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Venerdì, 17 Marzo 2017 16:13

Arsid Jukaj: “Velocità, dribbling e tiro in porta i miei punti di forza. Sogno la serie A”

Scritto da redazione

INTERVISTA - L’attaccante classe 2002 dello Sparta Novara è tifoso dell’Inter e si ispira a Mauro Icardi: “Il compagno di squadra con cui mi trovo meglio in campo è Marco Tosi, l’avversario più forte contro cui ho giocato è Simone Cagia”

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi, la tua carriera.
“Mi chiamo Arsid Jukaj, sono un 2002 e gioco nello Sparta Novara”.

In che ruolo giochi?

“Sono un attaccante in grado di fare qualsiasi ruolo in attacco”.

Quanti gol hai già fatto in questa stagione?

“In questa stagione ho già fatto 7 gol in 9 partite”.

La tua squadra del cuore?

“La mia squadra del cuore è l'Inter anche perché è stata la squadra di tanti miei idoli come Diego Milito, Mauro Icardi e Adriano”.

Il giocatore a cui ti ispiri?

“Un giocatore a cui mi ispiro molto è Mauro Icardi, giocatore con personalità, tecnica, senso del gol e voglia di fare bene per la squadra. A lui piace metterci la faccia dove c'è bisogno e anche io non mi tiro mai indietro quando bisogna farsi sentire e prendersi delle responsabilità, sia con la squadra che con la gente che ti guarda”.

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?

“I miei punti di forza in un campo da calcio sono soprattutto la velocità, il dribbling e il tiro in porta, questi tre elementi messi insieme con la precisione giusta risultano letali per le difese avversarie. Oltre a questo anche la grinta”.

In cosa, invece, devi migliorare?

“Devo migliorare ancora in molte cose: usare meglio il piede debole, non essere troppo frettoloso e giocare un po’ più a due tocchi come dice il mio mister”.

Datti un voto da 1 a 10 per ognuna delle seguenti caratteristiche, e non fare il modesto...

Tiro: 8 e mezzo
Passaggio: 9
Colpo di testa: 7 e mezzo
Contrasto: 8 e mezzo
Tackle: 8
Senso del gol: 9
Velocità: 9+
Dribbling: 9
Forza: 8 e mezzo
Acrobazia: 9

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? Perché?

“La miglior partita della mia carriera é stata quella di quest'anno contro il Città di Baveno, in cui sono riuscito a fare un bel gol da 30 metri nei minuti finali”.

L'allenatore a cui sei più legato?

“L'allenatore a cui sono più legato è quello attuale perché è un grande allenatore e sta cercando di farmi crescere per un eventuale salto di qualità nel calcio che conta, lui crede sempre in me e dice che se voglio posso diventare anche un grandissimo giocatore ad alti livelli. Mi ha insegnato a giocare con la squadra, non mollare mai e che la testa é tutto nel calcio”.

Perché? Cosa ti ha insegnato?

“Una delle cose che dice sempre è: “Non forzare la giocata”, perché spesso io e i miei compagni facciamo dei passaggi sbagliati per paura di uscire con la palla a terra da situazioni difficili”.

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?

“Marco Tosi, non a caso sono suoi molti degli assist che mi hanno fatto quest'anno, e anche molti dei suoi gol hanno dietro un mio assist”.

Il giocatore più forte con/contro cui hai giocato (riferito alla tua categoria)?

“Simone Cagia, l'ex attaccante della Città di Baveno, ora in forza al Torino”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?

“Un mio obiettivo è quello di diventare un giocatore professionista e di arrivare in serie A”.

Se segnassi in una finale, a chi dedicheresti il gol?

“Dedicherei il gol ai miei genitori, è grazie ai loro sacrifici che io posso giocare a calcio”.

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?

“Una mia passione oltre al calcio è quella del giornalismo sportivo”.

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?

“Il giornalista sportivo”.

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