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Mercoledì, 01 Luglio 2015 10:34

Intervista - Marco Bersanetti: "Che emozione essere il capitano di una squadra fortissima"

Scritto da redazione

GLI EROI DI SAN SIRO / 9 - Il capitano della Rapp e difensore centrale ormai ex J Stars e promesso sposo del Torino racconta la sua stagione condita da due finali perse

Sono bastati 5 mesi per dimostrare di essere ancora il più forte. Le due finali perse non possono cancellare quanto di straordinario ha fatto Marco Bersanetti da gennaio a giugno. Dopo aver lasciato la Pro Vercelli nel mercato di riparazione, Bersanetti decide di andare alla J Stars dando la svolta alla sua stagione. Dal momento del suo approdo in bianconero, la squadra di Ragagnin ottiene 10 vittorie consecutive in campionato, qualificandosi per la finale regionale. Solo una coincidenza? Non credo proprio. E poco importa se il rigore decisivo lo sbagli lui consegnando il titolo regionale al Lucento, sua ex squadra. Quello è solo uno dei tanti scherzetti che il calcio si diverte a fare. In Rappresentativa conferma le sue qualità giocando da protagonista e da vero capitano il Maggioni-Righi e il Torneo delle Regioni che conclude stremato come del resto tutti i suoi compagni. I 5 mesi di Bersanetti non sono sfuggiti all'occhio delle squadre professioniste che si sono mostrate molto interessate al difensore. Ancora non si può dirlo ufficialmente, ma la prossima maglietta che indosserà Bersanetti sarà di colore granata: salvo sorprese giocherà infatti nella Berretti del Torino.

A quale giocatore ti ispiri?
“Thiago Silva”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo di calcio?
“Bravo nel colpo di testa, buona velocità, potenza fisica e discreta tecnica”.

Qual è stata la miglior partita? Cosa è successo ?
“La partita delle fasi finali regionali con il Cuneo. Non ho sbagliato nulla”.

La peggiore invece?
“La mia prima partita con la J Stars contro il Chisola, erano mesi che non giocavo”.

A quale allenatore sei più legato?
“Io mi sono trovato bene con tutti, da Gallo alla Juve a Lombardi in rappresentativa. Gallo mi ha scoperto, Gerbaudo dato grinta e tecnica, Tridello mi ha ridato fiducia in me stesso, Senatore e Ragagnin mi hanno perfezionato. Lombardi mi ha dato tutto: amicizia, sicurezza e nuove tecniche”.

Quali sono secondo te i migliori tre giocatori in Piemonte nel tuo ruolo?
“Mister Lombardi, oltre a me, ha scelto Radin, Lethija, Lamantia e Conte, i migliori”.

Come valuti la stagione appena conclusa con la tua squadra di club? Sei soddisfatto di come è andata?
“Ottima. Mi sono mancate le vittorie in finale regionale e a San Siro”.

Parliamo di mercato… Dove giocherai la prossima stagione? Hai ricevuto tante chiamate?
“Grazie alle ottime prestazioni con la J Stars e con la rappresentativa, ho avuto molte chiamate, le sto valutando e nei prossimi giorni prenderò una decisione”.

Quale obiettivo hai nel mondo del calcio?
“Diventare un calciatore professionista, ma ci vuole molta fortuna”.

Che passioni hai oltre il calcio?
“Nessuna“.

Cosa vorresti fare da grande?
“Il calciatore”.

TORNEO DELLE REGIONI

Se chiudi gli occhi e pensi al torneo delle regioni che ricordo ti viene in mente?
“Tutti i momenti passati con tutti i miei compagni, partite e tempo libero. Ho vissuto una settimana indimenticabile”.

Tre aggettivi per descrivere Diego Lombardi.
“Amico, motivatore, determinato”.

Quale invece il momento più emozionante?
“Quando il mister, sul pullman, mi ha comunicato di essere ancora capitano. Poi l'entrata con i pullman a San Siro, e giocare su quel campo. Infine l'ultimo saluto, tra noi compagni, a Torino”.

Ti aspettavi di arrivare in finale?
“Sì, sapevo di avere compagni fortissimi. Peccato non aver vinto”.

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