INTERVISTA - Due chiacchiere con il giovane Alessio Ietto, punta vincente del GassinoSanRaffaele. Sono 27 le reti che conta fino a questo momento della stagione, la sua prima con i colori del Gassino addosso. Il giovane Alessio ci racconta del suo amore per il calcio che trasmette in campo con impegno ogni domenica.
Da quanto giochi a calcio?
“Ho iniziato quando avevo sei anni, per un anno ho giocato alla Pro Eureka, poi ho cambiato e deciso di andare al Settimo. Li sono stato per ben cinque anni. Ora mi trovo al Gassino, è la mia prima stagione qui. Qui mi trovo bene, sto dando il massimo”.
Qual è il tuo ruolo in campo?
“Noi abbiamo variato molti moduli, nella prima metà di stagione abbiamo iniziato con un 4-4-2, il mio compagno di avventure era Emilio Buonagura, ci trovavamo molto bene, lui mi veniva in contro e io attaccavo la profondità e questo mi dava molto spazio in campo per segnare. Adesso abbiamo cambiato modulo, giochiamo con il 4-3-3, io gioco sempre come punta”.
Come ti trovi in questo nuovo gruppo?
“Secondo me la cosa più importante nel calcio, prima di tutto, è essere una famiglia. Se non c’è amicizia tra compagni, se non leghiamo tra di noi, il gruppo non funziona. Noi siamo una squadra molto compatta, ci supportiamo. Il mister da la giusta grinta al gruppo, ci stimola a fare bene. È molto importante il lavoro che facciamo in allenamento. Il tecnico Cirone cura la parte emotiva, mentre mister Goteri lavora sul piano tattico. Mi trovo molto bene qui, l’ambiente è sereno, nelle prossime giornate vorrei continuare a segnare, il mio obbiettivo è tentare di diventare capocannoniere a fine stagione”.
Quali sono gli obbiettivi della squadra?
“Abbiamo partecipato ad inizio stagione al Super Oscar che è andato un po’ maluccio, il nostro obbiettivo è sempre stato il Campionato. Noi puntiamo alla vittoria, abbiamo potenziale”.
C’è un squadra che temi per la lotta al titolo Regionale?
“Si, il Chieri”.
Qual è il tuo sogno?
“Il mio grande sogno, come penso quello di tutti i miei compagni è quello di diventare calciatore. Punto soprattutto su questo, senza tralasciare gli studi. Sto dando il massimo sia nel calcio che a scuola”.
Qual è la tua squadra del cuore?
“Tifo Inter, da sempre, da quando sono piccolino. Giocando come punta mi sono sempre ispirato a Mauro Icardi, quando se ne andato è stata una delusione”.
Ringraziamenti?
“Vorrei ringraziare mio nonno perché mi ha sempre sostenuto, mi ha sempre portato a calcio e supportato in ogni occasione. Mia mamma e mio papà che sono sempre al mio fianco e ovviamente anche gli allenatori, per il lavoro che fanno con la squadra e per quello che mi stanno insegnando”.