Sabato, 23 Novembre 2024
Domenica, 08 Marzo 2015 20:35

Allievi regionali - De Vita richiama i giocatori in panchina: "Troppo rischioso continuare"

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GIRONE B - Nella partita tra Città di Baveno e Ciriè, il tecnico ospite decide di fatto di interrompere la partita con un paio di minuti di anticipo: "L'ho fatto per salvaguardare l'incolumità dei giocatori. L'arbitro non si accorgeva di nulla"

 

La gara tra Città di Baveno e Ciriè sarà probabilmente protagonista nel comunicato ufficiale di mercoledì pomeriggio. La partita valevole per il girone B di Allievi, è infatti terminata con circa due minuti di anticipo rispetto a quanto stabilito dall’ arbitro. Sul risultato di 4-1 a favore dei padroni di casa, il direttore di gara assegna 4’ di recupero, ma l’allenatore del Ciriè De Vita decide di richiamare i propri giocatori verso la panchina comunicando all’ arbitro che non sarebbero più rientrati in campo.

Il motivo di questa decisione ce lo spiega lo stesso tecnico: “Nonostante l’arbitro avesse dato 4 minuti di recupero, ho richiamato i ragazzi verso la panchina per far terminare prima la gara. Temevo che la situazione degenerasse, il direttore di gara non vedeva nulla e i colpi proibiti stavano diventando troppi. Per salvaguardare l’incolumità dei miei giocatori ho preso questa decisione e me ne assumo la responsabilità. E’ stato un gesto forte ma di buon senso perché il rischio che qualcuno si facesse male era altissimo. Ora non so cosa verrà scritto nel referto, se prenderemo multe o squalifiche, ma sono sicuro di aver fatto la scelta giusta. Ho preso questa decisione non per errori arbitrali nello specifico, ma per la salute dei giocatori. Resta il fatto che non si può andare avanti così, l’arbitro di oggi non parlava neanche italiano. Come fa a comunicare coi ragazzi in campo? Se non abbiamo direttori di gara a sufficienza introduciamo l’autoarbitraggio piuttosto. Ma non si può dare fischietto e completino a chiunque faccia richiesta per diventare arbitro. Ripeto, gli arbitri possono sbagliare come possono sbagliare calciatori e allenatori. Ma almeno le regole di base bisogna conoscerle, e ci vuole più rispetto per le società che fanno sforzi economici per organizzare trasferte”.

 

 

 

 

 

 

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