Lunedì, 23 Dicembre 2024

SOCIETA’ - Il direttore sportivo, fresco di divorzio con il Lucento, torna alla corte del presidente Tony Tucci, con l’obiettivo di far compiere un ulteriore salto di qualità al settore giovanile


A pochi giorni dall’addio al Lucento, Raffaele Balluardo è già pronto per una nuova avventura: l’esperto dirigente torna allo Spazio Talent Soccer, dove aveva già lavorato nella stagione 2021/2022. La stretta di mano tra il presidente Tony Tucci e l’ex direttore sportivo di Cirié, Venaria, San Mauro, Caselle e, appunto, Lucento è fresca di questa sera, come testimonia la foto in cui sono presenti anche Antonio Aracri e Alessandro Dardo, responsabili della scuola calcio.

La qualità di Balluardo aiuterà la società della Pellerina a compiere un ulteriore salto di qualità nel settore giovanile, dove ormai tutte le squadre viaggiano stabilmente in ambito regionale, con la punta di diamante dell’Under 15, prima nel suo girone a punteggio pieno. L’obiettivo è competere per le prime posizioni anche con le altre annate: Balluardo infatti si occuperà delle categorie dall'Under 17 all'Under 14, con il ruolo di responsabile del settore giovanile.

TORNEO - Non solo le quattro annate del settore giovanile, come nelle prime due edizioni: anche le categorie Under 12 e Under 13 sono coinvolte nella manifestazione invernale organizzata da Christian Bellanova, cui partecipano 16 società top. Appuntamento domani alle 21 all’Hotel Gallia di Pianezza


Dal 27 dicembre al 6 gennaio, sei categorie coinvolte su sei impianti sportivi, in campo 16 tra le migliori società dilettantistiche del Piemonte: è tutto pronto - o quasi - per la terza edizione della Turin Winter Cup, torneo organizzato da Christian Bellanova che ha saputo imporsi, fin dal suo esordio, come l’appuntamento più importante del periodo tra Natale, Capodanno e la Befana. Domani sera, dalle ore 21, l’Hotel Gallia di Pianezza ospiterà la presentazione della terza edizione e il sorteggio dei calendari, ma qualche anticipazione è già ufficiale.

La principale novità è che non giocheranno solo le quattro categorie del settore giovanile, ma la terza Turin Winter Cup coinvolgerà anche le due annate di Esordienti. Di conseguenza aumentano anche i campi base: entrano in scena Bsr Grugliasco per l’Under 12 e Spazio Talent Soccer per l’Under 13, poi Borgaro Nobis per l’Under 14, Lascaris per l’Under 15, Volpiano Pianese per l’Under 16 e Chisola per l’Under 17. Ancora da definire la location delle finali, che nelle prime due edizioni sono state ospitate allo Juventus Training Center, soluzione che è ancora quella prioritaria per gli organizzatori.

Le società partecipanti sono Lascaris, Chisola, Volpiano Pianese e Pro Eureka (prima fascia); Cbs, Chieri, Spazio Talent Soccer e Borgaro Nobis (seconda fascia); Pianezza, Mirafiori, Nichelino Hesperia e Rosta (terza fascia); Bsr Grugliasco, Rivarolese, Pinerolo e Sisport (quarta fascia). Lo spettacolo è assicurato...

TORNEO - Non solo le quattro annate del settore giovanile, come nelle prime due edizioni: anche le categorie Under 12 e Under 13 sono coinvolte nella manifestazione invernale organizzata da Christian Bellanova, cui partecipano 16 società top. Appuntamento domani alle 21 all’Hotel Gallia di Pianezza


Dal 27 dicembre al 6 gennaio, sei categorie coinvolte su sei impianti sportivi, in campo 16 tra le migliori società dilettantistiche del Piemonte: è tutto pronto - o quasi - per la terza edizione della Turin Winter Cup, torneo organizzato da Christian Bellanova che ha saputo imporsi, fin dal suo esordio, come l’appuntamento più importante del periodo tra Natale, Capodanno e la Befana. Domani sera, dalle ore 21, l’Hotel Gallia di Pianezza ospiterà la presentazione della terza edizione e il sorteggio dei calendari, ma qualche anticipazione è già ufficiale.

