Sabato, 23 Novembre 2024
Giovedì, 12 Novembre 2015 14:08

Il calcio secondo Vito Grieco: "Chi allena i giovani guardando la classifica è uno sfigato"

Scritto da Manuel Bosco

L'INTERVISTA - L'allenatore degli Allievi nazionali della Pro Vercelli ci spiega il suo punto di vista riguardo il ruolo di allenatore nel Settore giovanile e ci racconta la sua esperienza al corso da allenatori di Coverciano

Vito Grieco, ex calciatore che ha militato in ben 11 squadre professioniste tra cui Catania, Spezia, Modena e Crotone, ora allenatore della Pro Vercelli Under 17 A e B, non è assolutamente preoccupato della classifica dei suoi ragazzi; il terzultimo posto non pesa, l’importante è la prestazione; queste sue le parole raccolte in un’intervista a tutto campo

Mister, stai affrontando la sfida del corso di Coverciano; come sta andando?
"Sta andando benissimo, è una strepitosa opportunità di formazione professionale e non solo, ed è bellissimo avere a che fare con certe personalità del calcio, ad esempio Ulivieri".

Qual è la tua ambizione dovessi superare questo corso?
"Il mio desiderio è di restare a lavorare con i giovani, sono il fulcro del calcio futuro e non penso minimamente di lasciare questa strada che sto percorrendo".

Raccontaci la tua carriera: le tue esperienze in passato da allenatore e come sei arrivato alla società vercellese?
"Qui a Vercelli sono arrivato grazie al direttore sportivo Varini, prima ho lavorato anche con Scazzola allo Spezia Prima squadra come collaboratore esterno, andavo a visionare le partite degli avversari; in passato ho anche fatto l’allenatore in seconda rispettivamente a Spezia, Lugano e Pisa".

E come ti trovi in questa società?
"Mi trovo da Dio, sono una società sana e con un’idea del calcio ben precisa e che trova la mia piena condivisione, una società che lascia crescere i giovani e che ti fa lavorare con le tue idee".

Parlando della tua squadra, l’anno scorso un buonissimo campionato, quest’anno un po’meno, come mai?
"E chi ha detto che stiamo andando male? (ride). La classifica non mi importa assolutamente, a me importa la prestazione dei ragazzi, questo è il calcio per farli crescere, potrei anche essere ultimo, ma io sono contentissimo dei miei ragazzi perché li sto vedendo crescere; chi allena una squadra giovanile guardando la classifica lavora per sè e non gli importa dei ragazzi; nella mia squadra molti non vengono dal professionismo, eppure anche contro la Juventus fino al 90’ eravamo sul 2-2 giocando un ottimo calcio, non importa aver perso nel recupero, la prestazione è stata eccellente".

Nel tuo modo di giocare, c’è qualche ragazzo che può considerarsi inamovibile?
"Per me non esiste un ragionamento del genere, sono ragazzi giovani, e se sbagliano hanno il diritto di rifarsi".

Come allenatore hai un modulo a cui ti affidi particolarmente?
"No non ho un modulo preferito, però la base che voglio dare alla mia squadra è quella che marcia sulla linea della difesa a 4, poi possiamo giocare 4-4-2, 4-3-3, 4-3-2-1, l’importante è la difesa a quattro; un allenatore deve trovare il suo modulo in base ai ragazzi che allena, quando sono così giovani".

Nella tua carriera hai avuto diversi allenatori; quale di questi influenza in positivo il tuo modo di allenare?
"Senza dubbio Pane; è stato un allenatore esempio per me, pur avendocelo avuto a 38 anni alla Reggiana, mi ha insegnato una filosofia di calcio diversa, noi dovevamo comandare il gioco, aveva un’idea di calcio ben precisa".

E una squadra tra quelle in cui hai militato che ricordi più con piacere?
"Nella mia carriera ho avuto la fortuna di vincere tanto, farei torto a qualcuno a rispondere".

La prossima partita della tua Pro sarà sul campo del Trapani, che partita ti aspetti?
"Una partita bella e sicuramente con gol; hanno una filosofia di calcio che mi piace e che condivido, sarà una partita aperta".

Guardi sempre il lato positivo di questa annata, qualche rammarico c’è?
"L’unico è quello di aver perso, causa traumi, due giocatori comunque importanti come Tinelli, il regista, e Romairone, la punta, che dovrà star fuori per due mesi. Ma il mio rammarico è per loro, non per me".

Letto 5612 volte Ultima modifica il Giovedì, 12 Novembre 2015 15:29

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