INTERVISTA - Il giovanissimo esterno del Pianezza, Francesco Arienzo, classe 2014, racconta la sua esperienza nel calcio e, in particolare, i suoi allenamenti con la Individual Soccer School: "Gli istruttori sono tutti molto preparati e la cosa più importante è che mi spronano sempre a dare il massimo." Donato, il padre del ragazzo: "Quello che differenzia la ISS dalle altre scuole è l'attenzione maniacale al dettaglio tecnico-individuale"
Francesco, per chi non ti conosce partiamo dalla tua presentazione: qual è la tua squadra, in che ruolo giochi e che tipo di calciatore sei?
"Ho 11 anni appena compiuti e pensa che proprio per questo compleanno ho ricevuto una bellissima sorpresa: sono stato selezionato da Footconnect per partecipare al contest il “gol più bello del mese” e incredibilmente ho vinto. Sono un ragazzo socievole anche se a volte un po' timido. Mi piace stare con gli altri, conoscere nuove persone e divertirmi con i miei amici. La mia più grande passione è senza dubbio il calcio. Mi piace tantissimo giocare, guardarlo, parlarne. Per me il calcio è tutto! Quando sono in campo mi sento libero e felice. Sogno di continuare a migliorare e, chissà, magari un giorno giocare in una squadra importante. Attualmente gioco nel Pianezza e il mio ruolo è esterno alto. Mi piace puntare l’uomo per accentrarmi per cercare il tiro o andare sul fondo per crossare ai miei compagni. Mi piace aiutare la squadra sia in fase offensiva che difensiva. Mi definisco un giocatore dalle buone capacità tecniche, veloce, abbastanza forte fisicamente e con una buona visione di gioco".
Qual è la tua squadra del cuore e a quale giocatori ti ispiri maggiormente?
"La mia squadra del cuore è la Juventus ed il calciatore a cui mi ispiro e che soprattutto mi emoziona di più è Yildiz, perché è molto bravo tecnicamente ed è un leader in campo".
Parliamo di questo inizio di stagione. Il primissimo appuntamento è stato il SuperOscar, siete usciti ai quarti contro il Cbs, tu personalmente hai segnato 2 reti in 4 partite, che esperienza è stata? A tuo parere potevate fare qualcosa in più?
"Il SuperOscar è stata un’esperienza tosta e formativa. Uscire ai quarti contro una corazzata come la Cbs, fa sempre un po' male, ma è un risultato che ci deve far crescere. I due gol segnati sono una bella soddisfazione personale, ma credo che come squadra potevamo fare di meglio. Comunque ci sia servito per capire il livello a cui dobbiamo ambire".
Sabato è cominciato il campionato, subito vittoria e tripletta. Quali sono i tuoi obbiettivi per questo girone invernale?
"L'inizio del campionato è stato fantastico. Subito una bella vittoria e una grande partita condita da tre gol. Non mi sono posto obbiettivi particolari, voglio migliorare un passo alla volta".
Passando all'Individual Soccer School, da quanto frequenti gli allenamenti? Con quali istruttori lavori?
"Frequento gli allenamenti dell’ISS da circa due anni e mi alleno una o due volte a settimana. Mi alleno con molti istruttori: Massimo, Cristiano, Federico, Fabrizio, Giordano e Enzo. Gli istruttori sono tutti molto preparati e la cosa più importante è che mi spronano sempre a dare il massimo in ogni singola esercitazione. Spiegano gli esercizi in modo chiaro e sanno correggere i miei errori in tempo reale".
Su cosa vi state allenando in queste primissime sedute dell'anno e tu su cosa pensi di dover migliorare maggiormente?
"In queste prime sedute ci stiamo concentrando molto sull’orientamento del corpo in campo prima di ricevere il pallone e sulle varie tipologie di finte che nel corso della partita sono efficaci. Personalmente sento di dover migliorare la mia rapidità di esecuzione nel tiro in porta soprattutto quando arrivo in velocità".
Il padre di Francesco Arienzo, Donato, ha spiegato le ragioni per cui ha scelto l'Individual Soccer School: "Ho deciso di mandare Francesco all'Individual Soccer School, perché volevo un lavoro supplementare e altamente specifico che la scuola calcio di squadra non può offrire. Quello che differenzia la ISS dalle altre scuole è l'attenzione maniacale al dettaglio tecnico-individuale. Non sono solo esercizi standard, ma si analizza il giocatore, vengono compresi i suoi limiti e si costruisce un percorso individuale. La filosofia dell'allenamento personalizzato è la chiave secondo me del successo della ISS".
Il papà del calciatore rossoblù si è poi soffermato su i miglioramenti di Francesco e su ciò che a suo parere dovrebbe essere il focus nelle prossime sedute: "Da quando si allena con l'ISS lo vedo più a suo agio nel controllo orientato e nella gestione del pallone sotto pressione. Ora, lo vedo più veloce a smarcarsi e a puntare l'uomo. È diventato anche più efficace nell'uno contro uno. Credo che la sua area di miglioramento principale sia la finalizzazione. Bisogna focalizzarsi sulla lucidità negli ultimi metri, allenando il tiro in porta con l'affaticamento e l'opposizione, simulando le condizioni di gara, per trasformare la sua velocità in gol concreti".