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Martedì, 10 Maggio 2016 16:09

Alessandro Locandro, addio al Chieri: ufficiali le dimissioni

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PANCHINA - L’allenatore degli Allievi lascia la società collinare: “Prima di tutto, ringrazio i ragazzi e la società, ma abbiamo idee diverse riguardo alla programmazione del Settore giovanile. Futuro? Non c’è solo il Chisola…”

“È vero, mi sono dimesso”. La rottura era nell'aria, ma il nero su bianco è arrivato un paio d’ore fa, non di più: Alessandro Locandro, allenatore degli Allievi ’99, lascia ufficialmente il Chieri.
Prima di tutto, Locandro ci tiene a una valutazione sulla stagione appena conclusa: “Molti reputano questa una stagione negativa, ci consideravano una corazzata che doveva vincere e basta. Siamo arrivati alle fasi finali, una partita non può rendere negativa una stagione, ma la mia valutazione è un’altra. Io dico con forza che i miei giocatori hanno fatto una stagione importante, sono ragazzi bravissimi che hanno dimostrato di essere dei professionisti. Non è facile far parte di una rosa di 24 giocatori, di cui 12 nuovi e 9 attaccanti. Restituisco alla società tutti e 24 i giocatori, cresciuti dal punto di vista tecnico e non solo, visto come si sono comportati anche quando ho dovuto mandarli in panchina o in tribuna. Li ringrazio e faccio i complimenti a tutti”.
Poi i motivi delle dimissioni. La differenza di idee: “Chieri e Locandro hanno due modi di pensare diversi riguardo alla programmazione del Settore giovanile. Secondo me bisogna costruire negli anni. L’anno scorso sono arrivato in finale regionale con i Giovanissimi e nonostante questo sono arrivati 10 giocatori nuovi, non è stata data continuità al lavoro mio, così come io non ho potuto proseguire il lavoro dell’allenatore precedente. Gli equilibri non si trovano, si costruiscono. Questa è la mia idea, non vuol dire che sia giusta o che sia sbagliata quella di altri. Detto questo, io non posso che ringraziare il Chieri per questi due anni: sono a casa loro, i mobili li mettono come vogliono, io sono stato ospite e mi sono trovato benissimo”.
E la differenza di prospettive: “Siamo al 10 di maggio - spiega Locandro - e non so che progetti ci siano per il prossimo anno. Io vorrei essere giudicato per il lavoro di questi due anni, non in base a una partita vinta o persa, o rispetto ai nuovi allenatori che arrivano. Non avendo certezze, ho fatto il primo passo”.
Futuro? Tutti dicono Chisola. “Due mesi fa - conclude Locandro - mi hanno cercato alcune società, ma non ho ascoltato nessuno fino all’ultima partita con il Chieri. Adesso certamente posso confrontarmi con chi mi ha cercato. Non c’è solo il Chisola…”

Ultima modifica il Martedì, 10 Maggio 2016 22:10

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