram un giorno dopo una partita vista in TV, da quel momento ci sentiamo spesso, ogni tanto gli mando qualche mio audio di prova e lui mi da dei consigli per migliorare. Ci siamo anche incontrati di persona recentemente poichè era a Torino per commentare Juventus-Roma e mi ha invitato nel suo hotel per conoscerci, è stato molto bello.
Vuoi fare dei ringraziamenti speciali?
Ci tenevo a ringraziare tutti i componenti della società Moncalieri: i miei compagni, l'allenatore, il Presidente, il nostro dirigente che noi chiamiamo "Lupus". Ringrazio anche molto la mia famiglia in generale, i miei genitori che mi accompagnano sempre, non mancano mai alle mie partite e mi aiutano anche a prendere delle scelte nei momenti più difficili; infine un grazie speciale alle mie Super Nonne che, anche quando non va benissimo, dopo le partite mi riempiono sempre di complimenti.