La principale novità è che non giocheranno solo le quattro categorie del settore giovanile, ma la terza Turin Winter Cup coinvolgerà anche le due annate di Esordienti. Di conseguenza aumentano anche i campi base: entrano in scena Bsr Grugliasco per l’Under 12 e Spazio Talent Soccer per l’Under 13, poi Borgaro Nobis per l’Under 14, Lascaris per l’Under 15, Volpiano Pianese per l’Under 16 e Chisola per l’Under 17. Ancora da definire la location delle finali, che nelle prime due edizioni sono state ospitate allo Juventus Training Center, soluzione che è ancora quella prioritaria per gli organizzatori.

Le società partecipanti sono Lascaris, Chisola, Volpiano Pianese e Pro Eureka (prima fascia); Cbs, Chieri, Spazio Talent Soccer e Borgaro Nobis (seconda fascia); Pianezza, Mirafiori, Nichelino Hesperia e Rosta (terza fascia); Bsr Grugliasco, Rivarolese, Pinerolo e Sisport (quarta fascia). Lo spettacolo è assicurato...

PANCHINA - L’esperto allenatore ha già preso il posto dei dimissionari Roberto Caruso e Nicola Capitaneo. A partite dal derby con il Pinerolo, dovrà risollevare una squadra ancora ferma a zero punti dopo 6 partite


Zero punti in 6 partite, 7 gol fatti (neanche pochi) e ben 26 subiti (ma c’è chi ha fatto peggio). Per la Pinerolese l’inizio del campionato regionale Under 17 non è stato certo positivo. Per provare la missione salvezza - che ad oggi appare molto complicata ma nel calcio di impossibile non c’è nulla - la società ha affidato il gruppo 2008 a Tony Pasciuti, mister di lungo corso che fa dell’esperienza e della grinta le sue armi migliori, al posto dei dimissionari Roberto Caruso e Nicola Capitaneo.

Fresco vincitore della Coppa Piemonte Under 19 con la Bruinese, Pasciuti vanta una lunga carriera tra Canavese, Orbassano, Rivoli, Aosta, Saluzzo e Bra, con tante stagioni nei campionati nazionali, e ancora Vanchiglia, Barcanova, Bacigalupo, Mirafiori e Bsr Grugliasco. Una cosa è certa: con lui in panchina, la Pinerolese venderà cara la pelle su ogni campo e contro ogni avversario, a partire dal difficilissimo derby in programma domenica prossima, contro il Pinerolo.

Il commento societario è affidato al direttore generale Nicolas Latorre: “A seguito delle dimissioni degli allenatori dell’Under 17 regionale Roberto Caruso e Nicola Capitaneo, la società ha scelto di affidare l’incarico di allenatore dei 2008 a mister Antonio Pasciuti. Abbiamo scelto un nome di esperienza per risollevare le sorti di una squadra che non merita gli zero punti attuali in campionato. E alla sfida Tony ha risposto come sempre presente. Ringraziamo Caruso e Capitaneo per il lavoro svolto e gli auguriamo ogni bene in futuro. E nel contempo auguriamo un buon lavoro a mister Pasciuti”.

A SCUOLA DI CALCIO - La sequenza di sei immagini rappresenta l’esecuzione di un controllo di esterno controbalzo a seguire. Disegno: C.B


Il controllo di esterno-controbalzo, in qualsiasi zona del campo o situazione, può essere scomposta in tre fasi.

VALUTAZIONE TRAIETTORIA-PREPARAZIONE

Per controllare una palla alta è fondamentale la capacità di valutare la traiettoria. Durante la fase di volo il giocatore valuta sia la traiettoria (il punto in cui cadrà il pallone) sia la successiva scelta (in base al posizionamento dei compagni, alla presenza di un eventuale avversario o di uno spazio libero). Una volta scelto il tipo di controllo da effettuare inizia la vera e propria fase di preparazione.

Lo sguardo è fisso sul pallone; il braccio opposto alla direzione di provenienza dello stesso è largo e fornisce protezione. Il corpo e le spalle ruotano frapponendosi tra la palla e un eventuale avversario.

CONTROLLO

Nel momento appena precedente al rimbalzo, lo sguardo è ancora fisso sul pallone e il braccio opposto (in questo caso il sinistro) rimane in protezione; il corpo e il ginocchio si abbassano sopra l’asse del pallone.

Subito dopo il rimbalzo l’esterno del piede (con la punta rivolta verso l’alto e con la parte anteriore) impatta la parte superiore del pallone; al momento del contatto il ginocchio, le spalle e il busto si orientano verso la direzione in cui si desidera indirizzare il controllo mentre la testa e lo sguardo si alzano.

