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Giovedì, 16 Febbraio 2017 12:37

Individual Soccer School - Prima di tutto, la formazione degli istruttori

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SPONSORIZZATA - “È la parte più importante della nostra attività”, commentano senza mezzi termini Giordano Piras ed Enzo Friso. Tutti gli istruttori ISS sostengono un corso di formazione interno e personalizzato, cui possono accedere anche gli allenatori di altre società. “Un nostro istruttore deve conoscere i gesti tecnici, saperli dimostrare e correggere, ma più importante è la capacità di porsi nel modo giusto con i ragazzi e con i genitori”

È difficile essere un bravo allievo senza avere un bravo maestro. Una massima che vale nella vita come nella scuola e nel calcio: lo sanno bene all’Individual Soccer School, che dedica alla “formazione degli istruttori” un’attenzione particolare. “È la parte più importante della nostra attività”, commenta senza mezzi termini Giordano Piras.
La formazione, nella filosofia e nella pratica dell’ Individual Soccer School, si declina in diversi aspetti: c’è la formazione interna per gli istruttori ISS, che si sviluppa in tre livelli fino alla gestione di un centro sportivo indipendente; c’è la formazione per gli esterni che vogliono approfondire le loro conoscenze tecniche; c’è la formazione che le società richiedono per i loro allenatori; e c’è la formazione continua, lo stimolo reciproco, la curiosità e la voglia di migliorarsi che rendono l’ISS unico nel suo genere, all’interno del variegato panorama delle accademie di perfezionamento calcistico.

FORMAZIONE DEGLI ISTRUTTORI
Ad oggi, l’Individual Soccer School conta quasi una trentina di istruttori solo nel centro tecnico di Pianezza (tra cui i tre “storici” Fabrizio Lazzeri, Massimiliano Santarossa e Stefano Re), tutti passati per il corso di formazione interno, così come la quarantina sparsi in giro per l’Italia, tra Sardegna, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Toscana, Sicilia e Valle d'Aosta, ovvero le regioni dove opera l’ISS. Negli anni, sono centinaia gli allenatori passati da queste parti.
“Tutti i nostri istruttori vengono formati nel nostro corso interno. Non ci sono date prestabilite, ma sono corsi individuali, su misura, che attiviamo tutte le volte che è necessario, per un solo allenatore oppure per quattro o cinque” spiegano a una sola voce Giordano Piras ed Enzo Friso, che si occupano direttamente dei corsi dedicati agli allenatori “di movimento”, mentre Mauro Barbero gestisce gli allenatori dei portieri (che nella sola Pianezza sono ben sei).
“Così come facciamo allenamenti individuali - continua Enzo Friso -, facciamo anche dei corsi di formazione individuali, a misura dell’allenatore o degli allenatori che abbiamo di fronte. Per noi è impegnativo perché facciamo più corsi, è vero, ma sicuramente vengono meglio e servono di più. In un gruppo è difficile che qualcuno parli, invece se ti trovi da solo si instaura un rapporto diverso, confidenziale, dove è più facile esprimere i propri dubbi e fare le proprie domande”.

I TRE LIVELLI DEL CORSO
Almeno quattro ore di lezione, metà di aula e metà di campo, per i primi due giorni; poi il test finale, che consiste nel gestire in prima persona l’allenamento di un bambino secondo obiettivi prestabiliti: bisogna preparare il lavoro, esporlo agli insegnanti e poi metterlo in pratica sul campo. Questo è il “primo livello” del corso di formazione, cui possono accedere anche allenatori esterni all’ISS, non solo quelli che si preparano a farne parte.
Ma, ovviamente, non bastano tre giorni di corso per entrare in pianta stabile nello staff dell’Individual Soccer School. È necessario il secondo corso: “Nel primo corso, che è aperto a tutti, diamo le linee guida sull’insegnamento della tecnica individuale, è un arricchimento personale utile anche per chi non lavorerà mai con noi” spiega Giordano Piras, che continua: “Invece nella seconda parte del corso entriamo nello specifico, parliamo di scomposizione del gesto, correzione, postura, forza, velocità… E, oltre alle specifiche tecniche, ci concentriamo sul comportamento che deve tenere un istruttore ISS, con il bambino ma anche nei rapporti con i genitori, c’è un vero e proprio decalogo di regole da seguire”.
Ma non è finita qui, perché a quel punto inizia l’affiancamento: “Ore e ore con noi sul campo a lavorare. Quante ore? Finché non decidiamo che un istruttore è pronto, solo allora inizia la sua avventura”.
La terza parte del corso è riservata solo agli istruttori che vogliono - e possono - diventare responsabili di un punto dell’Individual Soccer School sul territorio nazionale, oppure allenare gruppi di giocatori come succede nei camp estivi. Non è certo un passaggio istantaneo, è un percorso che dura degli anni: “Infatti - spiega Giordano Piras - in alcuni dei centri ISS fuori regione abbiamo dei responsabili, ma nella maggior parte andiamo direttamente noi per garantire la qualità della nostra offerta: io vado in Trentino Alto Adige, Veneto e Sicilia, Enzo Friso in Lombardia e Calabria, Denis Sanseverino in Sardegna, Mauro Barbero in Toscana…”

