INTERVISTA - Il giovane talento del Chieri si racconta. La punta centrale del 2008 si fa notare a suon di gol, in una squadra imbattuta nel suo girone.
Due chiacchiere con Stefano Palumbo, appena atterrato in casa del Chieri, che con le sue 19 reti spicca nella classifica dei marcatori Under 14. Cresciuto sui campi della Pro Eureka e del Toro, arriva al Chieri e non delude. Aiuta una squadra vincente che domina il girone E con 13 vittorie, due pareggi e nessuna sconfitta.
Stefano e il Chieri
“Da piccolino ho iniziato alla Pro Eureka, dove sono stato due anni, poi sono andato al Toro dove ho giocato per ben sei anni Adesso questa al Chieri è la mia prima stagione. Qui mi trovo molto bene, sia i compagni che il mister Antonio Vallarelli credono molto in me.
In campo gioco come punta centrale, segno molto grazie alla squadra. E' una grande stagione per noi, veniamo da tante vittorie, due pareggi e zero sconfitte. Penso che il nostro segreto è il fatto che andiamo d’accordo tra di noi, ci aiutiamo molto come squadra, certamente è fondamentale il lavoro che fa il nostro Mister. Il nostro capitano Riccardo Nizza è un punto di riferimento per la squadra, fuori e dentro il campo. Sono soddisfatto di questo inizio in maglia azzurra, in questi mesi ho segnato più di 19 gol, erano 27, ma con il ritiro di una squadra sono scesi. Per il finale di stagione mi auguro che il Chieri trionfi, per quanto riguarda il secondo posto c’è la Sisport che è una buona squadra e anche il Derthona. Per me il Chieri può crescere molto, è una bella società e farà grandi cose”.
Stefano e il suo futuro
“Il calcio è la mia passione, perciò per andare avanti e migliorare devo rinunciare a delle cose, come le uscite con gli amici il fine settimana. Penso che in futuro potrò fare ancora strada e crescere. Ma tutto dipende solo da me, dalla mia testa. Non mi devo far distrarre da altre cose, la mia priorità deve essere il calcio. Ringrazio mia mamma, che mi segue sempre per i campi, non perde una partita. Anche il mio papà, che purtroppo per il lavoro non può esserci sempre. Ringrazio il Mister, per il suo aiuto e supporto dentro e fuori dal campo e per la fiducia che mi concede”.