PROSECUZIONE

Dopo il controllo il pallone rimane a disposizione e la gamba opposta (sinistra) si posiziona immediatamente in copertura. In questo modo sarà possibile proseguire la corsa con una conduzione o eseguire un qualsiasi gesto tecnico.

 

NOMINE - Con due titoli nazionali in tasca, avanti con Licio Russo in Under 19, Gianfranco Marangon in Under 17 e Franco Di Nuovo in Under 15. Rimangono anche i responsabili Rosario Amendola per le selezioni sperimentali e Simona Sodini per le squadre femminili


Squadra che vince non si cambia. Dopo un Torneo delle Regioni vissuto da protagonisti assoluti, con le vittorie delle selezioni Under 19 e Under 15 e l’eliminazione solo in semifinale dell’Under 17, le rappresentative regionali Piemonte e Valle d’Aosta continuano con lo stesso staff tecnico, che ha iniziato il suo percorso proprio nella scorsa stagione. La gestione è affidata al trio di direttori tecnici composto da Massimo Storgato, Rosario Amendola per le selezioni sperimentali e Simona Sodini per le squadre femminili. Come selezionatori, confermati Licio Russo in Under 19, Gianfranco Marangon in Under 17 e Franco Di Nuovo in Under 15.

Massimo Storgato, che in carriera ha giocato, vinto uno Scudetto e poi allenato nella Juventus (gli Allievi nazionali e sperimentali), ha già esperienze nello staff della Federazione: ha diretto in CFT di Gassino dal 2017 al 2019, prima di diventare osservatore federale prima, e per il Torino successivamente. Anche Rosario Amendola ha un curriculum importante: da allenatore ha condiviso 13 anni di attività al fianco di Antonio Cabrini passando dalla Lega Pro, alla Nazionale Siriana, fino a tutta la trafila giovanile della Nazionale Femminile Italiana. Poi si è occupato anche dello scouting delle nazionali maschili Under 15 e Under 21. Simona Sodini è un’icona del calcio femminile, ha segnato più di 250 in una lunga carriera vissuta anche con le maglie di Torino e Juventus.

Seconda stagione con l’Under 19 per Licio Russo, storico allenatore del Borgaro, in serie D anche con Giaveno, Cuneo e Volpiano Pianese. È un allenatore di grande esperienza anche Gianfranco Marangon, che ha diretto tante prime squadre tra Eccellenza e serie D. Franco Di Nuovo vanta 20 stagioni da istruttore del Torino, prima delle recenti avventure come responsabile della scuola calcio prima del Settimo, poi dell’Autovip San Mauro. Rimangono al loro posto anche i vice, rispettivamente Salvatore Fontana, Marco Pizzato e Simone Ferrari: questi ultimi due arrivano dal lavoro con i Centri Federali Territoriali. Cambia invece il selezionatore della squadra Under 23 femminile, che non sarà più Fabio Cascioli, ma Giulio Campanile, affiancato da Tony Dell’Aglio.

RAPPRESENTATIVA REGIONALE UNDER 19

  • Responsabile tecnico Massimo Storgato
  • Selezionatore Felice Russo
  • Vice Selezionatore Salvatore Fontana
  • Allenatore dei portieri Flavio Bassani

RAPPRESENTATIVA REGIONALE UNDER 17

  • Responsabile tecnico Massimo Storgato
  • Selezionatore Gianfranco Marangon
  • Vice Selezionatore Marco Pizzato
  • Allenatore dei portieri Massimo Ferraris

RAPPRESENTATIVA REGIONALE UNDER 15

  • Responsabile tecnico Massimo Storgato
  • Selezionatore Franco Di Nuovo
  • Vice Selezionatore Simone Ferrari
  • Allenatore dei portieri Storgato Alberto Reinaudo

RAPPRESENTATIVE REGIONALI SPERIMENTALI CALCIO A 11 MASCHILE

  • Responsabile tecnico Rosario Amendola

RAPPRESENTATIVA REGIONALE UNDER 23 FEMMINILE E SPERIMENTALI

  • Responsabile tecnico Simona Sodini
  • Selezionatore Giulio Campanile (Under 23)
  • Vice Selezionatore Tony Dell’Aglio (Under 23)

