È in questo mondo da tantissimi anni, è una delle persone più amate del calcio dilettantistico, una di quelle che lasciano il segno: Carlo Pesce ci tiene a salutare il "suo" Settore giovanile, ragazzi a cui ha dato e insegnato tanto e che gli hanno regalato tante soddisfazioni: in 5 anni alla guida delle giovanili del Lascaris, ha vinto tre Superoscar, un titolo regionale con i 2000 e una coppa Piemonte con i '98.

"Ho detto arrivederci a quello che è stato il mio mondo - racconta Carlo Pesce - a settembre. Sono contento del lavoro svolto nella preparazione di questa stagione, perché anche grazie al mio lavoro nei 2002 sono arrivati tanti giocatori dal Torino, a dimostrazione del mio ottimo rapporto con Massimo Bava, e nei 2001 a loro volta ci sono 6 giocatori nuovi di grande spessore, siamo la corazzata da battere e questo può anche fare paura".

Carlo Pesce però ci tiene molto a sottolineare una cosa: "Non mi sogno assolutamente di prendermi tutti i meriti io, perché se non ci fosse stata una collaborazione incredibile a partire dalla segreteria fino ad arrivare all'ultimo dei dirigenti, non sarebbe stato possibile nulla. Quindi li ringrazio con tutto il cuore". 

Ora però è il momento di cambiare e da settembre Carlo Pesce sta lavorando con la Juniores e con la Prima squadra, sempre al Lascaris: "La Juniores la sento un po' più mia, ho avuto la fortuna di trovare all'ultimo un allenatore dalle grandi qualità come Raffaele Lapiccirella, ho capito subito che sarebbe stata la persona giusta e sta facendo un ottimo lavoro. Non è facile allenare la Juniores perché è la categoria di mezzo, alcuni '99 che sono sempre stati titolari faticano a trovare spazio con i '98 e i '97 e bisogna saperli gestire anche a livello psicologico. 4 o 5 ragazzi della Juniores si stanno allenando con la Prima squadra: Toscano sarà il portiere del nostro futuro e Secchieri è un '98 di grandissima prospettiva."

Le ultime parole Carlo Pesce le dedica ai più grandi: "Mi sto divertendo molto con la Prima squadra, puntiamo molto sui giovani e soprattutto su quelli che sono cresciuti con noi. Un occhio al settore giovanile però ce l'ho sempre; lascio il timone a Andrea Gallelli, è un uomo Juve, è bravissimo e sa quello che fa, se avrà bisogno io sarò pronto a dargli una mano, sono sicuro che con lui faremo un salto di qualità ancora più grande".