Un breve riassunto. Primo corso: introduzione, filosofia e metodo dell’Individual Soccer School; sviluppo coordinativo, dominio palla, tecnica di base, tecnica estrosa.
Secondo corso: scomposizione del gesto e correzione, comportamento istruttori ISS in campo e fuori.
Terzo corso: gestione punti ISS, ovvero burocrazia, formazione e gestione degli istruttori interni; responsabile camp, passaggio dall’allenamento del singolo al gruppo.

FORMAZIONE CONTINUA
“Questa settimana vengono qui a Pianezza i nostri istruttori del Trentino, vogliono vedere come lavora il gruppo “storico” degli istruttori”. Ecco un esempio della formazione continua che caratterizza gli istruttori ISS. “Almeno una volta al mese - spiega Enzo Friso - facciamo delle riunioni tecniche, in cui ci confrontiamo e proponiamo nuove idee. Se pensassimo di avere trovato la formula giusta per sempre, di avere un metodo intoccabile, sarebbe l’inizio della nostra fine. Invece evolve il calcio, evolvono i ragazzi, evolvono le modalità di insegnamento ed evolviamo noi. Tutto questo richiede un continuo aggiornamento, sempre con la curiosità e la voglia di migliorarsi che solo chi è appassionato sa trovare nella sua materia di studio. La nostra materia di studio è rotonda come un pallone, è il calcio”.

CARATTERISTICHE ISTRUTTORE ISS

Ma che caratteristiche deve avere un istruttore dell’Individual Soccer School? “Aver giocato a calcio è indispensabile, al di là della categoria bisogna conoscere le dinamiche di campo e avere buone qualità tecniche: bisogna conoscere i gesti tecnici, saperli dimostrare e correggere”.
“Ma la cosa più importante - prosegue Giodano Piras - è la capacità di porsi nel modo giusto con i ragazzi, con gli allievi. Bisogna avere la capacità di cambiare modo di parlare in base all’età bambino, se passi da 2010 a un ‘99 devi essere tu a cambiare. Serve l’intelligenza per adattarsi alle situazioni, sia nei confronti dei diversi allievi, sia all’interno della stessa seduta di allenamento. Non è solo una questione di campo, ma di rapporto tra maestro e allievo. Noi diamo tantissima importanza a come i nostri istruttori si comportano e parlano, come tengono viva l’attenzione del bambino, se riconoscono le difficoltà e la fatica, se correggono troppo o troppo poco, l’intensità che sono capaci di dare al lavoro...”
insomma, non serve, o meglio non basta un nome altisonante: l’istruttore deve essere a misura di bambino.

CORSI PER ISTRUTTORI DI SOCIETA’

Un altro lavoro cui sono chiamati i professionisti del calcio dell’Individual Soccer School è la formazione degli istruttori di società, che organizzano dei veri e propri corsi rivolti ai propri tesserati. Ancora Giordano Piras: “Lavoriamo con le società in due modalità differenti. In alcuni casi siamo noi ad andare direttamente in campo ad allenare i bambini. Ma, se parliamo di formazione, sono sempre di più le società che ci chiamano per formare i loro istruttori. Proponiamo dei corsi per insegnare la tecnica nelle Scuole calcio, sei appuntamenti di quattro ore ciascuno, due ore in campo e due ore in aula. A differenza di quanto avviene di solito, prima in campo, con un istruttore che lavora e un altro che spiega, e poi in aula, dove si discute la seduta e si risponde alle domande”.
Gli argomenti sono sempre gli stessi: sviluppo coordinativo e dominio palla; tecnica di base; cambi di direzione, frenate e ripartenza; tecnica estrosa; tattica individuale. Tutto declinato al gruppo e non al singolo; o meglio, un lavoro di gruppo ma rivolto alla crescita tecnica del singolo giocatore, non alla tattica di squadra. Tra i “clienti”, società prestigiose come Lascaris, Lucento, Garino, Evancon, Monte Cervino e tante altre fuori regione.

GLI ISTRUTTORI NON BASTANO MAI

Trenta istruttori a Pianezza e anche di più in giro per l’Italia, dicevamo all’inizio dell’articolo. Sono queste le forze a disposizione dell’Individual Soccer School. Sono tantissimi. Bastano? “Sembrano tanti ma non sono sufficienti - spiegano Giordano Piras ed Enzo Friso -, stiamo rifiutando dei lavori per mancanza di personale, anche perché sono altissimi gli standard tecnici e caratteriali che vogliamo rispettare. C’è sempre bisogno di istruttori…”

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Letto 5910 volte Ultima modifica il Giovedì, 16 Febbraio 2017 12:50

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