Lunedì, 23 Dicembre 2024
Venerdì, 02 Gennaio 2015 15:55

Christian Viscido, da Battipaglia ad Alessandria per fare il portiere

Scritto da

Il numero 1 classe '98, cresciuto nella Scuola calcio di Manfredini e nell'accademia di Catera, si racconta: “Fino a tre anni fa facevo l'attaccante, per questo devo migliorare molto, ma mi impegno e imparo in fretta”.

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi.
"Mi chiamo Christian Vincenzo Viscido, sono nato il 23 novembre '98 a Battipaglia, in provincia di Salerno. Da due anni gioco nell'Alessandria Calcio, negli Allievi nazionali".

Da Salerno ad Alessandria la strada è lunga. Raccontaci la tua carriera.
“A 12 anni giocavo nella scuola calcio di Christian Manfredini, il giocatore di Chievo e Lazio, che è di Battipaglia come me. Tramite lui, tre anni fa ho fatto un provino al Centro Formazione Giovani Calciatori di Vincenzo Catera. Catera ha visto in me delle potenzialità e mi ha portato nella sua accademia, a None, una bellissima struttura con persone eccezionali come Perla, Russo e Catera stesso. Nel primo anno ho fatto provini con la Fiorentina, il Genoa e il Torino, dove mi ha visto Alberto Sala. Poi Sala è passato ad Alessandria e, a fine stagione, mi ha chiamato lì, dove sto da due anni”.

In che ruolo giochi?
"Portiere da tre anni, prima giocavo attaccante... Catera mi ha visto e scelto come portiere, ma facevo un po' e un po', ogni tanto giocavo davanti per divertirmi. Poi ho deciso, e da due anni e mezzo faccio solo il portiere”.

La tua squadra del cuore?
“Napoli”.

Il giocatore a cui ti ispiri, o il tuo giocatore preferito.
“Non c'è un portiere che mi piace in particolare, diciamo De Gea del Manchester United. Il mio mito in assoluto è Maradona, nessuno è come lui”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
“Ho tanti punti deboli, preferisco concentrarmi su quelli per migliorarmi. Visto che ho iniziato tardi a fare il portiere, tecnicamente sono un passo indietro rispetto agli altri, ma cerco di prendere il meglio da tutti i mister, mi impegno e imparo velocemente. All'inizio la respingevo sempre, adesso ho imparato a bloccare il pallone. Avevo paura ad uscire, adesso esco. Non parlavo mai, adesso urlo e guido la difesa”.

Datti un voto da 1 a 10 per ognuna delle seguenti caratteristiche, e non fare il modesto...
Reattività: 7.5
Potenza: 8
Acrobazia: 7.5
Presa: 7.5
Carattere: 8
Uscite basse: 7
Uscite alte: 7
Piedi: 7.5

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? Perché?
“Quest'anno contro il Torino, erano sempre nella nostra area e sono stato molto impegnato, alla fine abbiamo pareggiato. Quando ero da Catera, mi ricordo un'amichevole con il Cuneo '96, ho fatto delle super parate”.

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera? Perché?
“Un'altra amichevole del Centro, tre anni fa contro l'Alessandria, il peggio del peggio, compresa un'uscita di testa a centrocampo...”

Beh, coraggioso...
“Sì, ma dopo è andata male...”

L'allenatore a cui sei più legato.
“Gianfranco Salvaggio, il mio allenatore in questo due anni ad Alessandria”.

Perché? Cosa ti ha insegnato?
“Mi ha insegnato ad allenarmi bene giorno dopo giorno, a non abbattermi se non gioco, a dare tutto quando tocca a me. Il carattere, insomma”.

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio.
“I ragazzi del convitto dove vivo ad Alessandria, tutti, nessuno escluso”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
“Quest'anno speriamo di qualificarci per le fasi finali, siamo ottavi in generale, quarti tra le squadre di Lega Pro sulle cinque che passano. Dobbiamo far bene il girone di ritorno”.

E per la tua carriera, cosa sogni?
“Spero di fare il massimo, la serie A è il sogno, ma è difficile...”

Se pari un rigore nella partita decisiva, a chi va la dedica??
“Alla famiglia”.

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Oltre il calcio, niente... La scuola appena appena, mi piace stare con gli amici, uscire e divertirmi con loro”.

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
“Spero di sfondare, se no mi troverò un lavoro, magari il cuoco, visto che prima di impegnarmi nel calcio volevo fare l'alberghiero”.

Letto 7781 volte Ultima modifica il Domenica, 08 Febbraio 2015 15:46

Registrati o fai l'accesso e commenta