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Mercoledì, 10 Febbraio 2016 00:00

A ognuno il suo ruolo per il bene dei bimbi

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Essere genitore non è un lavoro facile, anzi. A parte casi eccezionali un papà e una mamma s'impegnano quotidianamente per accudire il figlio: crescerlo, educarlo, nutrirlo, seguirlo nelle sue passioni. E' naturale che preferisca vederlo sorridere dopo una vittoria sportiva piuttosto che abbattuto o arrabbiato per una sconfitta. E' naturale che se sa che il bimbo sogna di fare il calciatore speri che il suo sogno si realizzi. E' naturale che ci resti male se qualcuno lo ferisce o se subisce un'ingiustizia. 

 

Al di là di quello che però è emotivamente normale per un adulto con il proprio pargolo bisogna però fare i conti con quelli che sono gli altri adulti che, anche se con un ruolo diverso, contribuiscono alla sua buona crescita. Quindi principalmente gli insegnanti, e, se gioca a calcio, gli allenatori. Un tecnico a modo suo è convinto di agire al meglio e, anche lì salvo eccezioni, compie il suo dovere come lo ritiene meglio per il bene di tutto il gruppo. Riuscire ad armonizzare il miglioramento del singolo, la coesione del gruppo, le richieste, magari, della società, le pretese dei genitori, il tutto tenendo conto della propria storia, del proprio carattere, e di quelli che sono i propri obiettivi personali, assolutamente legittimi, è un compito molto delicato e difficile. Ognuno fa, come sa, il meglio che riesce.

Il problema è, a volte, quando l'affetto parentale esce dal proprio ruolo e cerca di infiltrarsi in quello di un'altra figura di riferimento del figlio. Capita che i parenti dei ragazzini cerchino di 'affiancare' il ruolo del mister. O quello della società sulla scelta dell'allenatore della propria squadra. O quello dell'arbitro, che per quanto possa essere più o meno adeguato al compito in quel momento rappresenta comunque un'autorità durante la partita.

 

Adesso ricomincia un nuovo campionato, e, come tutte le volte, si spera che la correttezza di tutti gli adulti coinvolti possa essere da esempio per i tanti piccoli calciatori che scenderanno in campo nelle prossime settimane: molti di quelli non diventeranno calciatori, ma tutti diventeranno adulti, e una partita di calcio è un'ottima palestra di vita. E' vero che la frase 'l'importante è che si divertano' è talmente abusata da sembrare ormai uno slogan vuoto, eppure è proprio vera. Buona ripresa a tutti!

 

Maria Rosa Cagnasso

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