Una beffa clamorosa. La Berretti del Torino si fa sfilare lo Scudetto dall’Inter in pieno recupero, con un gol in mischia di Ndiaye che vanifica la grande prestazione dei granata, ma non la bella stagione di “semina per il futuro” vissuta ragazzi di Dario Migliaccio. Certo, vincere la doppia sfida con i neroazzurri sarebbe stato il giusto - e meritato - coronamento del lavoro, ma anche questo serve a fare esperienza: le partite non finiscono mai, e fino al triplice fischio bisogna tenere la concentrazione al massimo.
Non è bastata la vittoria per 3-2 nella gara di ritorno, perché all’andata era finita 1-0 per l’Inter. Per ribaltare quello svantaggio, il Toro di Dario Migliaccio parte con uno spregiudicato 4-2-4, gioca con grande intensità e colpisce due volte nei primi 25 minuti. Prima il figlio d’arte Muzzi è rapace nel ribattere in rete una una corta respinta del portiere Pissardi; poi ancora Muzzi recupera palla sulla trequarti avversaria e innesca con un cross perfetto il bomber De Luca, che di testa non perdona. L’Inter prova a reagire, ma il pallino del gioco è sempre in mano ai granata: si va nell’intervallo sul risultato di 2-0, ma con un po’ più di cinismo nelle ripartenze il vantaggio avrebbe potuto essere ancora maggiore.
A inizio ripresa il primo errore e la prima doccia fredda: Bersanetti si fa sfilare palla da Bakayoko e lo attera in area, lo stesso attaccante neroazzurro trasforma dal dischetto spiazzando Cucchietti: è il 2-1 che ribalta la sorte della doppia sfida. È il momento peggiore per i ragazzi di Dario Migliaccio, che subiscono le iniziative avversarie e rischiano più volte di capitolare, ma resistono e anzi quando riescono a uscire dal guscio fanno male. L’ennesimo ribaltone di una partita incredibile è il 3-1 firmato dal neonentrato Rossetti, che mette dentro una ribattuta dopo un tiro di Gjuci. Manca ancora metà del secondo tempo, Migliaccio si copre inserendo un centrocampista in più, Kouakou, e imposta quel che resta della partita su difesa e contropiede. In effetti, i granata non corrono particolari rischi, e anzi sono sempre pericolosi quando si lanciano in avanti. Fino ai minuti di recupero, quando arriva la clamorosa beffa: batti e ribatti in area, nessuno spazza la palla in tribuna, così il neoentrato Ndiaye, addirittura di rovesciata, mette dentro il pallone che consegna lo Scudetto della categoria Berretti all’Inter.
TORINO-INTER 3-2
RETI: pt 8′ Muzzi (T), 22′ De Luca (T); st 8′ Bakayoko rig. (I), 22′ Rossetti (T), 46′ Ndiaye (I).
TORINO (4-2-4): Cucchietti; Bersanetti, Fiore, Rivoira, Giraudo; Bortoletti, Ferraù (15′ st Rossetti); Traorè (25′ st Kouakou), De Luca, Muzzi (38′ st Ficco), Gjuci. A disp. Savatovic, Greco, Gili Borghet, Romana, Celestri, Tassi, Pecchioli, Reinaudo, Menabò. All. Migliaccio
INTER (4-2-4): Pissardo; Mattioli, Granziera, Lombardoni, Cagnano, Bollini, Antonini (26′ st Ndiaye), Carraro, Piscopo (31′ st Lizzola), Vago, Bakayoko. A disp. Leoni, Zanetti, Picozzi, Poletto, Giussani, Smekal, Magistrelli, Capaccio, Maggioni. All. Cerrone