Lunedì, 29 Luglio 2024
Sabato, 09 Maggio 2020 16:20

Renderci consapevoli del nostro dialogo interno e imparare a gestirlo

Scritto da Edoardo Ciofi

6 - In questo articolo con Edoardo Ciofi scopriremo qualche strumento per poter cercare di renderci consapevoli del nostro dialogo interno e, successivamente, per poter imparare a gestirlo.


In un precedente articolo abbiamo parlato di come il dialogo interno sia fondamentale e di quanto esso possa influenzare le nostre prestazioni sportive.

In questo editoriale, oltre ad approfondire ulteriormente alcuni concetti, cercheremo di conoscere qualche strategia che possa essere utile per allenarsi a cambiare i propri pensieri.

Innanzitutto è importante capire che esistono due tipi di self-talk all’interno dello sport: Uno intuitivo e uno razionale.

Il primo è composto da quella serie di pensieri che arrivano in mente in maniera automatica dopo o durante una reazione emotiva. Provate a pensare, dopo un errore importante, cosa può passare nella testa di un atleta…

Il secondo è invece un tipo di pensiero più consapevole che può andare ad agire dopo l’arrivo del primo.

Se subito dopo un errore, appunto, l’atleta comincia ad insultarsi o a rendere l’errore (a livello mentale) più grave rispetto a quello che è in realtà, subito dopo subentra un tipo di pensiero più razionale che dovrebbe riportare uno stato mentale più tranquillo e focalizzato.

È proprio su questo secondo tipo di dialogo, infatti, dove bisogna andare ad agire per modificare il proprio self-talk.

Il dialogo emotivo, essendo automatico, è più difficile da andare a modificare (anche se con l’allenamento si riesce anche ad agire su questo), mentre quello razionale è più facilmente controllabile dall’atleta.

Vediamo insieme qualche strategia per poter agire sul dialogo interiore:

Consapevolezza

Il passo più importante per lavorare sul proprio dialogo interno è, sicuramente, la consapevolezza. “Cosa ho pensato dopo l’errore?” “Cosa mi sono detto prima di calciare un rigore?” sono domande che ogni calciatore dovrebbe farsi. Ascoltare i propri pensieri e, soprattutto, scriverli da qualche parte (su un diario dei pensieri) aiuta a rendersi consapevoli dei propri pensieri negativi, così da poterci lavorare.

Pensieri competitivi

Dopo aver scritto tutti i pensieri negativi che possono passare per la testa in un momento negativo, è importante poter cominciare a “rispondere” a questi pensieri, scrivendo quello competitivo positivo. Se il pensiero negativo è, per esempio, “Non ce la farò mai”, si potrebbe scrivere “Ce l’hai fatta tante volte, perché proprio adesso no?” o comunque un pensiero che possa andare ad abbassare la carica emotiva negativa del primo. Allenandosi a scriverlo “a freddo” aiuta tanto per stimolare i pensieri razionali quando servono.

Frasi motivanti

Ognuno di noi ha delle frasi, delle espressioni, che troviamo motivanti o cariche di energia positiva. Facciamo una bella lista di queste frasi e, nei momenti di sconforto o nei momenti in cui tutto ci sembra negativo, possiamo ripeterci in testa queste frasi (quasi come un mantra) per scacciare i pensieri negativi.

Ovviamente il lavoro sul self-talk è una parte dell’allenamento mentale e da solo è sufficiente per poter gestire tutta l’emotività negativa che può venire da qualche situazione di gioco, però è già un primo mattoncino importante. Nei prossimi editoriali approfondiremo il concetto di autoefficacia e di come questa possa servire per rendere più semplice l’utilizzo di tutte le strategie di allenamento mentale.

Ultima modifica il Sabato, 09 Maggio 2020 16:25

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