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Giovedì, 30 Settembre 2021 16:22

Under 17 regionali - Alessandro Benigno suona la carica. Grinta e passione al servizio del Pinerolo

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INTERVISTA - Dopo un anno e mezzo di stop riparte con entusiasmo il campionato della mezzala del Pinerolo: "La voglia di tornare a giocare è stata tanta, il gruppo è forte e puntiamo in alto!".
 


Per il terzo anno consecutivo Alessandro Benigno si destreggerà tra le maglie del centrocampo pinerolese. Mezzala aggressiva e tuttofare, veloce e dalla gran corsa, di piede destro, ma con buon controllo del sinistro (tanto che il suo ultimo gol porta firma mancina) il centrale della truppa di Barberis saluta la ripresa dei campionati con buon cipiglio e la voglia di riprendere i discorsi bruscamente interrotti da questa maledetta pandemia.

"E' stato un anno difficile, l'inattività a cui eravamo costretti ci ha fatto perdere un po' quella adrenalina, quello sprint che ci davano le partite, gli allenamenti costanti. La società però ci è stata vicina, si è fatta sentire il più possibile tenendoci aggiornati, seguendoci. La voglia di tornare ha prevalso sull'immobilità, non abbiamo perso la passione e siamo stati tutti felicissimi e molto soddisfatti di tornare a giocare, tant'è che il gruppo, a parte qualche nuovo innesto, è pressoché identico a quello della scorsa stagione".

Al Pinerolo quindi ti trovi bene?
"Sono soddisfatto di essere in una società di questo livello, mi trovo bene si. Sono arrivato tre anni fa dall'Alpignano dopo che li non trovavo gli spazi adeguati e la continuità che mi serviva. La prima stagione qui stava andando bene, peccato averla dovuta interrompere, ma come detto la voglia non è mai mancata e ora siamo ripartiti molto bene. Siamo un gruppo davvero motivato e decisamente rognoso per gli avversari, la partita d'esordio con il Chisola lo ha dimostrato, li abbiamo pressati tanto e fatto sentire la nostra aggressività. Puntiamo a giocare un campionato di primo livello. Inoltre il fatto che la società da questa stagione sia accademia della Juventus può aiutare ad avere maggiori possibilità di vivere esperienze tra i professionisti".

Un ambiente quello dei professionisti che per altro hai già tastato.
"Si, durante il periodo all'Alpignano ho sostenuto provini con Cuneo, Pro Vercelli e Torino. Delle belle avventure, che mi han fatto capire quali differenze separino le società dilettantistiche dalle professioniste. A livello di esercizi, di lavoro complessivo, sono similari, ma è nel modo, nel ritmo a cui fanno tutto che si avverte la vera differenza. L'intensità, la spinta che applicano a certi livelli è tutta un'altra cosa ed è quello a cui punto, visto che mi piace molto lavorare sul fisico ed in generale applicarmi tanto in quel che faccio".

Quali aspetti del tuo gioco pensi di poter migliorare?
"Devo cercare di essere più determinato. E nella finalizzazione senza dubbio".

Hai in mente allenatori profondamente segnanti per la tua carriera?
"E' difficile rispondere. Prima dell'Alpignano ho fatto tutta la trafila nella Sisport e li sono cresciuto bene a livello calcistico perché ho incontrato davvero tante persone, tanti allenatori che mi hanno aiutato. Potrei dire Lorenzo Niello per fare un nome, ma davvero devo ringraziare tutti. A livello personale ho anche beneficiato degli insegnamenti di Attila Malfatti, che ora allena i 2005 del Torino. E quest'anno il mister Barberis mi sta sfruttando largo a centrocampo oltre che come interno e devo dire mi trovo bene. Abbiamo sempre giocato con il 4-3-3, ma questa stagione siamo passati al 4-4-2 e mi trovo anche a fare l'esterno destro, dove posso sfruttare la mia velocità. E' stata un'intuizione dell'allenatore e mi sta piacendo".

Speranze per l'immediato e per il prossimo futuro?
"Sicuramente a livello di squadra come detto ce la giochiamo per finire tra le migliori tre del girone. L'obbiettivo sono le fasi finali, poi si vedrà. Personalmente continuerò a lavorare per migliorarmi e spero di potermi mettere in mostra per catturare l'attenzione di qualche società professionista. Ovviamente aver perso tutta quest'ultima stagione può aver fatto passare qualche treno, ma sono ancora giovane e la speranza c'è sempre. Il sogno sarebbe restare in Piemonte vicino a casa, se poi fosse ancor più vicino a casa (Nichelino), allora si che sarebbe fantastico, vorrebbe dire sarei alla Juve o al Toro!".

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