INTERVISTA - Emiliano Pino, attaccante e goleador della Pro Vercelli Under 15, parla dei gol e delle ambizioni di quest’annata. Si chiacchiera anche di retroscena in campo e fuori, dalle mura domestiche a quelli più spiacevoli avvenuti sul campo.
Il bomber della Pro Vercelli Under 15 e capocannoniere del campionato ci parla di come ha iniziato, per caso, a giocare a calcio. Dal sud al nord fino al convitto della Pro Vercelli per un ragazzo che è passato anche dall’Inter. Emiliano ironizza anche sul nome del suo animale domestico e ci racconta l’importanza di un gruppo coeso, totalmente diverso rispetto all’esperienza nerazzurra. Un ragazzo sicuro dei suoi mezzi che talvolta sembra sfociare nella vanità. I sacrifici, e soprattutto i numeri, fanno però svanire ogni dubbio sulla bontà di Emiliano Pino.
E’ qualche anno ormai che giochi alla Pro Vercelli, prima in che squadre hai giocato?
In realtà ho iniziato per caso a giocare. Sono nato in Sicilia e mia madre portava mio fratello in una squadra locale. Mio fratello si sedeva e schiacciava le formiche in campo e così il Mister decise di mettermi la palla tra i piedi, a soli 2 anni e mezzo prendevo la palla e provavo a tirare in porta.
E come sei arrivato al nord?
I miei si sono trasferiti per lavoro e ho iniziato a giocare nel Dormelletto, ad 8 anni ero sempre con quelli di 12/13 anni. Dopo mi sono trasferito al Suno dove abbiamo vinto tante partite consecutive ed in seguito ho fatto 2 anni all’Inter. Me ne sono andato dall’Inter perchè il secondo anno schieravano qualcuno non propriamente per meriti sportivi...
Quest’anno 9 gol in 13 partite, capocannoniere con la Pro Vercelli a metà classifica.
Potevano essere anche 20, un po’ perchè me li sono mangiati ed in parte perchè non mi hanno servito benissimo. Il nostro è un gruppo unito e ragioniamo con la stessa testa. Abbiamo sottovalutato tante partite e sbagliato tanti gol. Secondo me potremmo essere primi, al Renate gli abbiamo fatto vedere cosa vuol dire giocare a calcio.
Com’è il rapporto con Mister La Rocca?
Mi trovo benissimo, mi dà tutte le opportunità che mi servono per farmi valere. Dal punto di vista umano lo vedo come un modello. Ha creato un bel collettivo, ambiente molto diverso dall’Inter, addirittura lì dei ragazzi si picchiavano in allenamento.
Che tipologia di giocatore ti definisci?
Io sono una prima punta, è da quando sono piccolo che osservo Cristiano Ronaldo per la concretezza delle azioni che fa. Mi ispiro a lui, senza però replicare tutte le sue finte.
Quali sono i compagni di squadra e avversari più forti con cui hai giocato?
Avversari certamente quelli di Borussia Dortmund e Valencia ai tempi dell’Inter, hanno un’intensità diversa. Come compagni di squadra mi trovo molto bene alla Pro Vercelli con Luca Gregori e Francesco Messina.
So che hai un coniglio, e gli mettete di tutto addosso...
(ndr ride) Sì, si chiama Gina, il nome lo ha scelto mia madre però. Non saprei come fare senza di lei, è come il mio peluche personale ma è anche una sorella. Lei sta a casa dai miei genitori perchè io da quest’anno vivo nel convitto della Pro Vercelli.
I tuoi obiettivi a lungo e breve termine quali sono?
Quest’anno arrivare tra le prime quattro con la Pro Vercelli. A lungo termine è giocare in Nazionale ed in Serie A. Se potessi scegliere una squadra andrei in quella per cui tifo, l’Inter. Altrimenti il Real Madrid, ma il loro livello è davvero alto.