Domenica, 24 Novembre 2024
Mercoledì, 08 Maggio 2019 17:32

Under 19 regionale - La programmazione del Fossano, la sportività del Lucento, i top e i flop della finale

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IL GIORNO DOPO - Trai migliori Di Salvatore, Giraudo, Brungaj e Scotto da una parte, Gerardi e Ciurleo dall’altra. Gianluca Petruzzelli: “Vittoria frutto della programmazione”. Maione: “L’anno prossimo saremo ancora qui”. Già sabato inizia la corsa verso lo Scudetto contro i liguri dell’Athletic Club Liberi


Il giorno dopo la finale regionale, è tempo di analisi. Il primo dato da sottolineare è molto semplice e mette tutti d’accordo: il Fossano ha vinto perché più forte. Lo ha ribadito anche Gianfranco Maione in conferenza stampa: “Niente da dire, hanno meritato di vincere. Noi abbiamo impostato la partita per sfruttare al meglio le nostre armi, se avessimo giocato a viso aperto come facciamo di solito sarebbe finita con un passivo ben più pesante”.

QUI FOSSANO

Le parole limpide di onestà dell’allenatore lucentino aprono il discorso sull’analisi tattica. Gianluca Petruzzelli ha impostato la partita per dominarla, basandosi sul modulo 4-2-3-1 adatto per sfruttare al meglio le qualità dei suoi singoli, in particolare i trequartisti Giraudo, Galvagno e Di Salvatore, che in effetti hanno fatto la differenza.

“Devo ringraziare - ha spiegato il tecnico fossanese - chi mi ha preceduto per l’ottimo lavoro fatto e Viassi per aver impostato una metodologia di gioco che le squadre del Settore giovanile devono seguire. Oltre alle innate qualità naturali, è evidente che i ragazzi abituati ad allenarsi e ha giocare in Prima squadra hanno un passo diverso che, in Under 19, fa la differenza, soprattutto se scendono con la testa giusta. Si possono vincere due titoli regionali consecutivi solo se c’è programmazione da parte della società. E poi sì, anch’io ci ho messo qualcosa di mio…”

QUI LUCENTO

“Abbiamo vinto per nove anni di fila il girone, questa è la mia seconda finale regionale, una vinta e una persa. E l’anno prossimo saremo ancora qua”. C’è molto orgoglio - più che giustificato - nelle parole del tecnico Maione, che con il suo Lucento ha recuperato un gap di 13 punti accumulato nella pausa invernale per arrivare fino alle final four, e in semifinale ha superato La Biellese sia all’andata che al ritorno. L’ultimo atto è stato impostato, come detto, in modo molto prudente, per contenere gli avversari - il “teorico” 3-4-3 si trasformava in un 5-4-1 in fase difensiva - e provare a ripartire puntando sulla rapidità degli esterni, mossa riuscita soprattutto sulla sinistra con Matteo Gerardi.

C’è un elemento da aggiungere: alla fine di una partita molto combattuta ma mai cattiva, nonostante l’alta posta in palio, i giocatori lucentini si sono schierati su due file per salutare gli avversari che andavano a ritirare la coppa: un gesto di Fair Play da applausi.

TOP&FLOP

Miglior giocatore della finale è stato eletto all’unanimità Di Salvatore, che oltre a procurarsi e realizzare il rigore del 2-0 che ha chiuso le ostilità, ha letteralmente “spaccato” la partita con le sue progressioni sulla fascia destra. Molto bene anche Giraudo sull’altra corsia esterna. La rete finale segnata da Brungaj è il giusto premio al vero dominatore del centrocampo, così come Scotto non ha sbagliato nulla in difesa.

I meno positivi sono stati il centravanti Moino, che ha sbagliato mira in entrambe le nuove occasioni avute, e il terzino destro Chionetti, non per caso il primo ad essere sostituito dopo essersi beccato anche il cartellino giallo.

I migliori del Lucento sono stati, a nostro avviso, Ciurleo e Matteo Gerardi: il numero 7 non ha mai smesso di correre in mezzo al campo e di ringhiare contro tutti gli avversari; il talentuoso esterno sinistro è stato quello che ha creato maggiori pericoli, soprattutto nel secondo tempo, quando ha reclamato un rigore e calciato una punizione pericolosissima. L’altro esterno Salerno è partito a mille ma si è spento alla distanza, mentre non è mai riuscito ad accendersi Epifani, schiacciato dai possenti centrali fossanesi. Il flop più evidente però risponde al nome di Spione, più che altro perché è stato sfortunato protagonista degli episodi che hanno inciso sul risultato, l’autogol e il calcio di rigore. Hanno sofferto tantissimo anche gli esterni, Ciliberti e Concilio.

FASE NAZIONALE

Non c’è tregua: il Fossano farà il suo esordio già sabato 11 maggio nella fase nazionale, nella gara di andata contro i liguri dell’Athletic Club Liberi, alle ore 15.30 a Genova; ritorno sabato 18 maggio. Gianluca Petruzzelli non si nasconde: “Lo scudetto? Non posso dirlo perché non conosco le squadre avversarie, ma posso dire con certezza che questa è una squadra forte, molto forte”.

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