Il mercato firmato Alessandro Malagrinò e staff ha seguito un filo comune: il desiderio di rivincita. Per il suo Atletico Torino categoria Allievi, il tecnico ex Torino e Alpignano ha dato l’anima per due mesi con più di 40 partite viste e una settantina di giocatori chiamati con l’obiettivo di rinforzare una rosa che nell’ultima stagione ha raggiunto la finale provinciale (persa 2-0 ai supplementari contro la Rivarolese). “Ho preso tutti giocatori desiderosi di rivincita – ammette Malagrinò – per cuore gamba e testa hanno qualcosa in più degli altri. Partivamo da una base con poca qualità, e siamo andati oltre le aspettative. Il lavoro di tutto lo staff ha dato i suoi frutti, qualcosa dobbiamo ancora portarlo a termine”.
E allora cominciamo con l’elenco dei nuovi arrivati. Dal Lascaris arrivano la prima punta Losito, Rampazzo (esterno alto che firmerà lunedì), Zanellato (esterno alto di sinistra) e l’esterno destro Ferrati. Dal Bsr Grugliasco arriva Lionetti, dal Lucento il portiere Buoncristiano e dal Barcanova Armenio e Utieyn, quest’ultimo un centrocampista dalle lunghe leve con possibilità di giocare come difensore. Ma non finisce qui perché è un nuovo giocatore dell’Atletico Torino anche Fiandaca, nell’ultima stagione alla Pro Settimo Eureka (“giocatore di una qualità immensa”, Malagrinò dixit). Completano il quadro degli acquisti Cariola, prima punta ex Mirafiori, Russo dalla Cbs e Mossio, anche se ancora alla prese con problemi legati allo svincolo dal Cit Turin.
Va bene le new entry, ma l’Atletico Torino Allievi potrà contare anche su una buona base di giocatori protagonisti in questa stagione fino alla finale di Vinovo. “Abbiamo tenuto i più bravi – confessa Malagrinò – vale a dire Ciccone, Durin, i centrali difensivi Nicolella e Buscemi, Asti, Turrisi, Sorano e il jolly d’attacco Dalia”.
Che obiettivi porsi con questa rosa? Malagrinò è chiaro su questo punto: “L’obiettivo è preparare i ragazzi nella maniera migliore possibile al calcio dei grandi. Non si capisce nulla della nuova formula, almeno prima se sbagliavi una partita potevi ancora rimediare, adesso invece se sbagli sei fuori”.
