Domenica, 24 Novembre 2024
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 798

Venerdì, 08 Aprile 2016 11:42

Allievi fascia B regionali - Bellanova riparte da Grugliasco: "Ho scelto il Bsr per il progetto societario"

Scritto da

PANCHINA - L'allenatore ex Alpignano ha trovato una nuova casa dopo 4 mesi senza panchina e spiega: "Anche stare fermo è stato formativo, ho conosciuto tante persone andando in giro per i campi e soprattutto ho guardato il calcio giovanile da un'altra prospettiva. Oggi però sono carico per ricominciare". Prenderà gli Allievi: "Un gruppo interessante, sicuramente arriverà qualche giocatore per darci una mano"

 

Ci eravamo lasciati ad Alpignano. Era il 9 gennaio quando Christian Bellanova decise di lasciare la panchina del 2000 – primo in classifica nel girone 1 dopo tre giornate – per mancanza di stimoli. Dopo due anni e mezzo erano venuti a mancare i presupposti per fare bene – aveva raccontato l’allenatore sulle nostre colonne – ed era quindi arrivato il momento giusto di cambiare.

 

Dopo quattro mesi rieccoci perché Bellanova ha individuato il progetto giusto dal quale ripartire: “Il prossimo anno allenerò al Bsr Grugliasco – ci svela l’ex Alpignano – e prenderò gli Allievi”.

Come mai questa scelta mister?

“Fortunatamente ho avuto diverse proposte e scegliere fra più opzioni è gratificante. Un paio di società mi hanno proposto un ruolo da responsabile della Scuola Calcio ma sinceramente ho scartato questa possibilità perché non voglio ancora tuffarmi in questa esperienza. Cercavo una panchina e ho avuto l’imbarazzo della scelta: una decina di società mi ha cercato per allenare i 2000, annata che io conosco bene, perché è una categoria importante e tutti vogliono rinforzarsi”.

Ma non hai risposto alla domanda…

“Hai ragione, ti rispondo ora. Ho scelto il progetto più interessante, ma soprattutto ho scelto la società non la squadra. Perché il Bsr Grugliasco ha puntato su di me come persona, non come allenatore esperto dei 2000, poi abbiamo scelto insieme la categoria. Inoltre questa è una squadra che negli ultimi quattro anni è cresciuta in maniera esponenziale, dati alla mano si nota subito come questo gruppo e tutti gli altri del Bsr stiano crescendo”.

Hai parlato di una decina di società che ti hanno cercato, puoi farci qualche nome?

“Ne faccio uno solo poiché ritengo fosse il progetto più interessante escludendo quello del Grugliasco. Sto parlando del Borgaro. Ho incontrato Tiziano Gobbato, che ringrazio per la stima che mi ha dimostrato, ed ho pensato si trattasse di una strada interessante, per problemi logistici però ho lasciato perdere”.

Tornando alla tua futura società, hai già familiarizzato con l’ambiente?

“Assolutamente sì. Innanzitutto Pino Magnelli mi ha fatto un’ottima impressione e questo è stato determinante nella mia scelta; poi sono andato a vedere la squadra 5 o 6 volte per capire i margini di miglioramento e altre cose, ma l’aspetto che più mi ha colpito positivamente è la quotidianità con la quale il presidente Marmo segue tutte le squadre, è sempre presente”.

Che idea ti sei fatto guardando la squadra che oggi è allenata da Michele Macciola?

“Io volevo capire se ci fosse o meno qualcosa di interessante e questo è un gruppo interessante. Mister Macciola ha fatto un ottimo lavoro che è facilmente individuabile. E’ una squadra da rinforzare certo, ma la base c’è. Sicuramente poi arriveranno dei giocatori importanti, vogliamo migliorare un gruppo già valido”.

Dobbiamo aspettarci l’approdo di qualche tuo “fedelissimo” al Bsr Grugliasco?

“Non penso, obiettivo mio del prossimo anno sarà allenare chi non ho mai allenato. E’ una questione di stimoli che fu il motivo per il quale lasciai Alpignano. Allenare un giocatore che hai già allenato rischia di essere poco produttivo per te allenatore e per il ragazzo. Poi certo, se qualcuno ci contatterà valuteremo caso per caso, non si esclude nulla a priori”.

Ti è mancato il campo in questi mesi?

“Non troppo, ma ti spiego il motivo. Dopo 7 anni senza staccare, ci stava un momento di tranquillità. Questi 4 mesi mi sono serviti per guardare il mondo del calcio giovanile da un’altra prospettiva. Anche stare fermo è stato formativo, è stata una parentesi piacevole. Sicuramente il campo mi manca ed ho una grande carica per ricominciare da allenatore, perché da spettatore ho già dato”. 

Registrati o fai l'accesso e commenta