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Giovedì, 02 Giugno 2016 13:23

Speciale Carrosio - Fabio Petrucci: "Vi presento la nostra società per la quale chiedo rispetto"

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1° PUNTATA / SPONSORIZZATA - Il presidente della società in provincia di Alessandria racconta gli ultimi anni di lavoro che hanno portato a risultati importanti, specialmente con i Giovanissimi. Due anni di fila alle fasi finali regionali - gli unici nella provincia - grazie a "sacrificio, abnegazione e tanta passione", ma "non mi piace più il termine di favola, ormai siamo una bella realtà". La prima puntata alla scoperta del Carrosio è un'analisi accurata del suo presidente, sui 2001 e su tutta la realtà calcistica della Vallemme

 

Da un paio di stagioni il calcio giovanile della nostra regione ha fatto la conoscenza di una nuova realtà emergente, il Carrosio Calcio. Il presidente della società, Fabio Petrucci, svolge questo incarico da nove anni, da quando i Giovanissimi di oggi erano ancora Piccoli Amici. Da allora molto è cambiato, ma andiamo con ordine.

IL CARROSIO CALCIO 
Da dove viene il Carrosio? Il Carrosio Calcio è una società che ha sede in un paese di 450 abitanti situato ai confini della Liguria, a destra del torrente Lemme ma in provincia di Alessandria; il Carrosio si autofinanzia in tutte le sue attività, si paga tutte le utenze e la gestione dell’impianto sportivo “con sacrificio, abnegazione e tanta passione” commenta il presidente. “A Carrosio nevica spesso – continua nel racconto il patron della società – e quando nevica dobbiamo spostarci di 20 km per allenarci. I nostri ragazzi fanno sacrifici enormi per raggiungere il campo, siamo la squadra più a sud della regione. Le squadre avversarie vengono da noi al massimo una volta all’anno, noi una domenica su due abbiamo almeno due ore di bus da sostenere di prima mattina”. 

 

L’intento di Fabio Petrucci è quello di presentare la sua società che ogni giorno cerca di dare il massimo, con serietà e professionalità, nell’educare i giovani calciatori e nell’insegnare loro il gioco più bello del mondo: “E’ successo di perdere ed abbiamo accettato la sconfitta senza dire una parola. Abbiamo trovato tra i vari campi spogliatoi con le porte del bagno chiuse o in condizioni pessime tanto erano sporchi; tante volte, anzi troppe, ho sentito i mister avversari mancarci di rispetto, nascondersi dietro le scuse più bieche dopo aver perso con il Carrosio pur di non ammettere che quella volta siamo stati più bravi. Ci considerano una piccola società che non ha diritto di contrastare le ‘grandi’, non riescono ad ammettere che siamo molto più bravi di chi può permettersi selezioni e pescare in bacini di utenza certo non paragonabili al nostro. Per onor di cronaca, però, devo citare chi invece si è complimentato come Mirko Baratta dell'Area Calcio Alba Roero; lui in rappresentanza della società di Alba ci ha sempre dimostrato grande sportività complimentandosi quando abbiamo fatto bene”.

 

IL GRUPPO 2001: L’EMBLEMA DELLA SOCIETA’
“Ci siamo impegnati tantissimo – prosegue Petrucci – ed abbiamo fatto crescere i nostri ragazzi. Il gruppo dei 2001 è l’emblema della nostra società, siamo partiti da loro quando erano Piccoli Amici. Alessio Repetto, Samuele Carrea, Matteo Petrucci e Marco Ottaviani sono da sempre con noi mentre gli altri si sono aggiunti dai Pulcini. Abbiamo preso impegni nei loro confronti e delle loro famiglie. Abbiamo promesso che gli avremmo insegnato a giocare a calcio, ma soprattutto che avremmo vigilato su di loro, sui loro comportamenti, sulla tutela del gruppo: sull’educazione dell’uomo ancor prima che dell’atleta. Gli allenatori che hanno condotto questo gruppo sono stati degni educatori prima di essere mister. Poi Magrì ha saputo catalizzare nel migliore dei modi questa esperienza ed ha saputo tradurre le potenzialità di questi ragazzi in gioco e risultati. L’anno scorso come questo, sul nostro campo, siamo stati sconfitti solo dai campioni regionali: la scorsa stagione dal Suno nelle fasi finali, quest’anno dal Chieri a qualificazione già acquisita”. Il presidente vuole rimarcare la tristezza nel vedere gli avversari cercare alibi: “Quando perdiamo, non cerchiamo alibi. Vorrei che lo facessero anche gli altri. Chiediamo rispetto, niente di più”. 

