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Lunedì, 07 Marzo 2016 14:52

Nello Viesti: “Stiamo facendo qualcosa di spettacolare, l’obbiettivo è la vittoria dei provinciali”

Scritto da Matteo Possamai

INTERVISTA - L’allenatore del Gabetto Sporting Venaria, che attualmente occupa la seconda posizione nel girone A dei Giovanissimi Torino, si racconta: “Telefonini e social network, troppi brutti esempi per i ragazzi. Io mi ispiro a Sarri e Zeman”.

Mister Viesti, allenatore del Gabetto Sporting Venaria, partiamo dalla sua esperienza come calciatore: in che squadre ha giocato?
“Tra le altre ho militato nel San Maurizio, nel Villanova Calcio, nella Juventus Club, e tante altre”.

Mister, ci racconti la sua esperienza come allenatore.
“Ho iniziato ad allenare nel 1989 all’età di 27 anni e ora ne ho 54. Per iniziare ho cominciato con i Giovanissimi ma in quel periodo giocavo ancora, poi ho fatto il corso con Mario Bonfanti, ex Atalanta, che mi ha dato un’ottima impronta e mi ha insegnato davvero tanto. Successivamente ho preso una squadra femminile, lì ho conosciuto mia moglie. Poi ho allenato a Ciriè, Ardor San Francesco, Balangero, Mathi Lanzese, quindi sono tornato al Ciriè e poi di nuovo Mathi e ora Gabetto Sporting Venaria. Ho allenato tutte le categorie, anche se quasi sempre nella Scuola calcio, ma mi sono capitate Juniores, Promozioni e Prime Categorie”.

Che voto darebbe alla vostra stagione fin qui?
“6.5. Anche perché con la squadra che mi ritrovo non è facile, il problema è a livello caratteriale. Ormai il calcio ha brutti esempi dai professionisti e non solo, i ragazzi usano troppo i telefonini e i social network. Per esempio durante l’orario scolastico scrivono sul gruppo Whats App, sono atteggiamenti e modi di pensare che se uno ha nella vita quotidiana ha anche sul campo da calcio. Addirittura un ragazzo si è presentato in campo col cellulare in tasca…”

Quali sono gli obbiettivi futuri e cosa vi aspettate?
“Ci troviamo là in alto ma ci sono squadre decisamente più attrezzate di noi, anche se stiamo facendo qualcosa di spettacolare. L’obbiettivo è la vittoria dei provinciali, ma se non invertiamo la rotta sarà impossibile raggiungere questo traguardo. Dovessimo vincere i provinciali sarei contento per i ragazzi e per i dirigenti. Lavorare in incognito e senza pressioni ci ha aiutati, purtroppo non siamo molto considerati neanche dal Venaria, anche se questo paradossalmente mi ha motivato per rispetto nei confronti dei ragazzi”.

Torniamo al campo. Quali sono i giocatori di maggior talento che ha in squadra?
“Ho una squadra composta da 20 giocatori, ci sono giocatori più validi di altri ma per rispetto del gruppo non voglio fare nomi. Spero di vincere qualcosa per loro, io non voglio mettermi in mostra. I quattro ragazzi della mia squadra che sono stati chiamati in rappresentativa li ho proposti io, sono poche le società che possono vantare quattro elementi in quella selezione. Ma il migliore giocatore è il gruppo perché è il gruppo che fa la forza”.

Pipicella, che ha già segnato 7 gol nel girone?
“Pipicella è un ottimo elemento, ma come tutti deve crescere: tenta troppe volte di uscire palla al piede e sul gioco aereo tenta sempre di mettere giù la palla. Mi auguro di poterlo aiutare a tornare al Venaria”.

Qual è il giocatore che l’ha impressionata maggiormente?
“Il portiere del Vianney e il numero 10 del Pozzomaina”.

Chi è la favorita nel suo girone e dei provinciali?
“Nel mio girone la favorita è il Mirafiori. Per il resto non saprei, non seguo molto gli altri gironi”.

Quale mister, di quelli che ha incontrato finora, l’ha colpita?
“L’allenatore della Bruinese (Davide Garro, ndr) e Paolo Mangiacotti del Vianney. Complimenti anche al mister del Pozzomaina per come ha messo in campo la squadra, a livello tattico giocano molto bene, non è facile giocare con la difesa a 3 a questa età e poi pressavano a tutto campo”.

A quale allenatore assomiglia in Serie A?
“Mi piacciono vari allenatori: Sarri mi aveva già impressionato 10 anni fa come persona e come modo di allenare, proprio per questo scaricai i suoi metodi d’allenamento. Zeman è un grande anche se è poco apprezzato, ho visto i suoi allenamenti e mi sono piaciuti. Anche io gioco col 4-3-3 e credo che l’attacco sia la miglior difesa”.

Descriva il suo modo di esprimere calcio con un aggettivo.
“Umile. Non mi giudico, ma i risultati sono a mio favore”.

Come vede la sua carriera futura?
“Il prossimo anno difficilmente rimarrò a Venaria. Cercherò di ottenere il massimo quest’anno e poi una nuova avventura”.

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