PRESENTAZIONE - Il presidente: «Ognuno secondo il suo livello, chi in serie A e chi in Promozione, ma formiamo i ragazzi come professionisti, non solo nella tecnica e nella tattica individuale, ma anche a livello umano e caratteriale. Come? Un istruttore per un allievo, scomposizione del gesto tecnico, correzione analitica, sempre con l'obiettivo della partita, sempre rispettando l'unicità di ogni ragazzo»


Un istruttore per un allievo, scomposizione del gesto tecnico, correzione analitica: le tre regole auree scolpite sulle tavole della legge dell’ISS - Individual Soccer School- sono le stesse ormai da 14 anni, ma si evolvono ogni giorno, si adeguano alle dinamiche di un calcio sempre più fisico e veloce, ai cambiamenti di una società che forma ragazzi (e genitori) con aspettative sempre crescenti. L’obiettivo finale rimane la partita: non il gesto tecnico fine a se stesso bensì la capacità di riproporre quella giocata nel contesto di gioco. E, soprattutto quando si parla di ragazzi e ragazze, aspetti fondamentali sono la sicurezza, l’autostima e la crescita non solo nel calcio, ma nella scuola e nella vita di tutti i giorni. Senza mai dimenticare il divertimento: alla fine, parliamo di calcio, il gioco più bello del mondo.

I NUMERI DELL’ISS

Riassumere in poche parole il mondo ISS è difficile, quasi impossibile. Lo dicono i numeri: «Oggi abbiamo circa 20 strutture in Italia e qualche altra all'estero, in Francia, Repubblica Ceca e Romania, che collaborano con noi. Un centinaio di istruttori, tutti formati nella nostra accademia, che utilizzano il nostro metodo e con cui ci confrontiamo di frequente. E indicativamente almeno tremila ragazzi e ragazze all’anno. In tutto, tra allenamenti e stage estivi, hanno conosciuto il mondo ISS quasi 30mila atleti, di questi un buon numero ha fatto una carriera nel professionismo, dalla Lega Pro alla serie A» racconta Giordano Piras, che gestisce l’Individual Soccer School insieme ad Enzo Friso. 

Il campo centrale rimane quello del “Nuovo Musinè Sport Village” di Pianezza, dove si svolgono anche i corsi di formazione per gli istruttori: «Non bastano mai, chi vuole provare ci contatti». In Piemonte c’è anche San Francesco al Campo, poi Charvensod e Saint Christophe in Valle d’Aosta, quattro strutture in Lombardia, tre in Veneto di cui una dedicata al femminile, due in Trentino, due in Alto Adige, una in Emilia-Romagna, in Liguria e in Valle d’Aosta, poi due in Sardegna e altre quattro in Sicilia.

CENTRO DI FORMAZIONE

Come si spiega un successo del genere in un mondo calcistico nel quale le scuole “individuali” spuntano come funghi in autunno? La risposta di Giordano Piras: «Il concetto di individual, che 14 anni fa era rivoluzionario, oggi non è sufficiente a spiegare tutto il lavoro che viene fatto all’ISS. Noi siamo un vero e proprio centro di formazione, nel senso che formiamo il ragazzo non solo a livello di tecnica e tattica individuale, ma anche a livello umano, come professionista. Sia chiaro, non vuol dire che chi si allena con noi giocherà nel calcio professionistico. Noi formiamo i nostri allievi così come si formano i calciatori professionisti. I nostri ragazzi diventano calciatori, a prescindere dal livello che raggiungeranno, che dipende da numerosi altri aspetti e ovviamente dalle doti naturali: chi in serie A, chi in serie D, chi in Promozione. Come una scuola di formazione, noi prepariamo i ragazzi a entrare nel mondo del lavoro, che in questo caso è lo sport. E quando abbiamo a che fare con atleti più grandi, cerchiamo di perfezionarli».

