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Martedì, 13 Gennaio 2015 12:25

Paolo Campanella: "Sono scivolato, non volevo colpire l'arbitro"

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Squalificato per tre anni, il dirigente dei Giovanissimi fascia B del Venaria si difende: "Non sono un violento, non faccio certe cose, le persone che mi conoscono lo sanno. Volevo sedare il parapiglia tra i ragazzini, sono scivolato e finito addosso all'arbitro. Tutto il resto è una tragica casualità". Il Venaria annuncia ricorso.

 

Squalificato per tre anni per una presunta testata all'arbitro, Paolo Campanella si difende: “La squalifica me la tengo, non è quello il problema, ma io non sono un violento, non faccio certe cose, le persone che mi conoscono lo sanno. Voglio difendere la mia immagine di fronte a mio figlio, alla squadra, alla società e a tutta la gente”. È profondamente scosso, il dirigente dei Giovanissimi fascia B del Venaria, accusato di aver colpito l'arbitro al termine della partita con il Volpiano, e per questo squalificato per tre anni. Ecco il suo racconto dei fatti: “Io posso aver sbagliato a tornare in campo, visto che l'arbitro mi aveva buttato fuori anche se non lo avevo insultato, ha frainteso una parola riferita a un nostro giocatore. Ma finita la partita ho visto parapiglia tra ragazzini, sono intervenuto subito per sedare la rissa. Purtroppo nel corridoio tra gli spogliatoi e il campo c'erano acqua e fango, correvo e sono scivolato mentre lui usciva dal campo, c'è un angolo cieco e, come io non ho visto lui, lui non può aver visto me, a differenza di quanto ha riportato sul referto. Comunque sia, sono scivolato, ho battuto il ginocchio per terra e, purtroppo, la testa contro l'arbitro. Se non ci fosse stato lui mi sarei fatto male da solo, anzi è ancora andata bene che dal campo non stesse uscendo un bambino...
Ho chiesto scusa ai ragazzi e alla società – continua Paolo Campanella -, ma sono accusato di un gesto che non ho fatto volontariamente, sono semplicemente scivolato. Io ho fatto l'addetto alla sicurezza negli stadi per 10 anni, so gestire le situazioni di tensione e sono abituato a sedare le risse, mai mi verrebbe da aggredire qualcuno, da far male a qualcuno per una partita di ragazzini, di fronte a mio figlio, che esempio gli darei? Non ho quel carattere lì, non faccio quelle cose. Due ragazzi che erano dietro di me hanno visto che sono scivolato, i genitori mi hanno detto che sono pronti a testimoniare, ma sono minori e penso che non possano farlo. Ripeto, ho sbagliato a tornare in campo, ma ho pensato solo ai ragazzini, a impedire che si facessero male. Tutto il resto è fortuito, è una tragica casualità”.
La società del Venaria annuncia, tramite l'amministratore delegato Domenico Mallardo, l'intenzione di fare ricorso.

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA LND
A CARICO ASSISTENTI ARBITRO
SQUALIFICA FINO AL 31/12/2018
CAMPANELLA PAOLO (Venaria Reale)
Allontanato dal campo, alla fine del primo tempo, per continue proteste ed espressione irriguardosa nei confronti dell'arbitro, al termine della gara rientrava nei locali dello spogliatoio e nel corridoio richiamava l'attenzione dell'arbitro che si girava verso di lui. A questo punto, riporta nel suo referto il giovane direttore di gara, "...il signor Campanella Paolo, dopo una breve rincorsa, mi dava una violenta testata colpendomi alla zigomo destro. L'impatto é stato così violento che sono caduto sul fianco sinistro provocandomi una forte contusione sia all'avambraccio che all'anca ".
La violenza causava una profonda ferita alla zigomo con copiosa fuoruscita di sangue. La società ospitante, vista la gravità, provvedeva a richiedere l'intervento del 118 e l'arbitro veniva accompagnato in ambulanza al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Chivasso, dove i sanitari gli riscontravano un trauma cranico ed una ferita lacero-contusa allo zigomo destro della lunghezza di circa cinque cm. che rendeva necessaria una sutura cutanea con applicazione di quattro punti.
Veniva altresì sottoposto ad esame radiologico alla colonna cervicale e dente epistrofeo con esito di "rettilineizzazione della fisiologica lordosi del rachide cervicale". Visto il perdurare dello stato confusionale e di disorientamento si provvedeva ad una TAC all'encefalo e a visita neurologica, dopo di che i medici decidevano di trattenerlo sotto osservazione per tutta la notte. Il giorno successivo, dopo nuova visita neurologica, veniva dimesso con prognosi di giorni 15.
Sanzione così determinata, oltre che dalla gravità dell'aggressione e dalle sue conseguenze, anche da tre circostanze aggravanti:
a) condotta commessa in gara del settore giovanile;
b) condotta commessa da un dirigente; 
c) condotta commessa dopo il termine dell'incontro e fuori dal recinto di gioco. 

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