Sabato, 23 Novembre 2024
Venerdì, 09 Ottobre 2015 09:41

Allievi fascia B - Vianney, il fair play di Angelo Guerrisi: “Dovrebbe essere la normalità”

Scritto da Daniele Pallante

INTERVISTA – L’allenatore: “Ho detto io all’arbitro che quella palla non era entrata, che non era gol. Non si può accettare una cosa del genere, dobbiamo dare un esempio ai ragazzi”

 

Vianney-Mirafiori, partita decisiva in chiave regionale degli Allievi fascia B di Torino, era sul 2-2, a pochi minuti dalla fine, quando il pallonetto di un attaccante di casa dà l'illusione del gol. Solo l'illusione, perché la palla va fuori a fil di palo, rimbalza sulla recinzione esterna e torna in campo. La strana dinamica dell'azione, il boato del pubblico e l'esultanza dei giocatori traggono in inganno il giovane arbitro, che assegna il gol al Vianney tra le proteste dei giocatori e dello staff tecnico del Mirafiori. Un pasticciaccio brutto, risolto dallo straordinario fair play di Angelo Guerrisi, allenatore del Vianney: "Sono andato io dall'arbitro e gli ho detto che la palla non era entrata. Lui mi ha guardato, mi ha fatto un cenno d'intesa, mi ha dato la mano ed è tornato sulla sua decisione".

Quanti allenatori avrebbero fatto lo stesso, rinunciando a una vittoria che poteva valere i regionali, o quantomeno un passo in avanti verso l'obiettivo? "Io francamente - risponde con semplicità Guerrisi - so che l'arbitro può dare gol in fuorigioco, o per una palla che colpisce la traversa e danza dentro o fuori dalla linea di porta, ma quella palla non era entrata in porta, non si può accettare una cosa del genere, se si vive lo sport in modo leale".

L'idea di calcio di Angelo Guerrisi e della società del Vianney va oltre il risultato di una partita. "Voglio dare un esempi ai ragazzi - continua Guerrisi -, vincere in quel modo sarebbe stato brutto esempio. La squadra ha fatto una grande prestazione e ricevuto i complimenti da tutti, avversari compresi, non volevo macchiarla con un episodio del genere. Tutto sarebbe stato cancellato da episodio sfortunato dell'arbitro". È un modo di intendere il calcio: "Quello che ho fatto - prosegue Guerrisi - dovrebbe essere normale, ma purtroppo non lo è. Siamo dilettanti, parliamo di giovani, i ragazzi dovrebbero giocare tranquilli, divertendosi, senza pressioni e con fair play. In questo senso, io come allenatore devo dare l'esempio anche nel rapporto con l'arbitro".

Ma, al di là degli applausi di circostanza, non è arrivata anche qualche critica? "No, ho ricevuto attestati di stima - racconta Guerrisi - da parte di tutti. D'altro canto mi sarei arrabbiato, a parti inverse, a prendere un gol così, era troppo evidente. È vero che la partita era importante, qualche mio giocatore ha storto il naso, perché quei due punti avrebbero fatto comodo. Ma ho risposto loro che, se siamo capaci, ce li prenderemo nella prossima partita. Il gruppo ha capito e accettato mia decisione, anche perché fa parte della mia idea di calcio. Anche da giocatore, in campo, non sono mai stato uno leggero, le botte si prendono e si danno, ma non ho mai un fallo a palla lontana, non sono mai stato uno scorretto. Questa filosofia me la porto anche da allenatore. Si da il massimo, ma sempre con lealtà". Le parole sono facili, i fatti ben più complicati. Chapeau.

Letto 4049 volte Ultima modifica il Venerdì, 09 Ottobre 2015 09:48

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