Ha vinto il Genoa, ai rigori sul Cagliari. Da applausi il Chieri, che ha conquistato la medaglia di bronzo. Liete soprese dalle due squadre del 2004, Torino e Chisola. Sono questi i “titoli” della nona edizione del Memorial Stefano Gusella, che si è concluso nel lunedì di Pasquetta. Ne abbiamo parlato con Alberto Gusella, ideatore e organizzatore della manifestazione dedicata alla memoria del fratello.
Allora Alberto, soddisfatto?
“Sì, molto. È andato tutto come da programma, sia in campo durante lo svolgimento delle partite, sia fuori, nella logistica delle squadre. Tutte le partecipanti hanno espresso la loro soddisfazione per la qualità e la precisione dell’organizzazione, un attestato di stima che fa piacere a me e che voglio condividere con tutto lo staff che si è impegnato nei giorni del torneo”.
Anche in campo si è vista una buona qualità.
“Secondo me sì, abbiamo visto tante partite equilibrate e tanti giocatori interessanti. Non nego che altre edizioni sono state più ricche, almeno a livello numerico come partecipanti, ma per quest’anno abbiamo optato per una formula più concentrata, facile da gestire per noi e da seguire per gli addetti ai lavori. E, conti alla mano, non abbiamo sbagliato”.
Non vi siete fatti mancare le novità, vedi la coppa della vincitrice nascosta nell’uovo di Pasqua…
“Di solito facevamo i fuochi di artificio, quest’anno abbiamo deciso di cambiare e di inventarci qualcosa di nuovo, di assolutamente inedito nel panorama dei tornei. E infatti anche i ragazzi erano sorpresi e divertiti, non sapevano cosa aspettarsi. Vedi, la novità non può mai mancare, se un torneo vuole essere vivo. Anche una piccola cosa, ma tutti gli anni devi inventarti qualcosa di nuovo. Se non ti evolvi non hai futuro, nel calcio come nella vita”.
E allora cosa ti stai inventando per l’anno prossimo? Sarà il decimo anniversario, una scadenza importante.
“Sì, ci tengo molto e infatti, insieme alla mia famiglia, stiamo già lavorando per un’edizione speciale”.
Ci puoi regalare qualche anticipazione?
“Faremo tre tornei in uno, nel senso che per la prima volta vogliamo coinvolgere tre annate delle quattro del Settore giovanile, dobbiamo ancora definire quali. Tre tornei da 16 o 20 squadre, dobbiamo ancora deciderlo anche per le conseguenti questioni logistiche, coinvolgendo come sempre delle società professionistiche insieme alle dilettanti, per dare ai nostri ragazzi una vetrina importante per mettersi in mostra. Il tutto con lo spirito gioioso e l’amore per il calcio che caratterizzavano Stefano”.
IL RIASSUNTO DELL’EDIZIONE 2018
Le foto delle premiazioni
Le foto delle due finali
Le foto di Torino-Sagan Tosu
Le foto di Chisola-Club Ticino
La cronaca della finale Genoa-Cagliari
I risultati delle finali
Ecco come sono andate le semifinali
I risultati del 4° e 5° turno della fase eliminatoria
I risultati del 2° e 3° turno della fase eliminatoria
I risultati del 1° turno della fase eliminatoria
L’intervista a Mario Beretta, responsabile del Settore giovanile del Cagliari
L’intervista a Giovanna Corbo, presidente del Mirafiori
Il calendario del torneo
Le anticipazioni sulle professioniste
Le anticipazioni sulle dilettanti