Alessandro Chira, bomber indiscusso della sua categoria si racconta per le foxes. Sogna di diventare un calciatore professionista, è un leader e dà tutto per i suoi compagni.
Affascinato dal ruolo tra i pali gioca come attaccante del Volpiano e ci mostra quanto la grinta e la passione per uno sport possano portarti ad essere tra i migliori della tua annata.
Come affronti una situazione di stress?
“Non mi è mai capitata una situazione di vero stress. Più che altro patisco l’autunno, soprattutto in Valle D’Aosta.”
Quanto è importante per te un allenatore?
“È fondamentale. È la figura più importante insieme al dirigente. All’inizio tra me e mr. Senatore non c’era molto feeling ma quando si è creato abbiamo raggiunto la nostra intesa. Ci tiene a noi.”
Un giocatore a cui ti ispiri?
“Cristiano Ronaldo è il mio idolo da quando sono piccolo. Ha la grinta e doti tecniche”
Come definiresti il tuo ruolo? Se non fossi attaccante cosa ti piacerebbe fare?
“Mi è sempre piaciuto il ruolo del portiere perché lo reputo un po’ più rilassante anche se un piccolo errore può condizionarti l’intera partita o stagione. Mi affascina.
Quest’anno sono passato dalla punta al trequartista esterno. Quest’ultimo ruolo mi è piaciuto di più e mi è più comodo giocare così perché ho la fascia libera. Sfodero le mie doti tecniche e soprattutto riesco a usare la velocità".
Come ti vedono i tuoi compagni?
“Ho un buon rapporto con tutti. Si fidano di me, credo che sia per loro un esempio, un leader; do tutto il possibile quando sono in campo.”
Come hai vissuto la stagione? Che obiettivi ti sei posto?
“Sono arrivato in questa nuova realtà ed eravamo molti giocatori nuovi. Non ci conoscevamo ma avevamo come obiettivo quello di aiutarci e sostenerci per vincere.
Come obiettivi personali vorrei diventare capocannoniere del mio girone e se riuscissi anche regionale".
Pregi e difetti.
"Ho dalla mia la voglia di aiutare i compagni in campo; sono come una famiglia per me e faccio di tutto per riuscire nel match. Una delle cose che vorrei migliorare è sicuramente il sinistro per essere più completo.”
Quale avversaria temi?
“Una squadra che mi ha sicuramente colpito è stata la Pro Eureka, andata e ritorno. Ho patito meno al ritorno perché avevamo vinto il torneo contro di loro e quindi sentivo che eravamo un passo avanti.”
A chi ti senti grato?
“Sicuramente a mio papà; lavora sempre e fa enormi sacrifici per farmi fare avanti e indietro da Aosta a Volpiano per gli allenamenti. Mia mamma mi è sempre vicino. Un’altra figura importante è il direttore sportivo De Simone che ci è molto vicini. Anche Emilio De Cicco, il nostro dirigente".
Carriera.
“Punto ad essere un calciatore professionista. A fine stagione voglio arrivare in qualche società professionista; se non dovessi riuscire vorrei continuare a vincere con i miei compagni. Se dovessi giocare in serie A vorrei giocare nella Juve".