INTERVISTA - I due giovani difensori titolari dell’Alpignano si raccontano. Mikael Amorosi centrale sinistro e Simone Miceli centrale destro con il loro “muro d’acciaio” danno solidità ad una squadra forte che domina il suo girone da imbattuta. Il grande lavoro di squadra e di complicità tra i centrali risulta vincente per fermare l’avversario.
Mikael Amorosi e l’Alpignano
“Io gioco come difensore centrale sinistro, la coppia di centrali è composta da me e Simone Miceli. Io e lui siamo sempre in campo, usciamo poche volte, io per ora non ho perso una partita in questa stagione. Gioco all’Alpignano da quasi otto anni, sono qui da quando ho iniziato a giocare a calcio, mi trovo bene in questa società. Solitamente in campo giochiamo con una difesa a quattro, però in queste ultime settimane stiamo provando anche la difesa a tre, per testare qualcosa di nuovo. Il mio compagno fisso di reparto rimane sempre Simone, con cui gioco da tanti anni, un amico dentro e fuori dal campo”.
Quali sono gli obbiettivi della squadra?
"I nostri obbiettivi futuri, sono prima di tutto vincere il campionato Regionale e arrivare alle fasi finali e vincere pure quelle. Un altro obbiettivo è quello di vincere un torneo che si terrà a fine stagione, che si chiama All Star. All’Alpignano siamo un gruppo molto unito, per ora stiamo andando bene, dobbiamo continuare così. Tanti miei compagni sono stati chiamati da altre squadre per le loro caratteristiche e per le potenzialità che hanno. Di me posso dire che sono il leader della difesa, sono quello che parla di più in campo, do istruzioni, supporto. Ringrazio il Mister Baseggio che è molto bravo, molto preparato. Grazie a lui stiamo facendo tutti un buon lavoro in ogni reparto. Se dovessi dare un nome alla nostra difesa la chiamerei: un muro d’acciaio. Stiamo facendo un bel lavoro di squadra, otteniamo risultati. Abbiamo pareggiato una sola volta e non abbiamo mai perso”.
Qual è il tuo sogno?
“Il mio sogno è quello di giocare in serie A, mi piacerebbe giocare al Milan, perché è la mia squadra del cuore. Gioco in difesa e il mio idolo calcistico è Sergio Ramos, per quello che ha vinto, per la sua storia”.
Come ti vedi tra dieci anni?
"Mi vedo come un giocatore di calcio. Mi vedo come mio padre, che ha continuato a giocare sempre, anche oltre i trent’anni. Per pura passione”.
C’è un squadra che temete per la lotta al titolo Regionale?
“Si, il Chisola. Ad inizio anno abbiamo fatto un torneo, il Super Oscar, e abbiamo perso in finale contro di loro. Questa sconfitta c’è rimasta un po’ impressa , cercheremo di batterli nel prossimo futuro”.
Cosa puoi dirmi del tuo compagno di reparto Simone Miceli?
“Simone è un bravo ragazzo, un mio amico. Anche lui come me gioca da tanti anni all’Alpignano, abbiamo una bella intesa. In campo ci capiamo, troviamo sempre le giuste soluzioni, c’è sintonia”.
Sono due i componenti del “muro d’acciaio”, manca all’appello il racconto di Simone Miceli, compagno di reparto di Mikael Amorosi, nonché suo amico.
Hai sempre giocato in difesa?
“Io ora gioco come difensore centrale destro. Da piccolo quando ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni facevo il portiere, poi quando ho iniziato a gare a sette sono passato ad essere un giocatore di movimento, in quel periodo mi allenava mio padre. Giocavo da centrocampista arretrato. A nove stavo sia a centrocampo che in difesa, poi una volta arrivato a giocare ad undici sono sceso in difesa, ora sono stabile in questo ruolo. Il centrocampo non faceva per me, perché non ero molto veloce con i piedi”.
Da quanto giochi all’Alpigiano?
“Non ho mai cambiato squadra, sono qui da quando ho 5 anni. Io e Miki giochiamo a calcio insieme da quasi dieci anni".
Cosa ti aspetti per il futuro dell’Alpignano?
“Noi al primo posto mettiamo la vittoria del campionato, poi proveremo a vincere anche nelle fasi finali Regionali. Siamo un gruppo molto unito, ci sosteniamo sempre tutti, quando qualcuno è in difficoltà ci aiutiamo a vicenda. Io e Miki siamo i più anziani, perciò siamo un riferimento per i compagni. Quando siamo tutte e due in forma, lavoriamo bene là dietro. Se dovessimo darci un nome, direi: muri d’acciaio”.
Quale squadra temi di più, in un eventuale scontro Regionale?
“Secondo me la squadra più forte è il Chisola. Però direi che possiamo benissimo giocarcela. Marcare Giambertone non è semplice, la prima volta che l’ho incontrato per me è stato difficile, infatti ci ha fatto tre gol. La seconda volta che lo abbiamo incontrato devo dire che io e Miki lo abbiamo marcato molto meglio”.
I tuoi futuri obbiettivi?
“Il mio obbiettivo sarebbe quello di andare a giocare in una squadra professionista, come la Juve e il Toro, oppure squadre di serie B, come il Novara e l’Alessandria. Sognando in grande vorrei giocare alla Juventus, la mia squadra del cuore”.
A quale giocatore ti ispiri?
“In questo momento mi piace molto Virgil van Dijk, ma se penso al passato e alla storia del calcio, per il me il più forte è Maldini”.