Domenico Mallardo è il decimo presidente del Venaria Reale. Il consiglio direttivo, riunito ieri sera in seconda seduta, ha scelto l’attuale amministratore delegato come successore del dimissionario Giuseppe Spaolonzi. Una scelta sulla linea della continuità, come voluto e indicato anche dall’avvocato, che in occasione della festa di presentazione della società, a inizio mese, aveva dichiarato: “Dopo più di dieci anni è giusto dare spazio ai giovani, a forze fresche piene di entusiasmo e con una mentalità imprenditoriale”.
Domenico, la poltrona di presidente scotta più di quella da amministratore delegato…
“Speriamo di non bruciarci, allora. Scherzi a parte, sono felice e davvero orgoglioso della fiducia che il consiglio direttivo ha voluto riconoscermi, perché vuol dire che in questi due anni da amministratore delegato ho fatto bene il mio lavoro. Ci tengo però a specificare due cose: non ero e non sono il proprietario del Venaria Reale, che rimane un patrimonio della città di Venaria e viene gestito dal consiglio direttivo della società. Io rispondo a loro, a tutti i tesserati e alle famiglie che credono in noi, nel momento in cui non sarò più in grado di soddisfare le loro esigenze, sarò il primo a fare un passo indietro. Secondo, la mia nomina è un riconoscimento, che mi gratifica molto, per quanto ho fatto in questi anni insieme ai miei collaboratori. Due anni fa ho ereditato una società sull’orlo della bancarotta e con un livello tecnico rasoterra, adesso i conti sono a posto, la società è sana, abbiamo più di 400 tesserati e siamo stabilmente nelle 16 del SuperOscar, a testimonianza dello stato di salute del Settore giovanile e della Scuola calcio, oltre ad avere la Prima squadra in Promozione”.
A proposito di consiglio direttivo, ci sono tre nuovi ingressi.
“Sì, tre personaggi di indubbio spessore che permetteranno a tutta la società di fare un ulteriore passo in avanti. Roberto Fiumara è un avvocato penalista, con la sua esperienza ci darà consigli importanti, e vista la sua specializzazione non si sa mai… Simone Mascolo è un libero professionista, molto attivo sul piano commerciale: potrà portare qualche contatto, ma soprattutto è un uomo di mondo, sarà utile. Infine Massimo Lopalco, che ha già un ruolo tecnico, nella vita fuori dal calcio fa il controller in FCA, mi darà una mano a tenere a posto i conti”.
Tre ingressi che rispecchiano perfettamente la nuova impronta del Venaria Reale: come diceva l’avvocato Spaolonzi, “mentalità imprenditoriale”.
“Questa è la chiave, la parola d’ordine, la mentalità che già da qualche anno stiamo cercando di portare a Venaria. Ormai per gestire le società sportive la passione, che pure rimane fondamentale e a volte fa la differenza, non basta più. Basta guardare i bilanci per capire di cosa parliamo, sicuramente non più di realtà che possono essere definite semplicemente dilettantistiche. In questi anni da amministratore delegato, ho cercato di migliorare la nostra società sotto l’aspetto amministrativo, patrimoniale, logistico e organizzativo, oltre che dal punti di vista tecnico. Anche nel momento della mia elezione, ho voluto ricordare a tutti le regole e i principi con cui avrei affrontato la mia presidenza: uomo avvisato…”
Un passaggio fondamentale è stata la concessione dell’impianto sportivo.
“Abbiamo per 10 anni la concessione dell’impianto sportivo “Don Mosso”, forse il successo più grande della mia gestione. È la garanzia di poter programmare a lungo periodo, e di non pensare solo alla gestione ordinaria delle emergenze: in questo senso, stiamo ragionando sulla ristorazione e sulla costruzione di un nuovo campo a 5, oppure di un campo da tennis. Vedremo, ma questi finalmente sono dei “bei” problemi da trattare. Nell’immediato, abbiamo rinfrescato tutto l’impianto, basta vedere la tribuna principale colorata di verde e arancio per capire l’amore che tutti noi proviamo per i colori del Venaria”.
Insomma, Domenico, ti sento bello carico per questa nuova avventura da presidente.
“Certo, carichissimo, pieno di entusiasmo e voglia di fare. Voglio ringraziare tutti i collaboratori e tutti gli amici che hanno contribuito alla nostra rinascita con il loro lavoro e la loro passione, sacrificando il loro tempo prezioso per l’unico fine di rendere sempre più forte la nostra società e sempre più rassicurante l’ambiente dove far crescere i nostri ragazzi, per farli diventare uomini prima che calciatori. E voglio ringraziare soprattutto loro, i giocatori, dai Piccoli Amici ai ragazzi della Prima squadra, passando dalla Scuola calcio e dal Settore giovanile, tutti uniti dagli splendidi colori arancioverdi. Il calcio deve essere gioia e divertimento, oltre che occasione di socialità e di crescita. Ora che sono presidente a tutti gli effetti, cercherò di curare la famiglia del Venaria come un padre, che vuole sempre offrire ai suoi figli le migliori condizioni di vita e le migliori occasioni per il futuro”.
Fonte: www.venariacalcio.it