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Giovedì, 04 Agosto 2016 14:35

Simone Spataro, professione attaccante: “Voglio i regionali con il GiavenoCoazze”

Scritto da redazione

INTERVISTA - Velocità, dribbling e senso del gol le caratteristiche del classe 2000: “I miei allenatori più importanti sono stati Pietro Stefani alla Bruinese, mio padre Luca Spataro al Piossasco e Paolo Borio al Barracuda. I giocatori più forti Alessandro Cinefra della PiscineseRiva, Davide Coniglio del Barracuda e Paolo Bolla del Chisola”

Presentati: nome e cognome, data di nascita, squadra in cui giochi, la tua carriera.
“Sono Simone Spataro, da quest'anno gioco nella società GiavenoCoazze dopo aver fatto l'ultima stagione con gli Allievi fascia B del Barracuda. Prima di approdare al Barracuda ho fatto 4 anni al Piossasco, dove venni convocato nella rappresentativa provinciale. Per molti la rappresentativa provinciale può non sembrare un gran risultato, ma io ci tengo molto".

In che ruolo giochi?

"Da piccolo giocavo come portiere nella storica Bruinese 2000. Decisi di cambiare ruolo perché non mi sentivo in grado di reggere l'ansia di dover difendere la mia squadra poiché, come diceva sempre mister Valter, con un giocatore in meno si può giocare ma senza portiere la partita è chiusa”.

Quanti gol hai già fatto in questa stagione?
“Una ventina”.

La tua squadra del cuore?
“Torino”.

Il giocatore a cui ti ispiri?

“Van Basten”.

Datti un voto da 1 a 10 per ognuna delle seguenti caratteristiche, e non fare il modesto...

Tiro: 8
Passaggio: 8
Colpo di testa: 6/7
Contrasto: 7
Tackle: 6
Senso del gol: 8.5
Velocità: 9
Dribbling: 9
Forza: 8
Acrobazia: 6

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? Perché?
“La miglior partita credo sia stata con il Barracuda contro il Carmagnola dove praticamente ci giocavamo il campionato e ormai tutti erano in condizioni fisiche pessime, però io avevo talmente tanta voglia di vincere quel campionato che giocai una partita quasi perfetta e riuscimmo a vincere con un gol di Vittorio Cristina allo scadere”.

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera? Perché?
“La peggior partita è stata con il Vanchiglia il giorno del mio compleanno (22/03/2016) quando mi ruppi il crociato e quindi misi fine alla mia stagione…”

L'allenatore a cui sei più legato? Perché? Cosa ti ha insegnato?
“Ne dico tre: Pietro Stefani alla Bruinese, mio padre Luca Spataro al Piossasco e Paolo Borio al Barracuda. Piero mi ha dato la voglia di continuare a giocare a calcio, mio padre mi ha insegnato a giocare in attacco e Paolo mi rimarrà molto impresso per l'impegno e la voglia che metteva in tutto: il fatto che lui abbia cambiato categoria mi ha spinto a cambiare squadra”.

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
“Il giocatore con cui ho legato di più è sicuramente Felix Borio”.

Il giocatore più forte con/contro cui hai giocato?
“I giocatori più forti con cui ho giocato sono Alessandro Cinefra della PiscineseRiva e Davide Coniglio del Barracuda, mentre tra gli avversari credo che Paolo Bolla del Chisola sia quello che mi ha stupito di più”.

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
“In questa stagione vorrei andare ai regionali con il GiavenoCoazze, mentre in prospettiva mi piacerebbe giocare in serie D o Eccellenza”.

Se segnassi in una finale, a chi dedicheresti il gol?
“Credo che lo dedicherei al mio migliore amico anche perché le fidanzate scarseggiano...”

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
“Amo la musica, mio padre è un bassista e io l'ho sempre seguito in ogni suo concerto”.

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
“Credo che studierei per diventare fisioterapista perché è un lavoro che mi ha sempre affascinato”.

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