Sabato, 30 Novembre 2024
Giovedì, 12 Maggio 2016 00:21

L'errore più grande è non permettergli di sbagliare

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C'è un argomento che da sempre è al centro della Scuola calcio: come si può unire l'agonismo sportivo con l'importanza educativa che questo periodo della vita ha nella crescita del bambino? Esempio tipo di una partita di calcio: l'allenatore fa giocare tutti i bambini, per cui il bomber della squadra lascia spazio ad un compagno nell'ultimo quarto, anche se la squadra è in svantaggio. Il mister spiega ai ragazzi che è giusto far giocare tutti, ma dagli spalti alcuni genitori protestano, dicendo poi al figlio che se avesse giocato tutta la gara sarebbe finita diversamente.

 

Chi ha ragione? Probabilmente è vero che se il migliore della squadra giocasse sempre, anche nelle squadre di bimbi, si segnerebbero più gol. Ma è vero anche che se non si desse a tutti lo spazio per giocare, considerando il percorso sportivo come un tassello importante nello sviluppo del futuro adulto, si sacrificherebbe il lato ludico ed educativo del calcio all'altare del risultato. Che però conta, eccome, ed è inutile fingere che non sia così, almeno lo è per molti.

 

 

La cosa principale che un genitore deve ricordare, indipendentemente dal fatto che speri di vedere suo figlio diventare un grande calciatore o che voglia solo farlo divertire, è che non è bene sminuire una figura di responsabilità. Si può sempre cercare un confronto con l'allenatore, che dovrebbe comunque essere libero di svolgere al meglio il suo compito, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, ma non parlarne male di fronte al figlio, rischiando di creare conflitto tra la figura autorevole che è abituato a riconoscere durante le gare e gli allenamenti e l'immagine 'rivisitata' che sente tornando a casa dopo una partita, magari andata male.

 

Stessa cosa per i dirigenti arbitrali, che bisogna insegnare a rispettare non solo per il ruolo che hanno in campo, ma anche per quello che rappresentano. Abituarsi a non cercare scuse per i propri fallimenti, in un settore così protetto come la Scuola calcio, permette di fare palestra per il futuro: sbagliare, giocare male, perdere, fa parte della vita. Saper affrontare tutto ciò con i propri amici, con la famiglia, imparando a correggere i propri errori senza però rimanerci troppo male, non ha prezzo. La prossima settimana affronteremo questo tema con un arbitro esperto nel seguire le gare dei piccoli calciatori.

 

Maria Rosa Cagnasso

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