IL METODO DI LAVORO

Provare per credere. Il metodo di lavoro dell’ISS, che emerge evidente in campo, è ben più difficile da spiegare a parole. «Noi insegniamo - ci prova Giordano Piras - la gestualità tecnica in una progressione che ti porta fino alla partita. Il nostro metodo non è fine a sé stesso, ma sempre in funzione di qualcosa che succederà successivamente, come un passaggio, un dribbling, un tiro o un movimento di un compagno o di un avversario. Insegniamo il gesto tecnico in rapporto alle situazioni che si possono creare in partita: se l' avversario ti attacca da una parte o dall’altra, se vieni spinto o se giochi su un terreno sintetico o in erba naturale…»

Il dettaglio: «Non si tratta solamente di scomporre il gesto tecnico per insegnarlo e perfezionarlo, dall’inizio alla fine; noi viaggiamo al contrario, partiamo dalla fine, dalla partita. Osserviamo il gesto visto in partita e lo scomponiamo fino alla base. Questo è il dogma della nostra metodologia. Utilizziamo il metodo un istruttore per un allievo, ma il nostro segno distintivo è la correzione analitica del gesto portata all’esasperazione, fino al minimo dettaglio: come toccare la palla, come mettere il piede, il movimento del corpo, delle braccia, la gestualità e anche l’espressione, sempre - ripeto - in rapporto alla partita. A conferma della bontà del nostro metodo, durante i nostri corsi di formazione, i partecipanti già arricchiti da altre esperienze apprezzano la qualità della nostra metodologia, riconoscendo la diversità dei lavori proposti. Fondamentale è anche la dimostrazione del gesto da parte degli istruttori, perché l'esperienza insegna che un allievo apprenda più velocemente se vede eseguito correttamente il gesto tecnico e a sua volta lo ripete all'infinito, inizialmente a velocità ridotta, poi a intensità sempre più alta, fino a raggiungere i ritmi che dovrà sopportare durante una gara».

I RAGAZZI AL CENTRO DEL VILLAGGIO

Al centro di ogni discorso ci sono loro, le ragazze e i ragazzi: «Anni fa ci frequentavano per imparare a giocare a calcio - conclude Giordano Piras -, adesso ci cercano perché vogliono ampliare il loro bagaglio tecnico e migliorare e perfezionare le loro qualità, per sognare il grande salto verso il professionismo. Ma non bisogna mai dimenticare che la media nazionale rivela che un calciatore su tredicimila riesce a trasformare il sogno in realtà. ISS garantisce il miglioramento dei suoi allievi, non certo che diventino calciatori professionisti. Migliorare dà sicurezza, autostima, aiuta nei rapporti con i compagni di squadra, fa crescere non solo nel calcio, ma nella scuola e nella vita di tutti i giorni. Nei nostri allenamenti il cervello lavora velocemente, sei sempre messo in difficoltà e devi ricordare gesti e movimenti. E infine devi credere in te stesso. Ogni ragazzo è una storia a sé, una sua eccezionalità e come tale la trattiamo. Se ogni nostro allievo non si sentisse unico, non potremmo mai avere questi risultati».

GIRONE E / 4ª GIORNATA - Terzo pareggio stagionale per i bianconeri, che si fanno rimontare dal Chieri: il pallonetto vincente del neo-entrato Cassatella, al 12' della ripresa, riprende il gol del vantaggio firmato nel primo tempo dal numero 11 degli ospiti. Le due squadre rimangono impantanate a metà classifica, serve una svolta per puntare in alto


CHIERI-SISPORT 1-1
RETI: pt 33' Barale (S), st 12' Cassatella (C).
CHIERI (4-4-2): Berruto, Marocco (st 24' Porcu), Defend, Iorio, Arduini, Piarulli (st 18' Ahli), Bagni (st 5' Cassatella), D' Angelo, Ferrato, Maggio (st 28' Allegri), Tozzi (st 15' Vergas). A disp. Scaglia, Tronu. All. Ciletta.
SISPORT (4-3-3): Russo (st 20' Falca), Caramassi, Manes, Vietri, D' Attoli, Spagnolo, Baltera (st 1' Rinaudo), Del Bosco, Boaron (st 15' Petralito), Lonardo (st 17' Guzun), Barale. A disp. Onofrio, Manca. All. Gallo.

LA PARTITA

Il big match di giornata della categoria Under 15 è la sfida tra Chieri e Sisport, ospitata al centro sportivo Roberto Rosati. Gli ospiti di mister Giovanni Gallo partono forte, schierando un attacco a tre punte, ma è il terzino Caramassi a rendersi pericoloso sugli sviluppi della prima manovra, con un traversone teso in area che sfila via sul fondo. Chieri protagonista al 3’ con Marocco, insidioso sulla corsia di destra, che chiama Russo a un’uscita plastica. Sono i ragazzi di mister Ciletta a essere più aggressivi nel primo quarto di partita, con un pressing alto che costringe capitan D’Attoli e il suo reparto difensivo ai lavori straordinari. È proprio da un’azione concitata e confusa in area bianconera che all’8’ la sfera arriva sui piedi di Maggio nel settore di destra, il suo tiro destinato al sette si infrange clamorosamente sul palo. Al 9' è Baltera a bussare alla difesa chierese dopo uno scambio con Caramassi, poi al 12' ci prova ancora con un tiro di controbalzo fuori misura propiziato da un cross dalla linea mediana di Lonardo.

