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Martedì, 17 Maggio 2016 19:09

La lettera di un allenatore a proposito di arbitri...

Scritto da redazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - Preferisce rimanere anonimo l’allenatore autore di questa lettera, che si conclude con la frase: "Non criticate, non trovate scuse. Applaudite e poi fate di meglio".

"Buongiorno mister, dirigenti, direttori o semplicemente spettatori. Pochi giorni fa, chiacchierando con una persona tesserata per la mia stessa società, si finì per disquisire del più e del meno sull'argomento "direttore di gara", al che mi fece notare un episodio alquanto curioso: "Hai notato che solamente negli stadi italiani, quando lo speaker annuncia la terna arbitrale tutto lo stadio fischia? A priori!" Constatando il fatto, mi chiesi come in futuro si potrà evitare un pregiudizio così radicato all'interno della nostra cultura. Dopo qualche riflessione qua e là, ne deduco, quindi, che il metodo migliore è lavorare costantemente sulla formazione dei nostri ragazzi, sull'istruzione che questi ricevono quotidianamente a casa, a scuola e nel loro tempo libero; per gran parte di questi il loro tempo libero, come il nostro, è sui campi da calcio. Chi, quindi, se non noi allenatori siamo obbligati (!) a formare i nostri ragazzi con idee, principi e valori che permetteranno loro di crescere positivamente? Uno dei più importanti tra questi è imprescindibilmente "l'accettare la sconfitta", "il saper perdere". Troppe volte leggo e ascolto dichiarazioni rilasciate da allenatori sconfitti i quali commentando la partita fanno riferimento ad un fattore esterno, ad una causa il cui effetto non dipende dalla propria squadra. Chi ha calcato i campi da calcio sa perfettamente che l'arbitro può sbagliare, anche in un episodio determinante, ma non possiamo far passare la cultura che sia stato il motivo per cui si è persa la gara, almeno non davanti ai nostri ragazzi; poiché certamente questi avranno sbagliato un gol facile, un rigore, avranno commesso un errore tecnico, un errore tattico, individuale, di reparto o collettivo decisivo o semplicemente l'avversario è stato più bravo. Cerchiamo di portare avanti, insieme, una cultura in cui non esistano alibi, una cultura in cui se i miei ragazzi hanno dato il 100% a fine gara andrò da loro a complimentarmi e dirgli che l'avversario probabilmente è stato più forte , una cultura del sacrificio in cui se non hanno dato il massimo di impegnarsi a farlo i prossimi allenamenti in vista delle prossime partite. Da genitore, invece, invito a non criticare (e non solo) costantemente l'arbitro dagli spalti o magari durante il tragitto di ritorno verso casa commentando la partita col figlio (campione), perché passa sempre il messaggio che è stata colpa di tutti e tutto tranne di chi ha perso. Proprio in questi giorni ho letto un bel post che modificato leggermente potrebbe lanciare un messaggio assolutamente positivo : "Non criticate, non trovate scuse. Applaudite e poi fate di meglio".

Un abbraccio
Un allenatore (lettera firmata)

Letto 3944 volte Ultima modifica il Mercoledì, 18 Maggio 2016 12:38

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