INTERVISTA - Bel momento per l'attaccante del Lucento, che dopo un inizio di stagione di basso profilo si sta riprendendo alla grande nell'ultimo mese, con tre reti segnate nelle ultime tre gare e una doppietta all'esordio con la Rappresentativa regionale di categoria.
Attaccante tuttofare del Lucento, Simone Gelmini è una vera e propria bandiera rosso blu, dato che gioca con questi colori dall'età di 4 anni. Scopriamone le qualità in quello che è un ottimo momento di forma per lui.
Sei partito a rilento quest'anno, ma ora ti stai riprendendo.
Come tutta la squadra, abbiamo iniziato ad ingranare. Grazie al mister stiamo ora risalendo e mostrando buone cose. Ho vissuto annate più proficue in fase realizzativa, due anni fa sono arrivato anche a 22-23 reti, ma ora le cose stanno migliorando.
Quali sono i tuoi punti di forza?
So giocare sia come punta che attaccante esterno e lì posso mettere in mostra le mie qualità migliori: corsa palla al piede, dribbling e velocità. Sono uno a cui piace svariare molto sul fronte d'attacco e forse per questo devo migliorarmi nella posizione. Cerco di ispirarmi al mio idolo Belotti, per la voglia di lottare che ha, la capacità di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Mi piace identificarmi in questo genere di attaccanti.
Una vita al Lucento, questa società ti deve aver dato tanto?
Qualche anno fa feci un provino al Torino, ma per il resto ho vestito sempre questi colori. Qui mi trovo bene, l'ambiente mi piace e la società ha mostrato di saper superare anche momenti difficili che possono scombussolare i piani, come all'inizio dell'anno è successo per i 2004. Sono cresciuto con tanta gente che mi ha segnato, da Rapisarda a Commisso, passando per Senatore e l'attuale tecnico della Juniores Pierro. Tutti allenatori con cui ho disputato i regionali e mi hanno insegnato tutto quel che so.
E ti hanno portato all'esordio nella Rappresentativa regionale.
E' una grande opportunità, che spero possa ripetersi ancora in futuro. Per mettermi in mostra, confrontarmi con compagni di alto livello. E' un passo importante nel processo di crescita, mi aiuterà a maturare ulteriormente, ad accumulare tanta esperienza. Ho sempre giocato con le categorie superiori, quest'anno sono stato chiamato anche alla Juniores. Questo è un passo ulteriore, nella speranza di raggiungere buoni traguardi nel calcio adulto.
Quali sono le speranze a tal proposito?
Il professionismo è un sogno per tutti noi ovviamente, in Italia o all'estero sarebbe bellissimo e tutti lavoriamo per avere la speranza un giorno di arrivarci. Ma non mi dispiacerebbe ritagliarmi i miei spazi anche in categorie dilettantistiche. Il calcio resta ovunque una mia grande passione.
Nel breve periodo invece dove pensi possiate arrivare?
Onestamente parlando, il campionato sembra andato. Il Lascaris ha preso un margine decisamente importante e noi siamo partiti un po' a rilento. Ma come detto grazie alla guida del tecnico Senatore siamo risaliti e ora ce la giocheremo fino alla fine. Non si sa mai quel che può succedere e comunque vogliamo restare lì e provare almeno a prenderci il secondo posto. Non smetteremo di inseguire i bianco neri, bisogna crederci sempre.
C'è qualcosa che cambieresti del calcio giovanile?
Sicuramente i criteri che stabiliscono il passaggio tra Regionali e Provinciali. Trovo ingiusto come siano strutturati attualmente, così ci rimettiamo noi ragazzi. Sicuramente avranno fatto delle valutazioni per prendere queste decisioni, ma personalmente non riesco a vederne gli aspetti positivi.
Ma la cosa che più vorrei cambiasse è il clima che spesso si crea nelle tribune. Mi piace quando una partita tirata contro un avversario sentito ha un tifo caldo, che ti trascini, ma spesso si supera il limite, si scade in risse e insulti che non aiutano noi ragazzi. Mi piacerebbe che genitori e tifosi si concentrassero più su noi calciatori che sull'arbitro o sugli avversari.