I 2001 stanno vivendo un momento particolare in casa Santhià. Sicuramente non si può parlare di crisi ma, tra un avvenimento e l’altro, c’è stato e ci sarà del lavoro straordinario per la dirigenza dei più piccolini.
Innanzitutto i Giovanissimi fascia B si sono visti costretti a cambiare guida tecnica. L’allenatore uscente, Claudio De Nardi, ha dovuto lasciare i suoi ragazzi per questioni lavorative, queste le sue parole: “Ho lasciato il mio gruppo per impegni di lavoro, non avrei più avuto il tempo necessario per rispettare al meglio il mio impegno con i ragazzi. Non c’è altra ragione, mi è spiaciuto ma purtroppo era l’unica scelta da prendere”. Al suo posto si è seduto sulla panchina di Santhià Davide Berardi, ex-Crescentinese che nella passata stagione allenava in Promozione. Per lui è un ritorno nel calcio giovanile, dopo esserci passato proprio ad inizio carriera. L’esordio con i 2001 del Santhià è stato buono, quasi perfetto. Nella trasferta di Biella, Facchetti e compagni hanno raccolto un punto obbligando i bianconeri padroni di casa al risultato finale di 1-1.
Proprio contro la Junior Biellese sono apparse delle difficoltà numeriche nell’organico poiché, dopo un ottimo primo tempo concluso in vantaggio, la compagine allenata da Berardi si è trovata in difetto nel fare dei cambi. Il motivo è molto semplice: da un lato gli Esordienti che si erano aggregati ai più grandi - per questioni logistiche - vengono sempre meno in aiuto dei 2001; dall’altro un paio di ragazzi hanno chiesto di poter andare via nella sessione di Dicembre e convincerne altri ad indossare la maglia del Santhià non è stata cosa facile, considerata la distanza. Il responsabile del settore giovanile – Sergio Spagnolo – però non fa drammi definendo “Normale amministrazione” la questione legata agli svincoli chiesti e poi continua: “Il gruppo sta attraversando una fase delicata, passano dall’essere bambini a diventare dei ragazzi e alcuni genitori pensano che le scelte prese non siano le migliori. Lo capisco, ma noi non possiamo stare dietro a tutti. Abbiamo un gruppo coeso e sano, il nostro compito è quello di farli crescere uno ad uno sul profilo mentale. Una sconfitta non deve essere vissuta come un dramma, bensì deve servire per spronare l’ambiente”. Spagnolo poi torna sulla scelta del nuovo allenatore: “Abbiamo ritenuto che Berardi fosse la persona giusta per questo tipo di crescita, siamo convinti di aver fatto una scelta molto valida”.
Infine, a conferma del fatto che il 2015 per il Santhià sia iniziato in quarta, la società ha deciso di effettuare ricorso in seguito alla prima partita dell’anno: Santhià-Volpiano. La gara è terminata 2-1 in favore degli ospiti ma il ricorso non è riferito al risultato, ma ad un errore tecnico commesso dall’arbitro. Ricordiamo rapidamente quanto successo. Dopo pochi minuti dal fischio d’inizio è stato concesso un rigore molto dubbio (primo errore seppur non opinabile) per il Santhià, lo calcia Facchetti che si fa respingere il tiro dall’estremo difensore del Volpiano ma quando poi l’attaccante ribadisce in rete l’arbitro annulla il gol con la seguente motivazione: chi calcia e sbaglia un rigore, non può toccare la palla per primo. In realtà la regola dice che solo se la palla colpisce il palo chi ha tirato il penalty non può riprenderla, e quindi non è questo il caso.
Entrambe le società coinvolte concordano con quanto appena raccontato, sia sul fatto che il rigore non ci fosse (lo diciamo per correttezza per sottolineare la buona fede dell’arbitro e, ahimè, il suo errore sull’accaduto) sia sul fatto che fosse sbagliato invalidare il gol di Facchetti. Abbiamo chiesto a Spagnolo di raccontarci anche questo fatto: “Io non ero presente alla partita, ma appena mi hanno raccontato l’accaduto abbiamo deciso di agire. Mi hanno sottoscritto che le cose siano andate proprio così. Gli errori si possono commettere, ma un errore tecnico così è madornale. Non potevamo non fare ricorso per questioni di correttezza. Mi hanno riferito anche che il rigore era dubbio ma, una volta che lo hai dato, una situazione così non si può accettare”.
Il ricorso, però, è stato respinto poiché sul referto il direttore di gara ha scritto che il pallone, dopo essere stato respinto dal portiere, è stato toccato con la mano da chi aveva eseguito il tiro. Quindi è stato assegnato un calcio di punizione per il Volpiano. Il risultato della gara rimane 2-1 in favore degli ospiti allenati da Desimone.
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