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Sabato, 10 Gennaio 2015 15:58

Lorenzo Amendola: "Alla J Stars c'è la stessa mentalità della Juve"

Scritto da redazione

INTERVISTA - Il terzino sinistro, in prestito nella squadra di Cerutti, mette a confronto le due realtà. E spera di far bene nei regionali per tornare a vestire la maglia della sua squadra del cuore

Lorenzo Amendola è un terzino dal cuore bianconero. Il suo cartellino è di proprietà della Juventus ma, in questa stagione, Lorenzo proverà a centrare l'obiettivo regionale con i Giovanissimi di Cerutti. Lo abbiamo intervistato per sapere come si trova alla J Stars.

Ciao Lorenzo, hai voglia di presentarti velocemente ai nostri lettori?
"Lorenzo Amendola, nato il 17 agosto del 2000. Gioco nella J Stars in prestito dalla Juventus. La Juve mi ha mandato in prestito per tenere sotto controllo la mia crescita perché rispetto ad altri ragazzi della mia età ero molto più piccolo di statura".

Ruolo?
"Terzino sinistro".

Gol in questa stagione?
"5 o 6".

Squadra del cuore?
"Juventus".

C'è un giocatore a cui ti ispiri? 
"Il giocatore a cui mi ispiro di più è David Alaba perché faccio sia la fase offensiva che quella difensiva".

Le tue migliori qualità? 
"La cattiveria sempre agonistica e la voglia di vincere".

Datti un voto: 
Tiro: 8
Passaggio: 8
Colpo di testa: 7
Contrasto: 8
Tackle: 8
Senso del gol: 8
Velocità: 9
Forza: 7, ma quando devo farmi sentire, mi faccio sentire
Dribbling: 8
Acrobazia: 9

Ci racconti la tua miglior partita?
"La mia miglior partita della mia carriera l'ho fatta l'anno scorso alla Juve contro il Barcellona. Facemmo una partita impeccabile su tutti gli aspetti e gli infilammo 3 pere. In queste partite dove la voglia di vincere è tanta, ti trovi in continui duelli con l'avversario e ti diverti. Poi, dopo aver fatto 3 gol al Barcellona, godi  di più".

La tua partita peggiore?
"La mia peggior partita è stata il mio secondo derby. Abbiamo perso 3 a 2 in casa loro. Non so cosa avessi, non riuscivo a fare un passaggio. Sarà stato il clima derby".

Qual è l'allenatore a cui sei più legato?
"Il mister a cui sono più legato è Ciccio Grabbi, che oltre ad essere un grande allenatore è soprattutto una brava persona. In pratica mi ha costruito come giocatore e ha trasmesso a me e a tutti i miei compagni la cattiveria che devi mettere in campo durante ogni partita; perché se non hai il sangue che bolle la partita non la vincerai mai. Lui ci ha insegnato che a parole nel calcio sono bravi, però le chiacchere stanno a zero perché se le porta via il vento mentre è sul campo che devi dimostrare quello che vali. Nel calcio quelli che parlano e basta son dei perdenti".

Il compagno di squadra con il quali ti trovi o ti sei trovato meglio? 
"Il compagno di squadra con cui mi trovo meglio è Andrea Galasso con lui ho giocato per 4 anni alla Juve e adesso siamo tutti e due in prestito alla J Stars, io e lui ormai siamo sempre insieme perché andiamo a scuola ad allenamento e certe volte anche alla partita insieme. Alla Juventus i giocatori con cui mi sono trovato meglio sono stati Alessandro Bruni, Gabriele San Martino e Fabrizio Caligara anche con loro il rapporto e ottimo però, purtroppo, quest'anno non giochiamo assieme. Spero che il prossimo anno giocheremo di nuovo insieme".

Quali sono i tuoi obiettivi nel mondo del calcio?
"Ovviamente, il mio sogno sarebbe quello di diventare un giocatore professionista, credo come tutti. In questa stagione il mio obbiettivo è quello di vincere lo scudetto con la J Stars, abbiamo tutti i mezzi per riuscirci. Il mister, Omar Cerutti, è uno che non molla mai, io lo ammiro tantissimo perché punta sempre al massimo. La mentalità è sempre la stessa di quando ero alla Juve e questa è un'ottima cosa per una squadra come la J Stars. Poi siamo un ottimo gruppo e questa è la cosa fondamentale". 

Immagina di segnare il gol decisivo nella finale regionale. A chi dedicheresti il gol?
"Il gol lo dedicherei a tutta la mia famiglia. In particolare a mio nonno e a mia nonna che mi hanno cresciuto e nonostante tutto sono sempre presenti a tutte le mie partite".

Hai altre passioni oltre al calcio?
"Oltre al calcio a me piace uscire con gli amici, ascoltare musica (quasi tutti i generi) e divertirmi".

Se non riuscissi a sfondare con il pallone, cosa ti piacerebbe fare?
Ancora non lo so sinceramente, faccio il liceo scientifico sportivo quindi penso che se non sfonderò nel calcio farò l'allenatore o il fisioterapista. Mi piacerebbe comunque lavorare in ambiti sportivi". 

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