Lunedì, 23 Dicembre 2024

Alessandro Bianco: «Mai mollare, con perseveranza e un pizzico di fortuna si può arrivare in alto. La tecnica è fondamentale»

INTERVISTA - Cresciuto nel Torino, esploso nel Chisola, il centrocampista classe 2002 gioca da titolare in serie B con la Reggiana, in prestito dalla Fiorentina: «A tutti i ragazzi che desiderano migliorarsi io consiglio i corsi di tecnica individuale: a me sono serviti molto. All’esordio con la Fiorentina ho pensato che i sacrifici miei e della mia famiglia incominciavano ad essere ripagati»


Titolare in serie B con la maglia della Reggiana, dove è arrivato questa estate in prestito dalla Fiorentina, Alessandro Bianco, classe 2002, sta vivendo la stagione della consacrazione in ambito professionistico. Tecnica, senso della posizione e capacità di inserimento ne fanno uno è uno dei centrocampisti più interessanti del panorama italiano, come già capito da Roberto Mancini (uno che di giovani se ne intende) che a fine 2022 lo aveva convocato per lo stage dedicato ai calciatori di interesse nazionale.

Nel suo percorso di formazione, Alessandro Bianco si è allenato con l’Individual Soccer School, la scuola di perfezionamento calcistico diretta da Giordano Piras ed Enzo Friso. Riproponiamo la sua intervista, realizzata per l’ISS Magazine di luglio 2022.

Alessandro, fino a 15 anni hai giocato nelle giovanili del Torino: che cosa ti ha insegnato questa esperienza?

«Sicuramente giocare già da piccolo in una squadra professionistica, dove il livello di competizione è alto, ti fa capire l'importanza di essere sempre “sul pezzo”, perché da un momento all'altro potesti perdere il posto».

Successivamente, il Toro non ti ha confermato: cosa pensi che mancasse in quel momento della tua carriera?

«Non ero strutturato fisicamente: il divario con ragazzi già sviluppati era importante. Io volevo giocare e quell’anno rischiavo di essere impiegato poco».

Hai avuto l’umiltà e la tenacia di ricominciare dal Chisola e con costanza hai continuato a inseguire il tuo sogno arrivando in serie A: cosa consigli a chi pensa che la carriera sia finita a 15/16 anni, se si è esclusi dall'ambito che conta?

«In quel momento volevo solamente divertirmi, perché era una cosa che mi mancava da qualche anno. Avevo già qualche amico nel Chisola e sapevo che nell’ambito dei dilettanti erano i più forti: non ci ho messo tanto a decidere di andare in quella società. Per quanto riguarda la domanda, penso che se un ragazzo ha delle qualità non debba mai mollare, perché presto o tardi, perseverando e con un briciolo di fortuna, si può arrivare ad avere molte soddisfazioni».

Sei stato premiato al Gran Galà del Calcio come miglior giocatore Primavera 2020-21: cosa pensi del poco spazio che i giovani talenti italiani hanno in prima squadra?

«È stato un grandissimo piacere ricevere quel riconoscimento. Penso sia necessario avere più coraggio nell'utilizzare i giovani, anche nel farli sbagliare, come è giusto che sia. Sta a noi dimostrare il nostro valore sul campo».

Quando hai fatto il tuo esordio con la Fiorentina, in Coppa Italia nella partita contro il Cosenza, cosa hai provato al momento di entrare in campo?

«È stata una bellissima emozione, una vera e propria scarica di adrenalina: ho pensato che tutti gli sforzi fatti da me e dalla mia famiglia stavano iniziando ad avere un ritorno positivo».

Hai una tecnica pregevole, questo te lo riconoscono tutti. Per ottenere questo risultato hai lavorato anche a livello individuale. Sulla base della tua esperienza ritieni sia praticabile il perfezionamento tecnico tra i professionisti?

«Assolutamente sì: oggi nei settori giovanili si predilige la tattica alla tecnica. Quindi o sei “naturalmente” dotato, oppure rischi di arrivare al momento decisivo ancora acerbo sotto il profilo tecnico. A tutti i ragazzi che desiderano migliorarsi io consiglio i corsi di tecnica individuale: a me sono serviti molto».

LA CARRIERA

Centrocampista centrale, abile tecnicamente e dotato di un ottimo senso della posizione, bravo nell'impostazione del gioco e negli inserimenti, Alessandro Bianco (torinese classe 2002) gioca nella Reggiana, in serie B, in prestito dalla Fiorentina, che lo ha preso nel 2018 dal Chisola.

Con la viola ha vinto tre edizioni consecutive della Coppa Italia Primavera e una Supercoppa Primavera. Convocato per la prima volta in prima squadra nel febbraio del 2021, ha fatto il suo esordio tra i professionisti il 13 agosto, nell'incontro di Coppa Italia vinto per 4-0 contro il Cosenza. Nella stagione 2022-2023 viene inserito stabilmente in prima squadra. Gioca per la prima volta in Europa, il 6 ottobre 2022 nella gara di Conference League vinta a Edimburgo contro l'Heart of Midlothian, e in serie A, il 4 gennaio 2023, schierato come titolare dall’allenatore Vincenzo Italiano nel pareggio casalingo contro il Monza (1-1); in tutto colleziona 14 presenze, di cui 7 in serie A. In estate, passa in prestito per una stagione alla Reggiana, in serie B, dove sta giocando da titolare.

In nazionale, Bianco vanta una presenza in Under 18 e 5 in Under 20, con cui ha vinto il Torneo 8 Nazioni. A fine 2022 è stato convocato da Roberto Mancini per lo stage dedicato ai calciatori di interesse nazionale, che si è tenuto da martedì 20 a giovedì 22 dicembre a Coverciano.

Ultima modifica il Mercoledì, 04 Ottobre 2023 16:30

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