La Sisport ci crede e al 15' uno scambio tra Manes e Caramassi porta alla conclusione di Lonardo di poco alta. Il Chieri non ci sta e al 22' capitan Ferrato, tra i migliori, impegna Russo con una punizione dai venti metri. Al 32’ ci pensa Baltera per i bianconeri a pareggiare il conto dei legni con un colpo di testa alla destra della porta difesa da Berruto, propiziato da un cross di Barale. In chiusura di primo tempo arriva la svolta: al 33’ la Sisport va in vantaggio grazie a Barale, protagonista con dribbling e tiro che si insacca in rete. Bianconeri in vantaggio all’intervallo.

Nel secondo tempo mister Ciletta conferma gli undici del primo tempo, mentre mister Gallo inserisce Rinaudo a centrocampo a scapito di Baltera in attacco.  Come nella prima frazione, ad aprire il conto delle occasioni è Caramassi al 5’ con un traversone dalla destra non intercettato dai compagni, sul proseguo dell’azione è Manes dal settore opposto a servire in area, Caramassi è sulla traiettoria ma il suo controllo non è fortunato. I primi dieci minuti sono tutti della Sisport, in evidenza Barale pericoloso sulla sinistra e il subentrato Rinaudo, che offre una serie di palloni a Barale e Boaron, che però non impensieriscono la retroguardia chierese. Ma alla prima occasione il Chieri pareggia: al 12' un lancio in contropiede taglia fuori tutta la difesa bianconera e pesca il neo-entrato Cassatella, che con un delizioso pallonetto supera il portiere e regala al suo pubblico il gol del pareggio.

Il proseguo dell’incontro non offre emozioni degne di nota, la Sisport a tratti è più convincente, come al 20' con una triangolazione tra Manes e Barale, con la sfera che si spegne su fondo, e al 29' con un traversone di Guzun che Petralito intercetta ma senza impensierire Berruto. C’è ancora tempo per un’occasione per parte, prima la Sisport con D’Attoli puntuale su calcio piazzato, poi il Chieri con Ferrato con un rasoterra a fil di palo intercettato da Falca, subentrato nella ripresa.

UNDER 12 - Giocato a Caselle un altro evento internazionale di altissimo livello, cui hanno partecipato anche Partizan Belgrado e Torino, con un verdetto a sorpresa: nella finalissima il Gentofte Footbold Akademi batte l’Inter per 3-1


Neanche il tempo di archiviare l’esperienza della “Invincibili Kup - Trofeo Grande Torino” che gli “instancabili” di BeKings hanno portato a termine un altro evento internazionale di altissimo livello come la EuroKup, giocata nel week end sul campo del Caselle, per l’annata 2013. Hanno partecipato ben 30 squadre (anzi 29, perché il Red Bull Salisburgo ha rinunciato all’ultimo), di cui 7 straniere, tra dilettanti e professioniste, tra cui i francesi del Lione, i serbi del Partizan Belgrado, Milan, Inter, Torino, Pro Vercelli, Pro Sesto e Folgore Caratese. In campo anche Alpignano, Balsignano, Cantera Napoli, Carcarese, Certaldese, Charvensod, Chieri, Dertona, FC Alessandria, Pro Eureka, PSG, Sca Asti, Val di Susa e Virtus Villafranca, più i francesi di Aubagne, Canoux e Septemes Consolat, gli svizzeri di Barca Academy e Soccer Boys, e il GFA in arrivo dalla Danimarca.

