INTERVISTA - Due chiacchiere con il mister dei 2008 della Pro Eureka, che a una giornata dalla fine della stagione lotterà con i suoi ragazzi sul campo della Virtus Ciriè con l’obbiettivo di vincere e fissare il secondo posto del girone B, che potrebbe valere l’accesso alle fasi finali (dipende anche dai risultati degli altri gironi). Non sono concessi errori, per un gruppo che ambisce a giocarsi le sue chance di titolo regionale
È soddisfatto del lavoro svolto in questa stagione?
“La categoria Under 14 è particolare perché è la prima che si affaccia al Settore giovanile. I ragazzi sono in una fase di evoluzione, sia da un punto di vista sportivo, sia da un punto di vista cognitivo e fisico. Devo dire che noi quest’anno abbiamo fatto un percorso lineare, ad oggi sono contento di ciò che la squadra a livello generale sta ottenendo”.
Siete secondi nel vostro girone, ve lo aspettavate?
“Quello che ho detto ai ragazzi, sulla base della mia esperienza in questa categoria, è che il girone di andata spesso e volentieri è diverso da quello di ritorno, proprio per quella fase di evoluzione di cui parlavo prima. Abbiamo chiuso l’andata al terzo posto a cinque lunghezze dal Volpiano e adesso siamo in lotta con loro per il secondo posto. Al di là di come andrà a chiudersi il campionato, abbiamo recuperato terreno questo è sinonimo, comunque, di una squadra che a livello generale ha fatto il suo percorso di crescita in maniera positiva. Non mi sorprende perché ci possono essere sempre evoluzioni o involuzioni in questa categoria, ad oggi i dati dicono che il nostro girone di ritorno è stato un’evoluzione, e quindi non posso altro che essere soddisfatto. Poi si può fare sempre meglio, ma a livello generale è stato un percorso positivo, in crescendo”.
Quali erano gli obbiettivi di stagione? Sono stati portati a termine?
“Direi di sì, poi come dico sempre si fa un’analisi generale e l’andamento è stato positivo, caratterialmente e dal punto di vista dei contenuti. Quindi possiamo dire assolutamente che siamo contenti. Anche perché finito il girone di andata ci collocavano in terza posizione e ora siamo in battaglia per accedere alle fasi finali, a prescindere di come andrà finire”.
È contento dei suoi 2008?
“Sì, non è semplice gestire l’Under 14, è difficile far comprendere ai ragazzi le differenze dalla Scuola calcio o le motivazioni di quando si è esclusi. Bisogna sempre incoraggiarli, quello del Settore giovanile è un percorso di quattro anni e siamo solo all’inizio, nel tempo possono cambiare tante cose. Questo fa parte proprio delle caratteristiche di questa categoria. I ragazzi sotto questo punto di vista hanno cercato di affidarsi agli input dell’allenatore, anche se ogni tanto capita che non vengano recepiti. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo di fronte ragazzi di tredici anni e bisogna essere pazienti”.
La prossima giornata sarà decisiva, non potete commettere errori, qual è l’atmosfera nello spogliatoio?
“L’atmosfera mi è sempre piaciuta in tutte le gare, perché questo gruppo ha una peculiarità importante: la pazienza, il non farsi scoraggiare. Anche quando a inizio stagione qualche risultato ci è sfuggito di mano, i ragazzi mi hanno dato fiducia e adesso questo ci sta premiando. È chiaro che noi tutte le partite le dobbiamo giocare al meglio, i ragazzi mi sembrano attenti alla gara di domenica, non sarà assolutamente semplice perché la Virtus Ciriè ha dato filo da torcere a tutti, comprese le big, si è salvata con merito con una giornata di anticipo e ha delle individualità di livello, non sarà semplice, cercheremo di fare la nostra partita concentrandoci sui contenuti e sui concetti. Poi se saremo bravi a coronare questo percorso lo faremo dire al campo, sperando che ci premi”.
Cosa serve per vincere l’ultima giornata?
“Servono un insieme di fattori. La serenità di andare in campo e ricordarci che la prima cosa è il divertimento, finalizzato a provare ciò che viene proposto in allenamento. La soddisfazione di arrivare a una giornata dalla fine ed essere ancora in ballo per un obbiettivo prestigioso. Avere delle motivazioni importanti per raggiungere il secondo posto, che siano maggiori dell’avversario. E per ultimo un pizzico di fortuna che ci vuole sempre”.
Ultima domanda su Omar Shaker, che ha segnato 24 reti. È stato lui il giocatore decisivo durante la stagione?
“Direi di sì, lo dicono anche i numeri. È un ragazzo con doti particolari, sicuramente la sua presenza dà peso al nostro reparto offensivo, può migliorare o meglio deve migliorare, soprattutto in determinati atteggiamenti. Ma non possiamo non dire che per noi in questa stagione è stato un riferimento importante”.