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Venerdì, 06 Marzo 2015 10:39

Massimo Moia: "Vi racconto del Suno, Centro di Formazione del FC Internazionale"

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L'INTERVISTA - Il responsabile organizzativo della società parla a 360 gradi: dal suo ruolo interno a quelli che sono gli obiettivi societari, dai giovani cresciuti nel loro settore giovanile alle due squadre che stanno giocando ai campionati regionali

Massimo Moia, sei il responsabile organizzativo della società  dalla scuola calcio fino al settore giovanile, nonché dirigente accompagnatore dei 2000 e dei 2001. Cosa deve fare un responsabile organizzativo?

“Deve mettere a posto tutti i calendari per i campionati e per le amichevoli varie. Organizzare i tornei e scegliere dove iscrivere le squadre e queste cose qui. Anche se sono lontani, andiamo in giro per l’Italia a giocare con le nostre squadre perché è importante che il torneo sia di livello piuttosto che sia vicino a casa. Ad esempio con i Pulcini a pasqua siamo a Sarzana al “Tatain”, torneo internazionale, mentre con gli Esordienti a maggio andiamo a Ferrara al “Frutteti” dove ci saranno Udinese, Bologna, Spal e Sassuolo tra le altre. Siamo l’unica società dilettantistica che in questo torneo è arrivata tra le prime 4: due anni fa siamo arrivati quarti e l’anno scorso terzi.  Infine ci hanno invitato in Finlandia con i 2001, i 2002 ed i 2003: ad Agosto, ci stiamo pensando”.

Lavoro impegnativo insomma. Da quando fai parte della società?

“Questo è il mio sesto anno, il primo che faccio solo responsabile organizzativo – mansione che svolgo da 3 anni – e fino all’anno scorso allenavo anche nella scuola calcio, ma adesso non ho più tempo per il campo”.

E ti manca?

“Sinceramente no perché quello che faccio ora mi porta via tanto tempo e mi piace farlo. Mi piacciono i rapporti personali, si conosce sempre gente nuova che vive nel calcio da anni”.

Raccontaci un po’ del Suno.

“La società è nata nel 2005 solo come settore giovanile. Siamo un centro di formazione dell’Inter – uno dei 9 in Italia nonché l’unico in Piemonte. Dall’anno scorso abbiamo anche la prima squadra che si chiama Suno (prima Sunese), abbiamo acquisito la categoria in virtù della fusione con il Briona, da quest’anno parte un progetto unico. Ci sono una società ed un unico presidente: Mattia Rolfo”.

Che differenza c’è tra Centro di Formazione e Scuola Calcio affiliata?

“Quando si parla di Scuola Calcio affiliata ad una squadra professionistica, la società compra il marchio. Per il Centro di Formazione, invece, è la società professionistica che sceglie come partner una dilettantistica. La differenza quindi risiede nella partnership, noi abbiamo un loro responsabile che settimanalmente viene da noi e allena i ragazzi scegliendo di volta in volta la categoria. Inoltre noi spesso facciamo dei corsi di aggiornamento con loro”.

Ad esempio?

“Io sono andato con l’Inter al centro di formazione del PSG. Abbiamo visto come gestiscono loro il settore giovanile, è stato davvero molto interessante”.

Quali sono i valori che insegnate ai vostri giovani? Qual è la vostra filosofia?

“Cerchiamo di ricavare dal ragazzo il più possibile per prepararlo al meglio, facciamo selezione nella sezione di Novara. Ci sono tante persone che ci lavorano dietro, per noi l’importante è il ragazzo come individuo, deve crescere su tutti gli aspetti. Cerchiamo di tirare fuori il meglio da ogni ragazzo per permettere al giocatore di aver maggiori opportunità in questo ambito. I giovani giocatori sono tutti selezionati, dal primo all’ultimo”.

Anche per la scuola calcio?

“È leggermente diverso perché sono tesserati del Suno ma fanno parte – per un discorso di collaborazione – della tutela dell’Inter. Decidono loro il futuro dei bambini, fino agli esordienti hanno una specie di diritto di prelazione”.

Puoi farci qualche nome di ragazzi che l’Inter si è ripresa dopo la Scuola Calcio?

Mastromonaco – un 2000 – è all’Inter e l’hanno preso da noi quando era ancora Esordiente, sono tanti i ragazzi che giocano per delle professionistiche e son passati da Suno: Galli e Pici sempre all’Inter, Bruzzaniti, Ottina, Vanzan e Negretti – tra gli altri – giocano a Novara. Un altro nome poi vorrei farlo io: Collodel. Un ragazzo classe ’98 che gioca a Novara è stato al Suno per quattro stagioni, fino ai Giovanissimi. Adesso fa parte della Nazionale under 17, è un grande orgoglio per noi”.

Mi pare di capire, quindi, più settore giovanile che prima squadra?

“Sì, fino all’anno scorso le due cose erano slegate fino agli esordienti. Poi, come ho già detto, la società ha deciso di gestire tutto in un unico progetto. Il Presidente è in perfetta sintonia con il responsabile tecnico Orano Rolfo e con il responsabile della Scuola Calcio, Cetro Andrea. In ogni caso noi privilegiamo i giovani, anche in prima squadra: pensa che tre ragazzi di 15 anni sono già in prima squadra. E sono Rogora – due gol nell’ultima giornata – Bolchini – portiere, una partita da titolare – e Zerbin, ex Inter e Novara. Sono tutti del 1999”.

Ha detto che siete nati nel 2005, società molto giovane quindi. Avete fatto grandi progressi…

“Sì, da dieci anni. A livello di organizzazione ci stiamo migliorando di anno in anno. Abbiamo un buona squadra di allenatori di cui lo zoccolo duro c’è dall’inizio per poi ogni anno inserire nuovi istruttori di qualità. All’inizio della chiacchierata ho parlato dei vari Tornei, questi inviti ci fanno capire che il livello della società si sta alzando”.

Obiettivi futuri?

“Migliorare la parte agonistica, quindi mandare più squadre ai regionali. Quest’anno meglio di così non si poteva fare probabilmente.  A parte è il discorso per gli Allievi fascia B perché abbiamo avuto dei problemi; penso che sia un’ottima annata questa in corso. Per quanto riguarda la prima squadra, invece, vorremo salire di una categorie cosicché i nostri ragazzi possano sfociare in Promozione”.

Parliamo dei tuoi 2001.

“Stanno facendo veramente bene. L’obiettivo è quello di arrivare alle fasi finali. Per ora le nostre soddisfazioni le stiamo prendendo. A Pasqua andremo a giocare un torneo ad Alpignano”.

Ed i 2000?

“Anche per loro vale lo stesso discorso dell’annata precedente, con una delle due squadre sarebbe bello vincere il titolo”. 

 

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