 

NON SOLO I GIOVANISSIMI 2001
La società di Fabio Petrucci è cresciuta molto negli ultimi anni. Man mano che i 2001 crescono e slittano di categoria, alle loro spalle la società sta formando tutti i gruppi: i Giovanissimi fascia B classe 2002, una squadra di Esordienti, due gruppi di Pulcini e “una vagonata di Piccoli Amici”. “Abbiamo 115 bambini dai Giovanissimi in giù – racconta il presidente – e penso che l’anno prossimo potremo arrivare a 135 iscritti. Abbiamo degli allenatori competenti: Salvatore Magrì guida i 2001, Enrico Pallavicino i 2002, mister Andrea Cavo gli Esordienti, mentre Luca Grosso, Corrado Cuttica e Penna sono gli istruttori dei Pulcini. Infine Dal Ponte e Perri seguono i piccolini e Michele Elia è il preparatore dei portieri. Sono tutti mister che potrebbero sedere sulle panchine di tante squadre che abbiamo affrontato in questi due anni di regionali, ed è un orgoglio per noi. Voglio citare anche Luca Filippini, l’anima organizzativa della società, e Simone Parodi che è un giovanissimo mister che sta crescendo insieme a noi per poter guidare un gruppo il prossimo anno. Per il secondo anno consecutivo il Carrosio è l’unica squadra della provincia di Alessandria ad arrivare alla fasi finali regionali”.

“Ma il Carrosio non è solo il 2001. Il grande numero di Piccoli Amici ci fa ben sperare per il futuro, sono potenzialmente una trentina per la prossima stagione. C’è un accordo con la Gaviese – svela il presidente – per il quale loro rinunciano al Settore giovanile da quest’anno, faranno solo Prima squadra e Juniores mentre noi ci occuperemo dei giovani fino agli Allievi. L’obiettivo è colmare i buchi che abbiamo nelle categorie nel giro di due anni, vogliamo far tornare ai fasti del passato la Prima squadra della Gaviese che oggi è in Seconda categoria. Per farlo occorre crescere bene i nostri giovani”.  

 

IN 9 ANNI E’ CAMBIATO MOLTO A CARROSIO
“Se mi guardo indietro non posso che essere soddisfatto. Nove anni fa c’erano tre squadre, difficilmente si vedevano 15 ragazzi insieme sul campo. Oggi specialmente con i piccolini vedi 40 o 50 bambini che saltano sul campo imparando e divertendosi e la soddisfazione è davvero grande. I nostri allenatori accettano rimborsi spese non all’altezza delle società più blasonate perché credono nel lavoro della società che è privo di eccessi, sicuramente non guardano solo al risultato” prosegue il presidente.

E poi continua parlando della filosofia della sua società: “Il nostro intento è garantire ai ragazzi di svolgere i campionati senza dover fare enormi sacrifici per gli spostamenti. Se non esistesse il Carrosio, alcuni ragazzi non giocherebbero a calcio solo per problemi di distanza, o lo farebbero nei campetti di paese. Noi siamo l’opportunità di giocare a calcio in tutta la Vallemme”.

E sul futuro: “I Piccoli Amici sono tanti e ho grande fiducia perché vedo coesione tra i genitori che hanno compreso il credo del Carrosio: partire da una formazione/educazione fisica del bambino prima del gesto calcistico e per questo ringraziamo Andrea Dal Ponte e Rudi Perri che insegnano ai nostri bambini il coordinamento motorio”. Sui Pulcini: “I 2006 e i 2007 sono due gruppi che stanno facendo bene in prospettiva e, se non di ripetere i 2001, danno l’impressione di poter essere delle belle realtà a medio e lungo termine”. Infine non potevano mancare gli altri gruppi: “Gli Esordienti sono classe 2004 con qualche 2005 - leva povera di bimbi -: è un gruppo numeroso a cui è stato donato il sapere di Andrea Cavo (ex allenatore dei 2001, fino a 2 anni fa) e poi ci sono i Giovanissimi fascia B con l’aggiunta di qualche 2003: era fantascienza pensare che fossero come i 2001 ma quello che è emerso da questo gruppo è il piacere di stare assieme, la volontà di fare gruppo. Non ha dato risultati importanti ma è una squadra a cui teniamo molto perché rispecchiano la filosofia del Carrosio: prima di tutto gli uomini, l’educazione, poi se arrivano i risultati tanto meglio”.

Per concludere il presidente garantisce sul fatto che “il Carrosio continuerà a crescere. Le difficoltà di qualche società limitrofa ci saranno favorevoli per arricchire le nostre rose, ma non perché andiamo a cercare i ragazzi, sono loro che cercano noi”. Ed infine chiude così: “Non c’è la necessità di essere grandi per fare grandi cose e cullare grandi sogni”. 

Ultima modifica il Giovedì, 02 Giugno 2016 14:02

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