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Venerdì, 27 Maggio 2016 09:49

Giovanissimi fascia B regionali – La finale secondo i mister. Schiavo: “Siamo qui grazie al gioco di squadra. Mi ispiro allo stile catalano”

Scritto da Manuel Martignon

VERSO CHISOLA-PRO SETTIMO EUREKA / PARTE 1 – Sabato 28 maggio alle ore 15 sul campo di via Leonardo da Vinci a Grugliasco si giocherà l’atto finale del torneo regionale 2002. Per avvicinarci all’evento abbiamo intervistato i due allenatori, Tommaso Schiavo e Augusto Dotto entrambi alla loro ultima partita ufficiale con i loro ragazzi visto che il prossimo anno cambieranno quasi sicuramente gruppo. In questa prima parte andiamo a leggere le parole del tecnico del Chisola

 

IO E I RAGAZZI TRANQUILLI, RICORDIAMO L'OLANDA DEGLI ANNI '70
"Non stiamo sentendo la pressione della gara, probabilmente i ragazzi non se ne stanno neanche rendendo conto, la spensieratezza con cui affrontiamo le gare mi ricorda molto l'Olanda del '74 e del '78 che arrivò in finale in entrambe le edizioni del Mondiale. Siamo sempre stati consapevoli di ciò che potevamo fare e non abbiamo mai avuto dubbi sulle nostre capacità".

A CASALE HO CAPITO CHE SAREMMO ARRIVATI FINO IN FONDO
"Se devo pensare ad un momento in cui mi sono reso conto che questa squadra avrebbe davvero potuto puntare in alto è stato a Casale, avevamo appena perso con il Chieri e se ci avesse battuti anche il Casale saremmo scesi al terzo posto, ma abbiamo vinto, in casa loro, da lì ho capito che non ci saremmo più fermati, e così è stato".

IL NOSTRO PUNTO DI FORZA È IL GIOCO DI SQUADRA, CI ISPIRIAMO AL MODELLO CATALANO
"Come giocano i miei non gioca nessuno, e non è una cosa che dico io, è proprio bello vederli giocare. Se pensi alla Pro Settimo pensi a Viziale, stessa cosa per il Chieri con Barbuti, se pensi a noi? Alcuni ti dicono Pavia, altri Germinario, Tommaselli, Bellucca, pochi, quelli che ne capiscono davvero, dicono Bertini, ognuno ti dirà un ragazzo diverso, giochiamo tutti insieme. Io ho portato un'idea di gioco ispirata a quella catalana, loro l'hanno interpretata alla grande".

A ME SOLO IL MERITO DELLA GESTIONE DELLA ROSA, TUTTO IL RESTO È DEI RAGAZZI
"Molti dicono che a quest'età l'allenatore conta poco, io non sono d'accordo, credo che un allenatore influisca molto sul piano tecnico, tattico e caratteriale della sua squadra, ma quando hai una rosa di questo livello tutto questo passa in secondo piano. Quello che vedete in campo è merito dei ragazzi, io mi prendo solo il merito di aver gestito bene una rosa così importante: quando vedi gente come Caveglia, Femia o Caprì in panchina, capisci di cosa sto parlando. Un ringraziamento va anche al mio collaboratore Pietro Magri che ha preparato i ragazzi nella Scuola calcio e mi ha dato a disposizione questo tipo di squadra".

CON LA PRO SETTIMO FINALE DIVERTENTE, DUE MENTALITÀ DI GIOCO OPPOSTE
"Non sarà sicuramente una finale da 0-0, noi lasceremo le nostre classiche tre-quattro occasioni e, conoscendo Viziale, ce ne farà almeno due, noi dovremo essere bravi a farne cinque o sei (ride, ndr). Saranno messe a confronto due mentalità di gioco completamente diverse, loro con la tipica mentalità italiana, noi con quella europea, mi ricorda Juve-Barça dell'anno scorso".

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