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Venerdì, 06 Maggio 2016 19:15

Pro Settimo Eureka + Settimo, ora o mai più

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FUSIONE - La fumata bianca nella trattativa tra i presidenti Marco Pollastrini ed Emiddio Ursillo potrebbe arrivare già in settimana.

18 giugno 2007. Chi si ricorda questa data, storica per il calcio piemontese? È il giorno della firma sul contratto che ha sancito la fusione tra Pro Settimo ed Eureka, una delle meglio riuscite nella nostra regione. A nove anni di distanza (magari un mesetto prima della scadenza perfetta della ricorrenza), potrebbe arrivare un’altra firma storica, quella della fusione tra Pro Settimo Eureka e Settimo. Se ne parla tutti gli anni, è vero, “ma questa volta potrebbe essere la volta buona”, è la frase che un po’ chiunque ripete quando se ne parla.
Se le condizioni “teoriche” ci sono sempre state, stavolta c’è anche la volontà di tutte le parti in causa di chiudere l’affare in modo positivo. Tutte e tre le parti in causa, perché se la quadratura del cerchio deve essere trovata tra i due presidenti, Marco Pollastrini ed Emiddio Ursillo, è innegabile che un ruolo importante ce l’ha anche l’amministrazione comunale, che spinge per avere un unico referente a livello calcistico, sia per offrire alla città una società di vertice, sia soprattutto per ottimizzare la gestione degli impianti sportivi. Una società unica si ritroverebbe un patrimonio di quattro o cinque impianti sportivi (in via Torino, secondo il piano regolatore, prima o poi sorgerà un’area residenziale), più che sufficienti per gestire l’attività, mentre ad oggi entrambe le società stanno “strette” negli spazi a loro disposizione. Non solo, se il Comune decidesse di investire in un sintetico, farebbe tutti contenti.
La componente principale, comunque, rimane quella economica. In tempi di “vacche magre” bisogna unire le forze, se si vuole coltivare un progetto ambizioso. Già dalla scora stagione la famiglia Pollastrini sta cercando delle soluzioni, per non disperdere il patrimonio tecnico - a partire dalla serie D - costruito in tanti anni di sacrifici; dall’altra parte l’ingresso nel modo del calcio di Emiddio Ursillo è stato da subito ambizioso, ma neanche lui può fare tutto da solo. Insieme sarebbe più facile amministrare le risorse e coinvolgere nuovi sponsor e nuove forze.
Non ultimo, c’è l’aspetto tecnico. È innegabile che il patrimonio più importante arriva dalla Pro Settimo Eureka: la serie D è la categoria di riferimento, anche a livello di Settore giovanile e soprattutto Scuola calcio, nonostante le evidenti migliorie, il Settimo rimane indietro. Però le Violette portano delle eccellenze come la Juniores di Stefano Ambrosini, fresca vincitrice del titolo regionale, un’impresa finora solo sfiorata, ma mai concretizzata, dai “cugini”. Dall’unione delle forze nascerebbe una società di vertice a livello regionale e non solo, nei numeri e nella qualità.
L’incognita, come sempre in questi casi, è riuscire ad integrare il materiale umano (dirigenti, allenatori, giocatori) nel modo giusto, perché una fusione lascia inevitabilmente qualche “vittima” sul campo. Proviamo allora - un po’ per gioco, un po’ seriamente - ad immaginare un possibile organigramma della nuova società, che potrebbe chiamarsi “Città di Settimo” o qualcosa del genere. Due presidenti onorari, Dante Pollastrini e Piero Lovera, e due presidenti veri, Marco Pollastrini ed Emiddio Ursillo: al di là delle firme, questo è sicuro. Come direttore generale, in pole position c’è Massimo Capussotto, che potrebbe gestire il settore dilettanti insieme al direttore sportivo della Pro Giampaolo Tosoni. Qui c’è un’incognita: in serie D o in Eccellenza, come vogliono alcune voci? Le chiavi di Settore giovanile e Scuola calcio rimarrebbero nelle mani di Marco Miele (con un ruolo paragonabile a quello di Capussotto) e Carlo ingegneri, dalle Violette potrebbe arrivare l’aiuto di Vito Bellantuono. Sarà così? Bisogna aspettare pochi giorni, se non poche ore, per saperlo.

Ultima modifica il Venerdì, 06 Maggio 2016 18:16

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