Sabato, 23 Novembre 2024
Lunedì, 25 Luglio 2016 16:53

Stefano Straforini in stile Ferguson, 21° anno al Mirafiori. “Mai pensato di andarmene”

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L’INTERVISTA – Dopo i due anni con gli Allievi ’99, l’allenatore riparte dai Giovanissimi fascia B 2003 ed esalta la propria società: “Da quando è arrivata la dottoressa Corbo,  il Mirafiori è ben strutturato e sempre in crescita”

Dici Stefano Straforini e pensi Mirafiori. Un binomio indissolubile quello tra il tecnico e la società di via Scirea (prima), ora via Geymonat. Una relazione che raggiunge il ventunesimo anno di matrimonio e che vedrà Straforini ripartire dai Giovanissimi fascia B 2003, dopo il biennio positivo con i classe ’99. Insieme all’allenatore parleremo della crescita esponenziale della società sotto la gestione Giovanna Corbo, e dell’attenzione che viene riposta nella Scuola calcio, vero fiore all’occhiello per il Mirafiori, vedi il caso di Scibetta trasferitosi al Cagliari ma non solo.

“CON CORBO SOCIETA’ SEMPRE IN CRESCITA. GRATIFICANTE LAVORARE COI GIOVANI”
“In 21 anni di Mirafiori ho allenato in tutte le categorie, e ho fatto pure il direttore sportivo. Qui sto bene, e poi da quando è entrata la dottoressa Corbo la società è ben strutturata e sempre in crescita. Io oltretutto sono di Mirafiori, non ho mai pensato di andarmene, tanto non lo faccio per una questione di soldi. L’avessi fatto per quello ora magari sarei ad allenare una squadra di Promozione fuori Torino. Per me allenare non è un secondo lavoro, è un hobby e sono contento di farlo come posso. E devo dire che ho sempre ottenuto buoni risultati. Mi piace insegnare calcio ai giovani, lo trovo più gratificante perché puoi  lavorare sia psicologicamente che sul campo”.

SCUOLA CALCIO MOTORE DEL MIRAFIORI: “GRAN LAVORO DI AGOSTINO LONGOBARDI”
“Nel nostro piccolo stiamo facendo grandi cose. Abbiamo doppi gruppi in tutta la Scuola calcio e due squadre anche nei 2002 e 2003. La dottoressa Corbo, come dicevo prima, sta facendo un gran lavoro e io le sono a fianco in tutto e per tutto. Il lavoro di Agostino Longobardi è sotto gli occhi di tutti. Nel Settore giovanile salgono ragazzini già preparati, poi sta a noi insegnar loro certi movimenti, certe malizie. Tanto di cappello alla nostra Scuola calcio. Gentile è stato un innesto importante in società, sta portando esperienza e qualità”.

GIOVANISSIMI FASCIA B 2003 – “QUALITA’ MOLTO ALTA, POTREMO GIOCARCELA CON TUTTI”
“Una bella cosa allenare i 2003. Dopo essere stato coi grandi per me è un tornare all’antico. La società mi ha chiesto di guidare questa squadra e io ho accettato con entusiasmo. IL 2003 è un gruppo consolidato, dove la qualità è molto alta e quindi potremo giocarcela con tutti. Bisogna farli entrare nell’ottica del Settore giovanile, secondo me possono fare bene. Ci sono 36 ragazzi del 2003, faremo due squadre, una che giocherà il campionato provinciale/regionale e l’altro l’interprovinciale. Abbiamo anche rinforzato la squadra con diversi innesti: sono Vailatti dal Lascaris, De Santis dal Nichelino Hesperia e Minenna dalla Sangonese”

BIENNIO CON I ’99 – “BILANCIO POSITIVO, MA PENALIZZATI DALLA FORMULA DEI CAMPIONATI”
“Il bilancio dei due ani con i ’99 è molto positivo. Lascio in eredità alla società 15 / 16 ragazzi di qualità e con la testa sulle spalle. Una squadra che ha fatto due volte secondo posto nel campionato provinciale  e che qualche settimana fa ha sfiorato le finali al Memorial Giunta. Per una squadra come quella ’99 aver disputato un provinciale anziché un regionale non è stato gratificante. Vinci sempre, il dislivello è evidente, non è bello per i ragazzi. Quest’anno con due pareggi nel girone non ci siamo qualificati per le fasi finali. E’ la formula che è sbagliata: a nessuno sta bene ma poi alle riunioni di federazione nessuno ribatte. Dovrebbero introdurre il coefficiente, come per il SuperOscar, così si eviterebbero gironi squilibrati”.

LO STATO DEI NOSTRI SETTORI GIOVANILI – “LE RAPP NE SONO LO SPECCHIO, DEVONO ESSERE VALORIZZATE”
“Credo che lo specchio del benessere di un Settore giovanile regionale siano le rappresentative. E quindi direi che non andiamo benissimo. Ad accezione della rapp Allievi, in finale al Torneo Delle Regioni la scorsa stagione, non facciamo buoni risultati. Bisognerebbe dare più importanza, non iniziare a febbraio / marzo ma a novembre, come fanno nel Lazio. Le rappresentative devono avere un valore, sono come la Nazionale del Piemonte, anche per il ragazzo essere convocato è un qualcosa di importante. Andrebbero quindi valorizzate e non tolte come stanno pensando di fare ora perché hanno visto che il Torneo Delle Regioni costa troppo”. 

Ultima modifica il Lunedì, 25 Luglio 2016 16:57

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