Tra tante big del calcio italiano e internazionale, il vaso di coccio in mezzo ai vasi di vetro - espressione dei Promessi Sposi ormai diventata proverbiale - si è dimostrato il più tosto di tutti: alla fine ha vinto proprio il GFA, acronimo di Gentofte Footbold Akademi, società dilettantistica di comune danese di neanche 70mila abitanti. Dopo la lunga fase di gironi eliminatori, le sfide a eliminazione diretta sono iniziate dalle semifinali e qui non c’è stata più storia. Il GFA ha battuto prima il Lione per 3-1, poi nella finalissima l’Inter (che aveva vinto il derby con il Milan ai rigori) con il medesimo risultato. Medaglia di bronzo ai rossoneri, stavolta vincenti dagli 11 metri contro i francesi.

FOCUS - Il presidente bianconero: “Abbiamo superato i 500 tesserati, ringrazio giocatori e famiglie che ci danno fiducia, merito di tutto il nostro staff e della nostra proposta formativa. Allo Sport Club di Venaria stiamo benissimo con la scuola calcio, ora vogliamo un campo a 11”


Se si guarda il numero di squadre iscritte ai campionati della scuola calcio, dietro Sisport e Chisola, a pari merito con Cbs e Pro Eureka, davanti a big come Lucento, Torino e Lascaris, spunta - alzi la mano chi se lo sarebbe aspettato - la Virtus Accademia Calcio Venaria, con due squadre di Esordienti 2012, altre due di 2013, addirittura sei di Pulcini 2014, quattro di 2015, ancora quattro di Primi calci 2016 e due a testa per le annate 2017, 2018 e 2019. I numeri non dicono tutto, ma spiegano molto sullo stato di salute di una società.

“Devo dire che è stata una sorpresa anche per noi, una bellissima sorpresa - commenta il presidente Marco Scognamiglio - perché non pensavamo di essere la terza società come numero di squadre iscritte a Torino e in Piemonte. Sappiamo di avere numeri in continua crescita, quest’anno abbiamo superato i 500 tesserati, e ne siamo molto orgogliosi. Vuol dire che la nostra offerta calcistica e formativa riscuote il consenso dei ragazzi e delle loro famiglie”.

Eppure, la Virtus Accademia Calcio è una società giovane, nata solo 4 anni fa: “Siamo nati nel momento peggiore - ricorda Scognamiglio - in piena pandemia. Ma per fortuna quelli sono ricordi del passato, stagione dopo stagione siamo cresciuti, devo ringraziare tutti i miei collaboratori per questo: i membri del direttivo, che insieme a me dettano le linee guida, i responsabili tecnici e organizzativi, gli allenatori e gli istruttori, i dirigenti, la segreteria, tutti. E ovviamente chi ci dà fiducia e viene a giocare con la nostra maglia”.

Non solo numeri, però. “Avere tanti tesserati - continua il presidente - è la base, ma su questo noi vogliamo costruire un discorso di qualità, e anche qui ci stiamo riuscendo, un passo per volta. In questi quattro anni, una ventina di nostri tesserati della scuola calcio ha sostenuto provini con le società professionistiche, e qualcuno è anche stato preso. Nel settore giovanile, dove serve più tempo per emergere, abbiamo tre squadre nei regionali - Under 19, Under 17 e Under 16 - e speriamo di entrarci anche con l’Under 14, anche se non sarà facile, visto che siamo finiti in un girone di ferro. Due nostri 2007 sono passati, questa estate, nel professionismo: il difensore centrale Diego Rosso è andato alla Pro Vercelli, mentre il portiere Matteo Artusio ha firmato per il Bra. Non ci sentiamo certo arrivati, ma sulla strada giusta sì”.

Il problema principale è la mancanza di un campo a 11 di proprietà. “Sì, questa è la situazione che stiamo facendo più fatica a risolvere” ammette Scognamiglio, che poi entra nel dettaglio: “La nostra scuola calcio ormai ha una base sicura allo Sport Club di via di Vittorio a Venaria, con campi sintetici di ultima generazione, spogliatoi ben attrezzati e una tribuna tutta nuova: per questo devo ringraziare il sindaco Fabio Giulivi e l’amministrazione comunale, che è molto attenta alle nostre esigenze. Insieme stiamo cercando la soluzione giusta anche per il campo a 11, visto che per questa stagione ci appoggiamo al Real Orione Vallette, e qui da ringraziare c’è il presidente Davide Ingoglia per la disponibilità. Ma noi siamo di Venaria, come detto abbiamo più di 500 tesserati, numeri che ci rendono la società principale della nostra città, è naturale che vorremmo allenarci e giocare in casa anche con il settore giovanile. È la condizione per fare un ulteriore salto di qualità”.