Mister, come state vivendo tu e i ragazzi la vigilia di questa finale?
“C’è entusiasmo, per i ragazzi è la prima finale, a parte per Femia e Caveglia che l’hanno giocata con il Chisola l’anno scorso, ma comunque a quindici anni non si ha quella maturità che ti permette di gestire una finale regionale con freddezza, conterà molto la fase emotiva. Di fronte abbiamo una corazzata, che già da agosto si pensava potesse giocarsi il titolo, noi comunque vogliamo giocarcela con la consapevolezza del bellissimo percorso che abbiamo fatto. Ci proveremo”
Sono tre anni che lavori con questo gruppo, che valore ha questo traguardo?
“Diciamo che chiudiamo un percorso triennale stupendo, come società puntiamo molto alla crescita dei nostri ragazzi sin dalla Scuola Calcio. Il fatto di raggiungere una finale regionale con tantissimi ragazzi che sono nati con questa maglia è motivo di grande orgoglio ed è segno che stiamo lavorando bene. Il Chisola, ad esempio, ogni anno ha la possibilità di scegliere tra tanti giocatori anche da squadre come la Juve e il Torino, siamo due realtà completamente diverse”
In pochissimi avrebbero immaginato la tua squadra in finale domani, qual è stato il segreto?
“Purtroppo c’è anche da mettere in conto il girone in cui capiti, nel girone di qualificazione eravamo abbastanza convinti di poter passare, anche passando per i play-off. Ai regionali invece ho capito che potevamo arrivare in fondo quando abbiamo pareggiato 0-0 in casa col Cuneo, nel girone di ritorno. Siamo una squadra che ha perso pochissimi punti con le cosiddette piccole e questo ovviamente è importante, ma il vero segreto è la continuità nel lavoro e la voglia di fare bene da parte di tutti”
Quest’anno avete già affrontato il Chisola, perdendo in casa 2-0, cosa è cambiato secondo te?
“Loro hanno fatto un percorso quasi impeccabile, mentre noi ci siamo guadagnati tutto con il sudore, dai Regionali raggiunti tramite i play-off, alle fasi finali raggiunte all’ultima giornata battendo l’Atletico Torino, fino alla finale ottenuta grazie al pareggio contro il Cuneo. Domani però si azzera tutto, è una partita secca e sì, conteranno molto gli episodi o l’aspetto tecnico che è sempre fondamentale, magari un pizzico di fortuna, ma sono convinto che a fare la differenza sarà l’aspetto mentale”
Sulla carta siete sfavoriti, la vedi come una cosa positiva o negativa?
“L’aspetto positivo è che noi non abbiamo nulla da perdere, andiamo ad Acqui per giocarci questa finale e per provare in tutti i modi a vincerla. La nostra annata è straordinaria in ogni caso”
Cosa temi più del Chisola?
“Loro innanzitutto hanno una rosa abbastanza camaleontica, possono cambiare modo di giocare all’occorrenza e hanno almeno sedici titolari. A questa età però molto spesso la differenza non la fa il singolo ma la fanno il gruppo, il gioco di squadra e questi aspetti qua. Sicuramente loro hanno tanti assi nella manica, portiamo grande rispetto verso di loro, come squadra e come società, ma non abbiamo paura”
Cosa credi che invece possiate mettere sul piatto voi per batterli?
“Se devo dirti come si batte il Chisola, te lo dirò domani se dovessimo vincere. Non so cosa potremmo avere più di loro, noi metteremo sul piatto una squadra compatta e giocheremo tanto sulle ripartenze, che è quello che ci ha sempre contraddistinto, abbiamo giocatori molto veloci come Sbriccoli e Haras che possono indubbiamente mettere in difficoltà gli avversari. Per il resto non ci resta che aspettare domani e vedere come andrà la partita”
Per me va bene così, un augurio finale?
“Auguro quest’ultima gioia ai ragazzi perché di occasioni così ce ne sono poche e bisogna saperle sfruttare. Se dovesse andare male, quella di domani sarebbe la mia ultima partita con questo gruppo, chiederò loro l’ultimo step per mettere il punto esclamativo a questa stagione e per giocare ancora qualche partita insieme a loro”