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Giovedì, 29 Marzo 2018 15:17

"Basta! Lascio il calcio": la risposta di un genitore

Scritto da

Torino, 30/03/2018

 

L'editoriale dal titolo "Basta! Lascio il calcio", della rubrica "Il PALLONE Racconta", è sicuramente stato quello che ha riscosso il maggior successo e che tanto ha interessato il pubblico di tutta Italia. Molti sono stati i commenti e le reazioni sui social network, ed anche in redazione ci sono pervenute delle lettere. Per tutto ciò, ci uniamo al nostro autore nel ringraziare tutti i nostri lettori. 

 

Tra le lettere ricevute, abbiamo il piacere di pubblicare integralmente quella di un genitore che vuole commentare e rispondere a quanto scritto dal nostro autore:

 

Bell'articolo ma anche un po' incompleto.
Sono completamente d'accordo con lo schifo che c'è ora rispetto a maleducazione, genitori che invece di dare il buon esempio insultano e si azzuffano e che esasperano quello che è un gioco e dovrebbe essere un divertimento sano e con principi per il loro figlio.
Non nego che a volte qualche commento sulla partita lo scambio anche io con gli altri genitori ma sempre stando all'interno di una certa educazione. 
Però permettetemi almeno un commento dato che quando giocavo io, ti venivano a prendere con il pulmino o si organizzano i dirigenti, se eri bravino oltre a non pagare ti regalavano la borsa e avolte almeno lo sconto per comprare le scarpe, il biglietto per vedere tuo figlio non lo pagavi.
Ora mi sembra che tutto sia stato trasformato in un business all'eccesso .....se non hai una buona posizione sociale non puoi permetterti di iscrivere tuo figlio ad una scuola calcio.....non ci lamentiamo che in Italia non nascono più fenomeni ....pensate che il bambino delle case popolari che passa la sua giornata con un pallone tra i piedi non può permettersi di iscriversi in una società. Poi dopo che ti iscrivi devi, perchè non è obbligatorio ma poi le società lo impongono, comprarti la tuta, la borsa, il giaccone, la divisa di allenamento,ecc.

 


Inoltre ti prendi l'impegno di portare 2 o 3 volte la settimana il bambino all'allenamento altrimenti chi lo porta? Nell'articolo sarei curioso di sapere chi accompagna il bambino all'allenamento e alla partita. Poi arriva il week end dove a te andrebbe benissimo far giocare una partita a tuo figlio che vive la settimana con gli allenamenti in funzione di quella. Invece ti ritrovi a tour de force con spesso partite sia il sabato che la domenica e a volte al mattino e al pomeriggio. Ma tu lo fai perchè a tuo figlio piace il calcio e come genitore ti sacrifichi per lui.
Ogni volta che vai a vedere 10 o 15 minuti nei quali gioca tuo figlio paghi la bellezza di 5 euro .....quando con te c'è anche tua moglie o i nonni il week end diventa impegnativo a livello economico.
Per cui in questo business clamoroso che è diventata la scuola calcio perdonate se sempre dentro i canoni della buona educazione un genitore si lascia scappare un commento o un suggerimento come farebbe vedendo la sua squadra del cuore. Diciamo che con l'impegno economico e il sacrificio che fa è il minimo che gli si può concedere.
Un genitore  

 

Sicuramente in questo calcio di oggi c'è qualcosa che non va, a maggior ragione se tutti rimpiangono quello di una volta. Questo però non deve assolutamente giustificare comportamenti da parte di genitori e del pubblico in genere che siano scorretti, offensivi o addirittura violenti. Si fa semplicemente ancora più del male a questo sport, ma soprattutto a quei piccoli protagonisti che vogliono solo correre e divertirsi dietro un pallone, come tutti noi abbiamo fatto nella nostra infanzia.

 

La Redazione          

 

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