INTERVISTA - Il presidente del Venaria: “Stiamo vivendo una guerra che nessuno vincerà, a livello economico e anche sportivo: qualsiasi soluzione verrà scelta per gli organici della prossima stagione lascerà qualcuno scontento. Con la mia dirigenza stiamo programmando il futuro: confermati i direttori Airaudi, Ambrosini e Virardi, restano con noi gli allenatori Pasquale, Urbano, Stella e Petrucci"
“È dura per tutti, anche per le società sportive. Ne spariranno tante, purtroppo. Ma dobbiamo vedere questa situazione drammatica anche come un’opportunità per programmare un futuro diverso, migliore”.
Domenico Mallardo, dal 2016 presidente del Venaria dopo due anni di “interregno” da amministratore delegato, fin dall’inizio della sua gestione ha impostato la società secondo un modello imprenditoriale: basta ai presidenti “vecchio stile” che aprono il portafoglio quando serve, ma una gestione oculata, tanto entra tanto esce, con bilanci precisi ed encomio dell’Agenzia delle entrate. La persona giusta per cercare di capire come il calcio dilettantistico potrà uscire dall’emergenza Covid-19, “una guerra che nessuno vincerà, l’obiettivo è avere meno morti possibili, purtroppo anche in senso letterale”.
Domenico, questa stagione sportiva è già finita?
“Anche se non c’è nulla di ufficiale, la stagione di Scuola calcio e Settore giovanile di fatto già chiusa. C’era un piccolo spiraglio per la Prima squadra, ma non se ne farà niente. L’emergenza Covid-19 è una situazione che stiamo subendo tutti: io sono un uomo di regole, mi atterrò in ogni caso alle decisioni della Federazione”.
Tu annulleresti l’annata?
“Sicuramente non puoi darla per finita così, con le classifiche attuali. Guarda al nostro girone di Promozione: siamo primi insieme al Settimo, loro hanno vinto lo scontro diretto ma il ritorno è ancora da giocare, noi abbiamo migliore differenza reti. Chi sale in Eccellenza? E la Rivarolese, seconda a un punto, che dice? È anche vero che c’è chi ha investito fino a duecentomila euro per salire di categoria, tutti investimenti buttati dalla finestra? Ripeto, è una guerra che nessuno vincerà. E qualsiasi soluzione verrà scelta, ci saranno penalizzazioni e lamentele”.
Il problema si ripropone anche con le giovanili.
“Anche in questo caso, mi sembrano proponibili i gironi di qualificazione ai regionali a inizio stagione, a me questa formula che valorizza le società è sempre piaciuta. Io lascerei gli organici come sono, tieni le categorie e scali le annate. Non c’è altra via: o fai competizione, o lasci le cose come sono”.
Chi è primo nei provinciali non sarà contento…
“Nessuno sarà contento, ma sono dati di fatto. Torno a guardare alla mia società, come esempio, e sono arrabbiato: mi andava benissimo di giocarmi i playout con i 2003, ma volevo la possibilità di salire in Eccellenza. Ci saranno i ripescaggi a sistemare tante situazioni. Ma non possiamo limitarci a considerazioni del genere, di fronte alla pandemia cosa possiamo dire? L’unica cosa importante è che i nostri ragazzi stiano bene e che le famiglie ce la facciano a superare questa catastrofe”.
Domenico, tu che sei sempre attento ai bilanci, ti sei fatto due conti?
“Sì, i danni sono ingenti. Un errore che sento fare da tanti è pensare: è vero che non guadagno, ma non spendo. Non è così perché le spese fisse, i canoni e le bollette rimangono, magari non subito ma prima o poi le dovremo pagare. E ci sono da considerare gli sponsor, che ovviamente ci hanno abbandonato e avranno bisogno di tempo per tornare, diciamo così, in forma: non ne vedremo tanti neanche nella prossima stagione. Se va bene, a fine anno le società saranno sotto di 30/40mila euro. Ho sentito molti presidenti che stanno rischiando il fallimento. Magari se la caveranno le società che ragionano con criteri aziendali. Ma tante piccole società, quelle che vivono di biglietti, chiuderanno”.
C’è bisogno di intervento pubblico.
“Certo. Anche perché chi ha pagato la quota della Scuola calcio, non ha usufruito del servizio da marzo e vorrà lo sconto per la prossima stagione. Ma noi società dobbiamo girare il problema alla Federazione: cartellini, assicurazioni, iscrizioni ai campionati, anche noi abbiamo pagato la quota intera di un servizio che non abbiamo avuto fino in fondo. Ognuno deve fare la sua parte, a tutti i livelli, anche i rimborsi subiranno un ridimensionamento. E devono arrivare aiuti pubblici, ma non sarà facile applicarli. Vivrà chi è più forte, i più deboli moriranno”.
Cambiamo discorso. A livello societario, che iniziative state portando avanti?
“Tante cose, a partire dai disegni dei nostri bambini. Abbiamo iniziato a fare interviste web tra il nostro addetto stampa Luca Scanavino e i nostri direttori. Ma la cosa più bella è il servizio di consegna della spesa a domicilio che abbiamo attivato insieme ai nostri ultras: finora abbiamo fatto 32 spese per 19 famiglie, abbiamo ricevuto anche una lettera di ringraziamento dal commissario di Venaria”.
Immagino che il lavoro organizzativo in vista della prossima stagione stia comunque andando avanti. A livello di organici, ci puoi anticipare qualcosa?
“Sì, stiamo già lavorando, ci sentiamo su Zoom per programmare la prossima stagione, stiamo già definendo l’organigramma tecnico e societario. Confermatissimi i direttori: Roberto Virardi alla Scuola calcio, Stefano Ambrosini al Settore giovanile e Davide Airaudi nei dilettanti”.
E come allenatori?
“Confermati ufficialmente Giovanni Pasquale in Prima squadra, sperando nel ripescaggio in Eccellenza, ed Emanuel Urbano alla Juniores, anche lui era primo in classifica. Poi abbiamo già gli accorsi con Luca Stella e Paolo Petrucci, che continueranno con i loro gruppi rispettivamente in Under 17 e Under 14. Per le altre due panchine ci stiamo lavorando, ci sono già dei contatti ben avviati”.